Il rinvaso, cioè la periodica
sostituzione dei contenitori delle piante con vasi di più grosse dimensioni,
è un'operazione fondamentale per mantenere le piante in buona salute.
Infatti, un arresto della crescita o un deperimento della pianta sono, spesso,
dovute ad un volume di terreno insufficiente per le necessità dell'apparato
radicale.
La fuoriuscita di radici dal foro di scolo scolo del vaso è un segnale evidente
che la pianta ha ormai esplorato tutto il terreno a sua disposizione e che ormai
è il momento di provvedere al suo rinvaso.
Grazie a questo , le radici, che hanno una crescita proporzionata a quella della
chioma, ricevono nuovo spazio dove potersi espandere ed un terreno ricco di
elementi nutritivi, in particolare tutti quei microelementi che non sempre è
possibile rifornire con le concimazioni.
Il momento migliore per eseguire
il rinvaso è l'inizio della primavera, cioè quando le piante riprendono
a crescere con vigore.
Questa regola vale praticamente per tutte le piante, sia da esterni che da interni.
In genere, queste ultime sono di origine tropicale e non hanno un vero e proprio
periodo di stasi vegetativa in autunno ed in inverno. Pero', alle nostre latitudini,
anch'esse rispondono positivamente all'incremento di luce dei mesi primaverili
e anche loro in questo periodo accelerano il ritmo di crescita.
Invece, è meglio evitare il rinvaso quando la pianta è in riposo vegetativo
perché il nuovo volume di terra non verrebbe prontamente esplorato da
nuove radici ed il ristagno di umidità in quest'area favorirebbe la comparsa
di marciumi all'apparato radicale.
E' altrettanto sconsigliabile rinvasare una pianta quando è in pieno sviluppo
o, addirittura, quando è in fioritura o in fase di fruttificazione. C'è da
considerare, infatti, che il rinvaso è, comunque, un'operazione traumatica
per la pianta e che è preferibile eseguirlo nel momento più adatto.
Per meglio chiarire la situazione , immaginate che la vostra pianta in fase
di pieno rigoglio sia come un corridore che sta correndo i 100 metri piani.
Fermare di botto il corridore a meta' corsa per cambiargli le scarpe non sarebbe
idea luminosa: di certo non gli farebbe bene, non al cuore e neanche ai muscoli.
Inoltre, se sta correndo, le scarpe che sta usando non devono essere troppo
malvagie!
Così è, all'incirca, anche per le piante. Non intervenite a stagione
avanzata: potreste interrompere o, addirittura, perdere la fioritura e la fruttificazione
dell'anno.
Infine, per stabilire indicativamente
ogni quanto tempo si debba cambiare i vasi alle piante, ci si può attenere
ad alcune indicazioni generali, legate al tipo di pianta ed alle dimensioni
del vaso.
Il rinvaso si fa ogni anno se il contenitore è di piccole dimensioni, cioè
fino ai 16-18 cm di diametro.
La sostituzione si può effettuare ogni due o più anni per vasi
di più grosse dimensioni e/o quando le piante hanno, per loro natura,
una crescita lenta: è questo il caso, ad esempio, delle piante succulente.
Non si dovrà più pensare ai rinvasi per le piante di grandi dimensioni
che sono sistemate in vasi o cassoni di dimensioni sufficienti a consentire
la massima espansione delle radici, cioè contenitori di 40-50 cm di lato,
o anche più piccoli se la pianta ha dimensioni limitate. In questi casi
è opportuno rinnovare annualmente il terreno superficiale, badando, pero',
a non danneggiare le parti superficiali dell'apparato radicale.
Il rinvaso parte II (come rinvasare)
Ne La finestra si trovano i riferimenti bibliografici: (5), (6), (11), (12).