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HOWARD JONES

Perform.00 (2000, Ariola/BMG)

Cd offerto da Pink Moon


Ma non sarà mica il terzo "best of" di Howard Jones?
Beh, sì e no. Continuate a leggere, però.
Negli anni '80, per chi non lo ricordi o in quel periodo stesse passando un periodo diverso dall'adolescenza, Howard Jones è stato un idolo (anche mio) per vari motivi: canzoni orecchiabili e di grande cantabilità, ma davvero ben scritte e costruite, una faccia simpatica, testi ottimistici al limite del buonismo e quell'uso smodato delle tastiere che lo collocava a pieno titolo fra i paladini sorridenti dell'era del pop sintetico così come i Depeche mode primeggiavano sul lato inquieto e tenebroso.

Perform 00 di Howard Jones Con l'inizio dei '90 il personaggio è uscito dalle scene, mantenedo una ristretta comitiva di tenaci ammiratori al seguito e proseguendo, di tanto in tanto, il contatto col pubblico attraverso tour che riproponevano, oltre a qualche nuovo brano, i pezzi mitici dell'epoca d'oro.
Si è andati così avanti con una raccolta di brani in versione originale (il rassicurante The best of), ma anche con il meraviglioso live Acoustic in America (trovatelo: è una meraviglia).

Perform.00 è la riproduzione in studio di quel che è stato il tour del '99, con basso, chitarra, batteria e fiati, ed HoJo alle prese (egregiamente, al solito) con piano, Hammond e VL-1, la tastiera a sintesi virtuale della Yamaha.
E' un piacere immenso, per chi ha adorato quest'uomo in passato, ascoltare versioni finalmente vive e calde di brani resistentissimi al tempo come Like to get to know you well, What is love?, Things can only get better o i capolavori Hide and seek e No one is to blame.

La registrazione, buona ma volutamente in live-style, è di quelle che puntano al coinvolgimento emotivo più che al dettaglio tecnico, e rende giustizia a canzoni che sono nate con il solo uso di suoni sintetizzati.

Il gruppo suona bene (specie il batterista) senza strafare, in un'atmosfera che sta a metà fra il pop e il rock; gli eventuali appunti che si possono fare al disco, e quindi al tour che ne ha determinato forme e contenuti, riguardano la non elevatissima cura di tutti gli arrangiamenti e un uso poco energetico della sezione fiati..

Per il resto, è un CD davvero piacevolissimo, con la quasi totalità dei 71 minuti (mica male!) di grande pop, quello di fronte al quale, a prescindere dai gusti, con un po' di obiettività e di voglia d'esser leggeri si riconosce un ottimo autore, magari, perché no, anche da sotto la tanto bistrattata doccia :-P, cantando con lui che "le cose possono solo andare meglio".

A presto.

© Copyright 2000 Pier Luigi Zanzi -http://www.music-on-tnt.com