GRUPPO SPELEOLOGICO PRADIS



STORIA DEL GRUPPO



PREMESSA

Perché una pubblicazione in occasione del 30° anniversario della fondazione del Gruppo Speleologico Pradis'?
Ci sono almeno un paio di motivi validi per cui associare un quantità di risposte altrettanto convincenti. In primo luogo la volontà del Direttivo di fare uscire il gruppo dal suo piccolo mondo (Pradis Grotte), portando a conoscenza dei lettori le attività del sodalizio, spesso sorrette dagli abitanti del paesino, dalla fondazione ad oggi.
Inoltre 30 anni di lavoro rappresentano, oltre allo sforzo collettivo prodotto, una base solida per raggiungere nuovi traguardi.
Gli autori hanno cercato di ricostruire attraverso documentazione reperita dalle stampe dell'epoca (anche se molti dati sono andati perduti), una breve cronistoria contenente i momenti più significativi dell'attività svolta. L' ultima parte di questo libretto tratta in particolare i risultati del lavoro di ricerca di grotte nuove che il gruppo persegue già da anni nella zona di Pradis, limitandosi ad una breve descrizione delle oltre 50 cavità scoperte e rilevate. (Non riportate in questo documento (n.d.r.))
Le relazioni relative alle due maggiori cavità scoperte sono oggetto di una pubblicazione separata: "Grotta Giordani e Grotta dell' Orso" a cura del Dott. Geol. Bruno Della Vedova.

PRADIS DI SOTTO

La borgata di Gerchia si trova, nell' area carsíca delimitata a W dal monte Ciaurlec, a N dal monte Taiet e ad E dal monte Pala.
Attualmente viene chiamata "Pradis Grotte" ed è un' attrazione che richiama turisti Italiani ed Esteri.
Questa zona, in tempi remoti (8000 anni fa), è stata meta di cacciatori della preistoria, ciò è dimostrato da vari ritrovamenti, in diverse grotte, di selci, strumenti ossei e resti di animali.
In questa zona, ove affiorano i calcarei a rudiste del Cretaceo superiore, si aprono diversi inghiottitoi e grotte, alcune attive, altre fossili.
Il torrente Cosa, che scorre verso Sud, incide i calcari formando una profonda forra che era già nota nell'800 per la sua bellezza.
La forra del torrente Cosa

Il primo a capire il paesaggio carsico e l'importanza che avrebbe avuto un domani la forra del torrente Cosa fu don Giacomo Bianchini, (Parroco di Pradis nel 1921-1926), il quale scrisse, nel 1921 una poesia che si rivelerà più tardi una profezia.



Siccome nel mondo --- vi è tutto che serve
A qualche disegno --- fissato nel ciel,
Le grotte di Pradis --- son doni e rìserve
Pel tempo futuro --- de' servi fedel.
Così in questo cerchio --- rinchiuso fra i monti
Col taglio di un raggio --- che il Cosa gli fa,
Un popol pastore --- per poco che conti,
Grandioso destino --- ben forse n'avrà


Le prime esplorazioni speleologiche di Gerchia

Nel 1946, Ugo Baschiera e Fabio Forti visitano la prima parte dell'inghiottitoio di Gerchia e molte grotte nella forra del torrente Cosa.
Solo nel 1949 incomincia lo studio e il rilevamento delle cavità di Gerchia da parte della "Commissione Grotte" S.A.G. di Trieste, con la presenza di Ugo Baschiera, Fabio Forti, Carlo Finocchiaro, Tullio Tommasini, Coloni, Maucci, Eugenio Boegan, che porterà alla scoperta e al rilevamento delle maggiori cavità: Fossa del Noglar (2800 m), La Val (1700 m), Inghiottitoio dell' Osteria di Gerchia (766 m), Inghiottitoio dell'Arco Naturale (687 m) e Inghiottitoio di Fornez (343 m)
Il complesso formato dalle grotte La Val, Noglar, Mainarda, e dall'Inghiottitoio a NW di Battei è il terzo del F.V.G., con 6724 m. di sviluppo e 343 m. di profondità.

Le grotte Verdi di Pradis

Nel 1965 inizia l'avventura di Don Terziano Cattaruzza, che vede nella valorizzazione degli Andri di Gerchia la possibilità di sviluppo della comunità di Pradis.
Aiutato dalla popolazione e in particolare da un gruppo di ragazzi di Pradis, allievi dell'istituto Bearzi di Udine (i "Magnifíci 7"), incomincia i lavori di sistemazione delle grotte e la realizzazione della scalinata che porta alla forra del torrente Cosa.


1966 - 1976


IL GRUPPO SPELEOLOGICO PRADIS

Fondato nel 1966 è il primo gruppo speleologico della destra Tagliamento, nato in seguito alla passione dei giovani di Pradis, che avvertono la necessità di avere una struttura ufficiale per proseguire lo studio e la ricerca sulle cavità locali.

COSTITUZIONE DI ASSOCIAZIONE

REPUBBLICA ITALIANA

Il giorno undici Aprile 1966 in Spilimbergo, viale Barbacane civico 30 innanzi a me Cesare Marzona notaio qui residente, iscritto al ruolo del distretto notarile di Udine, senza assistenza di testimoni ai quali i comparenti infrascritti, avendo i requisiti di legge, con il mio consenso e di comune accordo rinunziano, sono presenti :
Cattaruzza don Terziano Zannier Pietro Brovedani Antonio Tosoni Vittorio Brovedani Pietro Brovedani Gio Batta Zannier Aldo Zannier Ugo Brovedani Pietro Dino
tutti domiciliati a Pradis di Sotto di Clauzetto, della identità personale dei comparenti io notaio sono certo: essi convengono e stipulano quanto segue :
Art 1. E' costituita fra i suddetti componenti una Associazione denominata: " Gruppo Speleologico di Pradis " con sede in Pradis di Sotto del Comune di Clauzetto (Friuli), avente per Patrona la "Madonnina delle grotte" venerata nelle grotte verdi di Pradis.
Art 2. L' Associazione si propone la diffusione ed il progresso della speleologia nel comune ed in quelli vicinari in ispece nella località di Pradis.
Art 3. Il gruppo curerà il catasto speleologico e si interesserà allo sviluppo turistico delle grotte e delle altre attività attinenti la speleologia.
La giunta regionale approva la Legge Regionale n° 27/66 e istituisce il Catasto Grotte.
Con questa legge l'Amministrazione Regionale si propone di incoraggiare le ricerche scientifiche, lo studio delle cavità, di favorire congressi, conferenze ed ogni altra manifestazione ed iniziativa che abbia come fine la diffusione, il progresso e la sicurezza delle attività speleologiche.
La Giunta Regionale, inoltre, delibera la concessione di contributi ad associazioni ed a gruppi speleologici, tra i quali il Gruppo Speleologico Pradis, I' unico finora esistente nella Destra Tagliamento.
Le ricerche nelle grotte di Pradis , e l'esplorazione di nuove cavità continuano sempre con maggiore interesse.

Fulvio Comin scrive sul Popolo (2-7-67)

Il Gruppo Speleologico Pradis ( a quanto ci hanno detto composto da 22 giovani, scarsi di materiale tecnico ma molto ben allenati, se non altro dal fatto che le grotte sono abituati a percorrerle sin da bambini avendole fuori della porta di casa ) ha iniziato una serie di ricerche che sono poi state valorizzate dal parroco, vorremmo aggiungere, con un intervento di estrema intelligenza per l'economia di tutta la popolazione del luogo."

I primi ritrovamenti preistorici

Le grotte di Pradis forniscono diverso materiale archeologico e preistorico.
Nel corso di alcuni sopralluoghi sono state trovate infatti: ossa di orso delle caverne, cocci di vasi e numerose selci, che dimostrano con certezza che le grotte del luogo erano abitate.

1967 Primo Natale nella grotta di Pradis
I gruppi speleologici della Destra Tagliamento hanno assistito alla Messa di mezzanotte nella grande cavità di Pradis. La manifestazione ha richiamato un gran numero di persone che hanno percorso la prima parte dell'orrido della forra del torrente Cosa, alla luce delle torce .

1968
Nel corso del 1968 si continua la ricerca di nuove cavità e il recupero di materiale preistorico affiorante nelle grotte di Pradis.
Si inizia il lavoro di scavo e di sgombero del materiale che intasa la caverna 2 nella forra del Cosa.

Inaugurate ufficialmente le Grotte Verdi di Pradis
Il 10 dicembre 1968 con la presenza dell' On. Fioret, dell'Assessore regionale Giust e dei Consiglieri Frattini e Rigutti, si inaugurano le Grotte Verdi.
Il gruppo allestisce una fiaccolata e il presepio per la seconda Messa di mezzanotte nelle grotte di Pradis.
Al termine della cerimonia vengono conferite le insegne di "soci ad honorem" all' On. Fioret, all'Assessore regionale Giust, al presidente del Comitato per lo Sviluppo Turistico della Provincia di Pordenone dott. Zuliani.
Infine si annuncia il progetto di istituire nelle grotte di Pradis il Tempio Nazionale della Speleologia.

Cerimonia d'apertura della mostra di reperti antichi
L'Assessore Regionale all'Istruzione e alle Attività Culturali cav. Bruno Giust inaugura la mostra-museo, allestita dal gruppo speleologico nel mese di luglio 1969, che riassume l'attività di ricerca e di studio compiuta in questi anni nelle grotte locali .

1970 Preromano lo scheletro di Pradis?
Continua l'attività di ricerca di nuove cavità: a Pradis , durante una perlustrazione della zona del Rio Secco, vengono ritrovate alcune ossa umane.

da Il Gazzettino 16-9-1970
" Il ritrovamento risale ai giorni scorsi ed è stato opera del gruppo speleologico di Pradis di Sotto, sempre particolarmente attivo.
Si tratta di uno scheletro umano privo di una gamba e di metà del secondo arto inferiore.
E' stato trovato quasi in superficie, in una grotta percorsa da acqua sorgiva, che l'ha riportato alla luce chissà dopo quanti anni.
Il ritrovamento è importante per uno studio non soltanto dell' habitat, ma anche dei primi insediamenti umani nella zona prealpina. "
L'Istituto di Antropologia dell'Università di Padova ha visionato i reperti.
Ad una prima analisi sembra che risalga al periodo preromano."

Scavi nelle Grotte Verdi
Inizia lo scavo del riparo 1, condotto dall'Associazione Nazionale per Aquileia e dall'Istituto di Geologia dell'Università di Ferrara, sotto la direzione del dott.Giorgio Bartolomei .
Ricordati gli speleologi caduti
A conclusione della Messa di mezzanotte, alla quale ha assistito folla eccezionale ( 1200-1300 persone ), è stato inaugurato un cippo commemorativo degli speleologi caduti in tutta Italia dal dopoguerra ad oggi.
I nomi scritti sulla lapide sono quelli di Marisa Bolla, Bruno Boschi, Fulvio Breschi, Valentino Brunale, Dario Cresci, Enrico Davanzo, Luigi Donini, Virgilio Erbisti, Lucio Mersi, Carlo Pelagalli, Gianni Piatti, Paolo Picciola, Federico Pez, Eraldo Saracco e Marino Vianello.

Scoperta della grotta "Giordani" (Inghiottitoio a NW di Planelles)
Da " Il Gazzettino del 26-9-1971 "
"Da una prima esplorazione presenta le analoghe caratteristiche dei meandri della nota grotta di La Val, che si trova assai vicina.
Nei prossimi gíomi proseguiranno altre esplorazioni per studiare il sifone che per ora impedisce di proseguire.
Come è avvenuto in altre grotte, come prima sorpresa, gli speleologi hanno trovato un piccolo arsenale di armi della prima e seconda guerra mondiale .
Le armi sono estremamente corrose ed inutilizzabili dato il carattere torrentizio della grotta."

Continuano gli scavi nelle Grotte Verdi
Gli scavi condotti dal prof. Bartolomei continuano nel riparo II delle Grotte Verdi.

Dal 1972 al 1974 proseguono le varie attività

L'attività del gruppo continua con vari corsi di approccio alla speleologia, ricerca di nuove cavità e le tradizionali Messe di mezzanotte in Grotta.

La Grotta dell'Orso ( Risorgiva 1 ad ovest di Ominutz )

Questa cavità, oltre al valore speleologico presenta un particolare interesse per la particolarità delle concrezioni che vi si trovano.
In effetti la parte fossile della grotta presenta una serie di vaschette di stillicidio con delle concrezioni a forma di funghi e una sala ricca di concrezioni colore bianco, con una pavimentazione completamente calcificata.
Grande interesse paleontologico ha suscitato il ritrovamento in loco di ossa di orso delle caveme.

Relazione uscita del 16-06-1974.
Località: Val d'Aichies. Scopo: Raggiungimento di un'apertura lungo la parete sinistra del torrente Cosa. partecipante: Patrick, Giorgio, Arturo. Giunti sul posto ci siamo calati fino a raggiungere l'apertura che a prima vista ci era ostile.
Dopo aver controllato se vi erano altre aperture, Patrick ha provato a forzare l'ingresso e successivamente lo seguivo anch'io, richiamato dalla scoperta di conchiglie fossili.
Oltre l'ingresso ( molto basso ) ed un basso cunicolo di circa 30 m, si arriva ad una cascatella e quindi ad un bivio.
Lo scenario che si presenta è meraviglioso. Stalattiti, stalagmiti, colonne, concrezioni di ogni tipo.
Rapiti da questo scenario abbiamo girato per stanze bellissime ed infine ci siamo fermati davanti a due salti dai quali si sentiva il rumore di un torrente ed un eco fortissimo. G.Concina
Il lavoro di rilevamento ed esplorazione della grotta, assieme al recupero dello scheletro dell'orso, impegna tutte le energie del gruppo.

" Discesa nel buio "
Si realizza, nel mese di settembre 1975, un documentario sulle grotte di Pradis diretto dal regista di RAI 2 Bruno Modugno. Il documentario, girato in prevalenza nella forra del torrente Cosa e nella grotta dell'Orso, fa parte di una serie intitolata " Avventura", programmata per la Tv dei ragazzi.

Da " Il Gazzettino 17-9-75"
"L'altro ieri, ci ha raccontato il regista, dovevamo riprendere una scena finta che doveva rappresentare una situazione dì emergenza dovuta all'aumento improvviso dell'acqua nelle profondità di una grotta; ebbene, per la pioggia che stava cadendo durante il lavoro, abbiamo fatto appena in tempo a metterci in salvo, conferendo così, al pezzo girato, una veridicità davvero pericolosa."

Roma: " Ore 20"
A seguito del documentario siamo invitati negli studi RAI di Roma per la trasmissione "Ore 20", assieme all'orso di Pradis.


1976 - 1989

Terremoto del 1976
Dopo l'evento sismico l'attività del gruppo diminuisce.
Sono effettuate alcune uscite per verificare eventuali danni alle cavità, che fortunatamente non presentano modifiche alle loro strutture.
Si recuperano i reperti custoditi nel museo di storia naturale, il quale non è più agibile. Infine, per i soci dei gruppo, inizia la lunga fase della ricostruzione.
Si effettuano sporadiche uscite e le tradizionalì Messe di Natale.

Speleologi Francesi in visita alle grotte di Pradis
Da " Il Gazzettino maggio 1979" "Il gruppo speleologico di " Jouy en Josas " delle immediate vicinanze di Parigi si trova in questi giorni a Pradis-Grotte.
Il gruppo francese è venuto in Friuli per effettuare, unicamente al gruppo speleologico di Pradis, esplorazioni in alcune delle principali cavità della zona, come l'inghiottitolo di Juris, l'Arco naturale, la cavità del Noglar, La Val e I'inghiottitoio di Fornez.
Gli speleologi Francesi hanno in programma non solo esplorazioni, ma sono desiderosi di scambiare informazioni sulle varie tecniche dì progressione in grotta, attualmente in uso nella regione F.V.G., e di conoscere i vari sistemi di rilevamento e dì catalogazione effettuati dal gruppo di Pradis.
E' nato così un nuovo gemellaggio fra gli speleologi di Pradis e quelli del gruppo transalpino, basato sulla collaborazione e l'amicizia reciproca, nell'amore comune per la speleologia.
Purtroppo non è stato possibile presentare agli speleologi Francesi i risultati delle ricerche effettuate dal gruppo speleologico Pradis, poichè la Mostra Museo è stata distrutta dal terremoto del 6 maggio.
I reperti si trovano attualmente custoditi con cura da parte del gruppo speleologico di Pradis in casse di legno."

Marcia notturna e Natale in Grotta
"Messaggero Veneto 14-12-1979" "Anche quest'anno, come vuole la tradizione, il Comitato Culturale e il Gruppo Speleologico Pradis, hanno organizzato la Messa di Natale in Friulano nelle grotte di Pradis.
Prima della Messa si svolgerà la prima marcia notturna natalizia con fiaccolata, lungo tutto il comune per 12 chilometri.
Per l'occasione, sarà distribuita a tutti i partecipanti una medaglia coniata raffigurante il Natale in grotta.
Inoltre sarà emessa e posta in vendita una cartolina postale dipinta dal pittore Otto, di C aporiacco di Fagagna, con uno speciale annullo postale."

1980-1990
Un decennio caratterizzato da attività sporadica, rivolta soprattutto alla visita delle cavità già note, per allenamento o per corsi di aggiomamento tecnico indirizzati prevalentemente ai soci.
Sono due gli eventi degni di nota in questo periodo.

Un secolo di vita a Pradis di Sotto
In occasione del centenario della chiesa di Pradis viene pubblicato un volumetto: "Pradis di Sotto 1885 - 1985".
Questa pubblicazione documenta la nascita del Gruppo Speleologico Pradis e del Comitato Culturale Parrocchiale.
Tali associazioni, sgorgate in seno alla parrocchia nel 1966, con regolare atto notarile, sono l'emblema della vivacita ed operosità di questa comunità che apprezza il bello assieme al buono e lo vuol comunicare anche ai forestieri ed ai turisti.

Sintesi dei ritrovamenti tratto da "MAMMUT 89" a cura di Marco Tonon .
"Il luogo rappresenta tutta la storia nota del territorio in quanto fu frequentato sia durante il Paleolitico medio che durante il Superiore; oltre all'industria litica dei due periodi, è presente industria su ossa ed anche alcuni manufatti che rientrano nella produzione artistica.
Paleontologicamente ricco, conteneva resti di macro- e micro- mammiferi e di uccelli, buoni indicatori climatico ambientali.
L'avifauna del Paleolitico superiore risulta particolarmente interessante per i dati ambientali che se ne possono dedurre.
Sono presenti uccelli legati all'ambiente di grotta e alla forra dove questa si apre.
Altri indicano ambienti affatto diversi che debbono essere stati trasportati in grotta e, con ogni probabilità, vi si trovano come resti di pasto.
Una zona umida esterna doveva essere nelle vicinanze per ospitare certi volatili.
Questi fanno pensare all'esistenza di un lago o comunque un corso d'acqua con un tratto di acque calme e poco profonde.
Altre specie danno indicazioni di un ambiente forestale aperto, a clima tendenzialmente più fresco e sono tipici rappresentanti di una fauna ancora wurmiana (la glaciazione wurmiana risale a circa 8.000-9.000 anni fa).
L'azione dei predatori, uomo compreso, ha concentrato quindi nel deposito testimonianze di ambienti diversi che, alla fine dell'ultima glaciazione, erano prospicienti la forra."
Nasce il " Museo di Storia Naturale di Pradis "
"Corriere Pedemontana 19-8-89" "Un avvenimento atteso da tempo: " Questa è una delle ultime pietre della ricostruzione del Friuli - ha sottolineato l'assessore regionale Angeli - presa a simbolo della forza che la comunità di questo piccolo paese di montagna dimostra di avere, restando attiva e vitale anche quando tutto sembra impedirlo."
Infatti il Museo è frutto di un' iniziativa originale ( tanto da aver generato un apposito articolo di Legge ) resa possibile dalla tenacia con cui i giovani del Gruppo Speleologico e del Comitato Culturale hanno perseguito il loro ideale."





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