Nei manuali di fitoterapia che ho
consultato non ho trovato alcun riferimento a proprietà' terapeutiche
di questo frutto. Peraltro, cito l'abitudine della mia mamma di preparare tazze
di castagne secche bollite con acqua e zucchero in caso di tosse e mal di gola.
La buccia delle castagne viene usata per dare riflessi caldi ai capelli castani.
Ingredienti: un chilo di castagne lessate e pulite, un chilo di zucchero, un bicchiere d'acqua, una bacca di vaniglia o una bustina di vanillina, un po' di sale.
Faccio cuocere le castagne in acqua leggermente salata per tre quarti d'ora
circa (oppure 15 o 20 minuti in pentola a pressione).La durata della bollitura
aumenta con il calibro delle castagne e, comunque, non è necessario che
siano completamente cotte, in questa fase. Sbuccio le castagne, tolgo la pellicina
interna e le riduco in purea con il passaverdura o il frullatore.
Faccio cuocere lo zucchero con il bicchiere d'acqua sul fuoco per alcuni minuti
perché si sciolga e poi aggiungo la purea di castagne e la bacca di vaniglia
incisa sulla lunghezza. Chi vuole può sostituire la vaniglia con la bustina
di vanillina. Mescolo il tutto per amalgamare gli ingredienti e faccio cuocere
per mezz'ora. Se nel frattempo il composto si dovesse asciugare troppo, aggiungo
acqua sufficiente a non farlo attaccare al fondo del recipiente.
A fine cottura, per capire se la marmellata ha la giusta consistenza ne raccolgo
un cucchiaio e lo verso su un piatto asciutto. Inclinando il piatto la marmellata
deve scivolare lentamente e a fatica.
A questo punto verso la marmellata ancora calda in barattoli di vetro puliti
e asciutti, curando di non versarne sui bordi che devono rimanere puliti. Riempio
di marmellata fino a 1,5-2 cm. dal bordo del vaso e chiudo subito con un coperchio
a chiusura ermetica del tipo che segnala la presenza di vuoto. Serro bene il
coperchio, ma non troppo forte.
A marmellata ancora calda immergo i barattoli in una pentola piena d'acqua,
che può anche essere già stata fatta scaldare. I vasi devono essere
completamente coperti. Faccio bollire per 15-20 minuti, così da far fuoriuscire
l'aria tra la marmellata e il coperchio e creare il sottovuoto. Lascio intiepidire
prima di toglierli dall'acqua.
Prima di consumare la marmellata
aspetto 40-60 giorni. Se il coperchio, passato questo periodo, ha ancora l'incavatura
del sottovuoto vuol dire che la marmellata può essere tranquillamente
mangiata.
Alcune note. La sterilizzazione non sarebbe obbligatoria, ma con qualche minuto
in più di cottura, sono proprio sicura che si formi il vuoto all'interno
del vaso. Scelgo barattoli di un volume tale che il loro contenuto possa venire
consumato in una settimana dieci giorni al massimo. Una volta aperta la marmellata
la conservo in frigorifero.
Ne La finestra si trovano i riferimenti bibliografici: (2), (3), (4), (5), (6), (10), (13), (16), (17).