La coltura in vaso: il terreno (III parte): la concimazione


L'angolo verde

La concimazione

La concimazione è una pratica che garantisce lo sviluppo ottimale delle piante d'appartamento. Essa è necessaria poiché le radici delle piante in vaso hanno la possibilità di esplorare un ridotto volume di terreno nel quale non si realizzano tutte le fasi del ciclo che normalmente avviene in natura, ciclo che ritrasforma la sostanza organica in composti minerali assimilabili dai vegetali.
Nel terreno dei vasi, ad esempio, sono presenti poco o per nulla i piccoli animali, come i lombrichi; non c'è l'apporto di sostanza organica dato da organismi animali e vegetali morti (che, comunque, non consiglio in casa per motivi igienici). Infine, è ridotta l'attività di decomposizione degli agenti atmosferici, dei batteri e dei funghi.

Costituenti delle piante


Perché le piante possano vivere, esse debbono acquisire dall'ambiente esterno una ventina circa di elementi. Questi sono: il carbonio (simbolo chimico C), l'ossigeno (O), l'idrogeno (H), l'azoto (N), il fosforo (P), il potassio (K), il calcio (Ca), il ferro (Fe), il magnesio (Mg), il sodio (Na), lo zolfo (S), il manganese (Mn), lo zinco (Zn), il rame (Cu), il boro (B), il cobalto (Co), il molibdeno (Mo), ecc. Questi costituenti chimici vengono assimilati in forma di composti inorganici, poiché i vegetali sono esseri viventi in grado di sintetizzare autonomamente ogni loro elemento costitutivo (sono , infatti, chiamati organismi autotrofi) (*).

Per soddisfare le necessita' delle piante, le fonti di carbonio , idrogeno e ossigeno sono l'anidride carbonica (CO2) e l'acqua (H2O). In questo contesto considereremo tali composti come fattori non limitanti.
I vegetali, per acquisire tutti gli altri elementi utili, attingono in genere dal terreno. Naturalmente, ogni elemento costitutivo è essenziale per la vita del vegetale, ma variano di molto le quantità che di ciascun elemento vengono utilizzate. Infatti, gli elementi quantitativamente più importanti, come l'azoto, costituiscono alcuni punti percentuali sul peso della sostanza secca, mentre gli elementi minori, come il molibdeno, vi si ritrovano solo in poche parti per milione.

Gli elementi rilevanti ai fini di un'integrazione mediante concimazione vengono raggruppati in tre categorie:

Macroelementi
Questi elementi sono consumati dalle piante in grandi quantità. Essi sono: azoto, fosforo e potassio. Una carenza dei macroelementi porta all'arresto della crescita della pianta, o ad un suo stentato sviluppo. In particolare, l'azoto è responsabile della crescita vegetativa (cioè delle parti verdi); il fosforo ha un ruolo importante nell'accrescimento dell'apparato radicale e nella maturazione sessuale (cioè nella differenziazione di fiori e frutti); il potassio, infine, non entra a far parte di composti organici, ma svolge un'essenziale funzione di regolazione di molti processi metabolici.

Mesoelementi
Sono calcio, magnesio, zolfo e ferro. L'assorbimento di questi elementi è di gran lunga più limitato e, normalmente, il terreno soddisfa le esigenze dei vegetali. Peraltro, in alcuni casi le piante mostreranno sintomi della carenza di questi minerali. Ad esempio, con alcune miscele troppo ricche di sostanza organica ci saranno problemi per la minore presenza del calcio e le miscele a reazione alcalina non consentiranno un'adeguata assunzione di ferro. Alla riduzione della presenza di questi elementi possono concorrere anche irrigazioni irrazionali. Infatti, esagerati apporti di acqua impoveriscono il terreno degli elementi presenti in soluzione. Questo problema riguarda, tra gli altri, il calcio, il sodio ma anche l'azoto, che andranno persi in quantità discrete tutte le volte che si dara' più acqua di quanta il terreno possa trattenerne. In questi casi l'acqua fuoriesce dal foro di scolo dei vasi andando, spesso, ad arricchire di preziosi minerali i panni dei balconi sottostanti. Evidenzio un ultimo problema che riguarda i mesoelementi: un'acqua di irrigazione troppo calcarea, come è l'acqua del rubinetto, col tempo alza il PH del terreno rendendo insolubile il ferro in esso presente.

Microelementi
Sono gli altri elementi, in particolare boro, manganese, rame, zinco e molibdeno. Di essi è molto rara la carenza.

Pro e contro la concimazione


La migliore concimazione che si può effettuare è quella che reimmette nel terreno la stessa quantità di minerali che la pianta consuma per costruire i suoi tessuti.
Come tutti gli altri organismi viventi, i vegetali raggiungono il loro sviluppo ottimale se trovano disponibili nelle proporzioni adeguate i composti a loro utili e che ho indicato sopra. Risulta inutile o addirittura dannoso eccedere nell'apporto di una sostanza di cui non c'è effettiva carenza, e, viceversa, si otterranno miglioramenti significativi se si riesce a determinare la mancanza di uno o più degli elementi costitutivi e lo si somministra nella giusta quantità.
Grafico crescita L'immagine qui a fianco illustra gli effetti che si hanno per quantità crescenti di un qualunque fattore nutrizionale. Il grafico è suddiviso in più fasce.
La fascia A evidenzia una presenza non pienamente sufficiente dell'elemento considerato. L'apporto dell'elemento carente produrrà visibili miglioramenti nella crescita e nello stato di salute della pianta.
La fascia B illustra la situazione in cui non c'è carenza del fattore: la pianta lo assume in quantità più elevate del necessario senza produrre risultati visibili.
La fascia C, infine, rappresenta il caso di un rilevante eccesso di quantità dell'elemento nel terreno: esso risulta tossico per il vegetale e ne impedisce lo sviluppo ottimale.
Questi concetti sono del tutto analoghi a quelli che si fanno per ottimizzare la nostra alimentazione umana. Mi riferisco, ad esempio, alla necessita' che abbiamo di assumere alcuni amminoacidi che chiamiamo essenziali perché non siamo in grado di sintetizzarli: un apporto anche elevato di alimenti che possiedono aminoacidi ma mancano di uno o più aminoacidi essenziali (per esempio la lisina nei cereali) non consentirà la sintesi di proteine, mentre gli altri aminoacidi presenti verranno convertiti in sostanze di riserva (grasso!). Ancora ricordo che una vitamina importantissima come la vitamina A è letale in quantità eccessive.
In linea di massima le concimazioni che vengono effettuate con maggiore regolarità riguardano i macroelementi, azoto, fosforo e potassio. E' bene programmare un'apporto di questi minerali durante tutto il periodo vegetativo, cioè dalla primavera all'autunno, diradando, pero', le concimazioni nei periodi più caldi, da giugno a settembre. Durante l'inverno non si concimano le piante in riposo e si riducono di molto le concimazioni delle specie d'appartamento che vegetano tutto l'anno (in genere sono quelle tropicali), perché la minore illuminazione causerebbe una crescita stentata di parti malformate. Infatti, in situazione di carenza di luce si dice che le piante tendono a 'filare', cioè sviluppano fusti con internodi esili e molto allungati.

Tipi di concime


I concimi sono reperibili in una grande varietà di tipi.
Possono essere concimi semplici, che forniscono un solo elemento nutrizionale oppure concimi complessi che garantiscono l'apporto simultaneo di più elementi. L'elemento singolo serve quando si evidenzia un'importante carenza dello specifico composto. E' utile, ad esempio, in primavera fornire un concime a base di azoto per favorire una pronta ripresa vegetativa. Durante il resto dell'anno è utile l'apporto di concimi complessi (azoto, fosforo, potassio). Esistono in commercio svariati concimi complessi con differenti proporzioni tra i macroelementi per meglio adattarsi alle diverse esigenze colturali.
I concimi sono inorganici, cioè composti minerali di pronto utilizzo una volta divenuti solubili, oppure organici, come il sangue secco, la farina di pesce, le ossa, il letame , il guano o la pollina. I concimi organici non sono immediatamente disponibili per le piante poiché devono essere prima degradati dai microrganismi del terreno, con un'azione che può essere più o meno veloce. Rispetto ai concimi inorganici hanno pero' il vantaggio che non rischiano il dilavamento con l'irrigazione e garantiscono un apporto lento ma continuo.
Sono disponibili concimi in differenti formulazioni: polveri, liquidi, granuli, bastoncini. Le polveri vanno miscelate al terreno, i liquidi sono aggiunti all'acqua di irrigazione, i granuli e i bastoncini sono, in genere, miscele complesse che contengono oltre ai macroelementi anche gli elementi minori e che rilasciano lungo un tempo molto prolungato i fattori nutritivi e che , per questo, vengono detti concimi a lenta cessione.
Quando si evidenziano situazioni di carenza acuta di una qualche sostanza e si vogliono ottenere risultati immediati, è utile ricorrere alla concimazione fogliare, che viene attuata irrorando le foglie ed i fusti con una soluzione contenente le sostanze di cui vi è carenza. Infatti anche le parti aeree delle piante sono in grado di assimilare taluni elementi nutritivi. I risultati migliori si ottengono bagnando molto bene le parti giovani, nei momenti meno caldi o meno freddi della giornata ed in assenza di vento. La concimazione fogliare può, tuttavia, apportare solo limitati quantitativi di nutrienti, pena l'ustione del fogliame. La considero, quindi, un intervento di soccorso eccezionale, che garantisce ottimi risultati quando le carenze riguardano i microelementi.

(*) Dall'analisi dei tessuti vegetali si può rilevare la presenza di altri elementi che vengono assorbiti dalle piante anche se non svolgono alcuna funzione utile. Ne sono un esempio i metalli pesanti. A questo proposito, evidenzio che le piante riescono a limitare la tossicità di taluni composti se li possono confinare in un loro organello cellulare detto vacuolo (un 'sacchetto' all'interno della cellula vegetale in cui si accumulano anche grandi quantità di sostanze). Infatti, così isolati, gli elementi non utili e potenzialmente tossici non interferiscono con i processi metabolici che avvengono nel liquido intracellulare. Possiamo in questo caso considerare talune specie di piante come delle spugne che filtrano il terreno, liberandolo dalle sostanze tossiche. Talune piante hanno un analogo effetto di depurazione anche sull'aria inquinata (vedi Le piante e la depurazione dell'aria). Accenno solamente che è da escludere la commestibilità di piante così "arricchite".

Ne La finestra si trovano i riferimenti bibliografici: (11) (12) (18) (19)


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