SVALBARD, ALTO ARTICO, NORVEGIA, 1994, PROGETTO DI RICERCA ANTROPOLOGICA
di Franco Pelliccioni, Società Geografica Italiana, Roma, Italia CON I SEGUENTI ALTI PATROCINI: PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI, MINISTRO PER L'UNIVERSITA' E PER LA RICERCA SCIENTIFICA E TECNOLOGICA; MINISTRO PER L'AMBIENTE; AMBASCIATA DELLA FEDERAZIONE RUSSA, ROMA; REALE AMBASCIATA DI NORVEGIA, ROMA; PROVINCIA DI ROMA; STATO MAGGIORE DELLA MARINA MILITARE; ASSOCIAZIONE ITALIA-RUSSIA; ISTITUTO DI CULTURA E LINGUA RUSSA; CENTRO FRANCESCANO DI STUDI AMBIENTALI; SOCIETA' GEOGRAFICA ITALIANA. |
In cooperazione con il Ministero degli Affari Esteri e con la SAS (Scandinavian Air System), e con un contributo del CNR
Comunità delle Svalbard (Isola Spitsbergen) interessate dal Progetto:
Longyearbyen (78°10' Lat N) Capoluogo dell'arcipelago - Norvegese -, nell'Adventfjorden
Barentsburg (78°14' ), approx. 45 Km ad ovest di Longyearbyen: Russa, ma anche Ucraina, Bielorussa, ecc., nel Gronfjorden
Desidero esprimere i miei più vivi ringraziamenti a:
Gli informatori-chiave nelle Comunità:
A Longyearbyen:
Atle Midtomme, trapper Norvegese (era uno degli ultimi cinque trappers - foche, volpi- nelle isole: nello Wildefjiorden) e Suzanne Lapstum, studentessa universitaria alla Sorbona - come interprete-; Per Ole Morken, Direttore della Miniera di carbone n 7 - Gruvesjef Gruve 7 - (12 km ad est di Longyearbyen, nello Adventalen); Sig.ra Anne Berteig, Interprete Ufficiale - Norvegese-Russo -; Jan-Atle Hansen Vice Governatore- Assisterende Sysselmann -, ( Sysselmannen på Svalbard - Governatorato delle Svalbard); Reidar Hindrum, Ufficiale all'Ambiente (Sysselmannen på Svalbard - Governatorato delle Svalbard - ); Berit Morkved, Ufficiale alle Informazioni; arch. Rolf Gaarde, Ispettore ai Monumenti Storici; Jan Kvello, Direttore del Personale (Personalsjef) della Compagnia Mineraria Norvegese, la Store Norske Spitsbergen Kulkompani; Johannes Vik, Commissario alle Miniere (Bergmester for Svalbard); Svainaug Steinnes, Direttrice dello Svalbard Museum ; Ing. Trols, Experto in permafrost; Lars Hagen, Direttore Operativo, Svalbard Polar Travel (SPOT); Arvid Viken, Professore Associato, Department of Tourism, Finnmark College, Alta
A Barentsburg:
Eugene Bouzney, scrittore, giornalista, storico marxista-leninista (era il "deus ex machina" della comunità russa. In Norvegia rappresentava ufficialmente anche la Compagnia Mineraria Russa Trust Arktikugol ; Dmitry Minenko, Tecnico Minerario Ucraino; Galina Martinenko, Direttrice dello Sport Club; Lilya Minenko, Insegnante e Direttrice del Klub; Chuprina Helena, Ingegnere minerario e Interprete ufficiale nella comunità; Youri Pocrovski, Direttore dell'Ospedale (con numerosi anni di lavoro nel Sahara occidentale), Vadim Feodorovich Starcov , celebre Archeologo Artico, Capo del Dipartimento di Archeologia Artica, Accademia Russa delle Scienze; Alexander A. Krasilschicov, Capo dei Geologi dello Spitsbergen Party, Polar Expedition for Offshore Geological Exploration NPO "Sevmorgeologia"; Vladmir I. Zavyalov, "Candidate of Historical Sciences ", Institute of Archaeology, Accademia delle Scienze"
E nella Norvegia continentale Oslo A: Prof. Ingrid Rudie, Direttore del Dipartimento e Museo di Antropologia, Università di Oslo (Institutt og museum for antropologi, Universitetet i Oslo); Prof. Olav Orheim, Glaciologo, Direttore Norsk Polarinstitutt; Susann Barr, Etnologa e Direttrice Polar History and Documentation of Norsk Polarinstitutt; Reidunn Lund, Bibliotecaria Capo, Norsk Polarinstitutt, Henning Simonsen, Research Fellow (Politologo) e Ivar M.Liseter, Information Officer and P.C. Expert, entrambi del Fridtjof Nansen Institute a Lysaker; Odd Rogne, Executive Secretary dello International Arctic Science Committee (IASC); Karoline Baltzersen, Marketing Secretary, Oslo Promotion A/S; Kristin Bennick, Information Consultant, NORTRA Tromsø A: Ingeborg Harsten, Chief Administrator Social Studies Institute, Università di Tromsø, Prof. Reidar Bertelsen, Archaeologo and Dean of the Faculty ; Tor Sveum, Head of Public Relation, Per Kirre Reymevt, Archaeologo; Miss Hilde Johnsen, Produktsjef, Tromsø Arrangement E a: Torbjorn Trulssen, Museumsbestyrer, Polarmuseet i Tromsø; Trond Thuen, Professore Associato, Head, Institute of Social Science, Department of Social Anthropology and Sami Studies, Università di Tromsø; Odd Blomdal, Governatore delle Svalbard
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BIBLIOGRAFIA |
2006 "Dalle Svalbard al Polo Sud. Una commemorazione solenne per l'esploratore Isachsen a 100 anni dalla sua più significativa missione", OR [L'Osservatore Romano] Domenica, 30 luglio, 6
2006 "Dalle isole Svalbard alla cima dell'Aconcagua. I 150 anni di Sir William Martin Conway, esploratore, alpinista, storico dell'arte e scrittore inglese", OR [L'Osservatore Romano] Domenica, 7 maggio, 6
2005 "Sulle sponde orientali del "Fiordo Verde" nel 1911 venne installata la prima radio delle regioni artiche. Un insolito itinerario tra le vie della città russa di Barentsburg, centro minerario delle isole Svalbard", L'Osservatore Romano, 26 giugno, 3
2005 "La cittadina triste dei minatori polari. Longyearbyen, il capoluogo delle isole Svalbard, venne fondata nel 1906 per dare impulso all'industria del carbone", L'Osservatore Romano, 11 giugno, 3
2005 "Arpioni e arrembaggi nelle gelide acque dell'Artico. Nel '600 presso le isole Svalbard, le guerre corsare s'intrecciarono con le lotte per il monopolio della caccia alle balene", L'Osservatore Romano, 13 marzo, 3
2005 Barents "scoprì" le Svalbard già abitate dai russi "Pomori". Il popolo di navigatori e di cacciatori avrebbe colonizzato le fredde terre anche prima dell'arrivo dell'olandese nel 1596", L'Osservatore Romano, 12 febbraio, 3
2004 "Corsari alle Svalbard (Interlopers)" Rivista Marittima, CXXXVII, marzo, 195-198
2004 "GRANDI ESPLORATORI: Salomon August Andrée (1854-1897). L'ultimo volo dell'«Aquila». Nella storia delle grandi esplorazioni, un posto del tutto singolare è occupato dalla spedizione al Polo Nord, sul finire del XIX secolo, di un ingegnere svedese che, a bordo di una mongolfiera, poi abbandonata, scomparve tra i ghiacci con i suoi due compagni di viaggio" - L'Osservatore Romano, 4 dicembre, 3
2004 "L'importanza delle stazioni meteorologiche delle Svalbard per il dominio delle fredde acque dell'Atlantico del Nord. Nel '42 le truppe tedesche invasero l'arcipelago considerato un punto strategico per l'andamento del conflitto", L'Osservatore Romano, 25 luglio, 3
2002 "Nel gelo della "terra degli orsi" per misurare un arco di meridiano. A cento anni di distanza dalla spedizione russo-svedese nelle isole polari Svalbard", L'Osservatore Romano, 2 Marzo, 3
2001 "Nel chiarore della mezzanotte polare tra i ricordi delle missioni di Nobile ed Amundsen. Visita alle stazioni internazionali di ricerca sorte a Ny-Ålesund in prossimità del Polo Nord", L'Osservatore Romano, 10 Gennaio, 3
1999 "I virus custoditi dal ghiaccio artico possono conservarsi anche per migliaia di anni. Un monito alla cautela per gli scienziati che effettuano esperimenti in Groenlandia", L'Osservatore Romano, 18 Dicembre, 3
[ Inlandsis groenlandese, Spedizione di Sir John Franklin alla ricerca del Passaggio a Nord-Ovest , l'influenza "spagnola" nelle Svalbard]
"Towards the Necessity of a New "Urgent Anthropology": Arctic Anthropology and the "New" (but Ancient, because Traditional) Ecological Indicators", The Arctic and Global Change. Multidisciplinary approach and International efforts at Ny-Ålesund, Svalbard, Proceedings from the Fourth Ny-Ålesund Seminar, Ravello, Italy, 5-6 March 1998 (edited by Casacchia, Koutsileos, Morbidoni, Petrelli, Pettersen, Salvatori, Sparapani, Stoltz Larsen), Consiglio Nazionale delle Ricerche (Italian National Research Council), Istituto per l'Inquinamento Atmosferico, Segreteria Tecnico-Scientifica per il Programma Antartide, NySMAC (Ny-Ålesund Science Managers Committee, Publication 007), pp. 135-141.
1998 " Le prime esplorazioni scientifiche russe nelle Svalbard (1764-1902)", L'Universo, in corso di pubblicazione
1998 "Le esplorazioni scientifiche russe nelle Svalbard, II Fase:1912 - fine anni '20", L'Universo, in corso di pubblicazione
1998 "Le esplorazioni scientifiche russe nelle Svalbard. III Fase: fino ai nostri giorni", L'Universo, in corso di pubblicazione
1998 "I Pomori russi e le isole Svalbard" (titolo provvisorio), Archeologia Viva, in corso di pubblicazione
1997 "I Pomori, Russi del Mar Bianco, e la navigazione artica (XVII-XIX secolo)", Notiziario della Marina, XLIV, 3, Marzo, 40-41
1997 "Una ricerca antropologica ai "confini del mondo", Ricerca & Futuro [CNR], 4, Giugno, 52-54
1996 "La seconda guerra mondiale combattuta al Polo", Rivista Marittima, CXXIX, Ottobre, 193-196
1996 "Quando i cacciatori di balene s'improvvisavano esploratori, geografi ed etnografi. Nei gelidi mari dell'emisfero boreale sulle "orme" dei favolosi mammiferi marini", L'Osservatore Romano, 27 September, 3
1996 "Balene e balenieri tra Artico e Subartico. Nell'emisfero boreale tra avvistamenti di balene, vecchie stazioni, attuali cacce e ...gli eschimesi", Rivista Marittima, CXXIX, May, 97-115
(L'A. in questo saggio focalizza alcuni aspetti, storici e attuali, ai quali ha potuto accedere direttamente nei settori nord-atlantici, del Pacifico settentrionale e dell'Artico canadese relativamente alla caccia alle balene, tradizionale attività economica per molte comunità marittime europee. Per quanto riguarda le popolazioni di livello etnologico, spazio viene dato alla caccia degli eschimesi ed ai loro rapporti con balenieri europei e statunitensi. Viene altresì sottolineato il rilevante apporto dato da questi ultimi all'esplorazione artica. Per quanto concerne, invece, i cacciatori di balene europei viene evidenziato il ruolo avuto da canadesi, norvegesi, scozzesi, faroesi, nonché da tutti quegli equipaggi, appartenenti alle diverse nazioni europee, che a partire dal XVII secolo sfruttarono le fisheries delle Svalbard e del Mare di Barents. Accenni vengono fatti agli avvistamenti di balene avuti dall'A. in Nord America (Québec, Alaska sudorientale, Terranova) e a quelli fortunatamente "evitati" nel Mare di Beaufort, Artico canadese)
(During his research voyages in various areas of the Arctic, the Author comes across whaling establishments and stations. On the basis of these chance discoveries, the A. reconstructs a reality which, for many centuries and for different peoples, has represented a life-style, in creating a particular relationship between whaler and sea-environment)
(Au cours de ses voyages de recherches en differentes zones de l'Arctique, l'Auteur est tombé sur des établissements et des stations de chasse à la baleine. Ces découvertes occasionelles lui ont donné l'idée de reconstituer une réalité qui, pour bien des siècles et pour différentes peuples, a représenté un style de vie, de culture et un rapport particulier avec l'habitat et le milieu marin)
(Während seiner Forschungreisen durch verschiedene arkitsche Gebiete ist der Verfasser an Walfangzentrenund Anlagen geraten. Von diesen zufälligen Begegnungen geht er zur Rekonstruktion einer Wirklichkeit aus, die während langer Jahrhunderte für verschiedene Völker einen Lebens und Bildungsstil sowie ein besonderes Verhältnis mit Habitat und Umwelt dargestellt hat)
1995 "Viaggio ai confini del mondo: nelle polari isole Svalbard tra i minatori russi e norvegesi", L'Universo [IGM, Firenze], LXXV, 6, Novembre-Dicembre, 800-818
(In this article the Author is giving the first outlines of a survey carried out among the mining Norwegian and Russian communities located in the Svalbard Archipelago. As a matter of fact his work is the first socio-anthropological approach to an exceptional coexistence ( not much known among the international public opinion), of peoples belonging to two different, and often anthitetic, ways of life ( because of cultures, ideologies, economic systems, and so on). Of course these pages represent only an introduction to a much bigger work of analisys of the rich data collected in the field and, previously, in continental Norway. After a short summary of geographical and historical interest, the Author gives a few hints about the up-to-date situation of one of his communities sample, Longyearbyen, the Norwegian chief town of Svalbard, once only a Company-Town (Store Norske), where miners and their families still go through an hard way of life, especially during the so long, so dark and so extreme (due to climatic reasons) winter times. And the situation, which appeared to the researcher in the Russian community of Barentsburg, is still much, much worse. At the end of the work a panorama of interrelations between the two national communities is given. Of course all the data at the researcher's disposal must be first screned, just to give a more and comprehensive "real" picture of the situation. As a matter of fact , communications among communities are very poor, because of lack of regular trasports (by land, sea and air) . There aren't roads which connect towns. They are only internal. Communications are more frequent during the summer from Longyearbyen to Pyramiden (tourist's cruises) , while to Barentsburg the situation is exactly reversed. In winter time communications live thanks to skidoos. There is to add that Barentsburg represents, near the North Pole, still a soviet oasis, and it is administered by Arktikugol in the same way as it was done years ago. No money runs in that community. There is a strong feeling of superiority (just because of their things, of their Longyearbyen wide economic and consumistic possibilities) of the Norwegians towards the Russians, who ,viceversa, feel theirselves a bit "inferior" to them because they lack those same "things". Nowadays there is not way to counter-balance this apparent Norwegian-Russian consumistic confrontation vis-a-vis- in the High Arctic Svalbard)
1995 "Ai confini del mondo. Una ricerca antropologica italiana nelle "polari Svalbard", Eventi (fatti e proposte di arte, cultura, scienza e tecnologia italiana in Italia e nel Mondo, Presidenza del Consiglio dei Ministri, Dipartimento per l'Informazione e l'Editoria - Ministero degli Affari esteri, Direzione Generale delle Relazioni Culturali), II, 4, luglio-agosto, p. 24
1995 "In un territorio grande quanto il Belgio e i Paesi Bassi vivono quattromila persone e seimila orsi bianchi. Nelle Isole Svalbard, vicinissime al Polo Nord, l'unica ricchezza è il carbone estratto dal ghiaccio", L'Osservatore Romano, 9 June, 3
1995 "Nel Museo Polare di Tromso, la "Parigi del Nord" cimeli e reperti raccolti in decine di spedizioni artiche. La città norvegese punto di riferimento per antropologi, etnologi, archeologi ed esploratori", L'Osservatore Romano, 10 March, 3 |
**************** Le sue pubblicazioni sulle Svalbard sono state inserite nella Principale Bibliografia Artica Italiana (1991-1996), nel volume: Attività di Ricerca a Ny - Alesund, del CNR, National Research Council of Italy, pubblicato in occasione del Convegno "L'iniziativa Scientifica Italiana nell'Artico", organizzato il 14.10.97 presso la Sala del Cenacolo della Camera dei Deputati, dal Comitato di Parlamentari per l'Innovazione Tecnologica-Ministero degli Affari Esteri, Direzione Generale delle Relazioni Culturali- Consiglio Nazionale delle Ricerche, alle pp. 19-20, le uniche sotto il capoverso "Antropologia". E' stato scritto sulla Ricerca delle Svalbard: "Eventi", di G. Giulietti, in Rivista Marittima, CXXIX, Marzo 1996, 185-186 "Franco Pelliccioni nelle isole Svalbard", Estlandia (Bimonthly Magazine of the Italy-Russia Association, in cooperation with the Russian Culture and Language Institute, Rome), VII, 3-4, May-August 1995, 2 |
Spedizioni. L'antropologo Franco Pelliccioni "Sono in pericolo le isole di carbone", di Susanna Paparatti, Il Tempo, 7 Gennaio 1995, 5 (Cronaca di Roma) Sammenligner bosetninger, Svalbard Posten (Longyearbyen), n.29, 29 Luglio 1994, 7 Il 12 luglio 1994 è stato intervistato a Oslo da Torn Arne Andressen, giornalista del più importante quotidiano norvegese, l'Aftenposten "Missione Grande Freddo. Un antropologo guida una spedizione italiana alle isole Svalbard, terre strangolate dal ghiaccio situate ai confini con la banchisa polare, dove convivono russi e norvegesi, ma anche orsi, foche, trichechi e renne nane", by Alessandro Mondo, L'Indipendente, 8 Luglio 1994, 17 |
E: in inglese : "Pelliccioni's research is very interesting, in the first place because very little social research has been carried out in Svalbard, but also because his findings may contribute importantly to the general theoretical development of ethnicity studies. His plans are of course also important because of the interest among social scientists and the general public in the increasing contact between Eastern and Western Europe"in norvegese: "Pelliccionis forskningsplaner er meget interessante, først og fremst fordi det har vært gjort svært lite samfunnsfaglig forsking på Svalbard, men også fordi hans resultater kan bidra vesentlig til utviklingen av det området av antropologien som generelt går under betegnelsen etnisitetsstudier. De faller også klart inn i den sterkt økende faglige interessen for den generelle tilnærmingen mellom Øst - og Ves-Europa" Prof.ssa Ingrid Rudie, Capo del Dipartimento e Museo di Antropologia, Università di Oslo, 14 luglio 1994 |
LA PRINCIPALE PAGINA WEB IN LINGUA ITALIANA DI FRANCO PELLICCIONI:
PROGRAMMA COMUNITA' MARITTIME ATLANTICO SETTENTRIONALE
(In English: Northern Atlantic Maritime Communities Program)
Creata: 21 Dicembre 1999
Modificata: 7 agosto 2006