"E mentre in tutto l'Oriente,nel Medio Evo,il gatto continuava ad essere un animale rispettato e venerato, in Europa divenne invece oggetto di odio e di persecuzione.
Infatti in Europa, specie nella seconda metà del Medio Evo, il gatto venne acquistando la fama di animale diabolico, collegato a Satana. Il suo ruolo nelle antiche cerimonie pagane, assieme alle sue tipiche abitudini notturne, ne fecero un esecrato simbolo di disgrazia e malvagità.
Invece all'inizio del periodo medioevale, di fronte alle orde di topi che diffondevano la peste, gli uomini avevano visto nel gatto una sorta di salvezza e gli artisti avevano rappresentato addirittura la sua immagine in molte chiese del tempo.
Ma fu solo una tregua transitoria; la Chiesa riprese ben presto a considerare il gatto con sospetto.
La rinascita di culti pagani, iniziata in Renania nel XIII secolo, aveva nuovamente fatto partecipare i gatti alle loro cerimonie, rinnovando la persecuzione da parte dei Cristiani.La vendetta della Chiesa si rivolse contro i seguaci dei culti e contro i gatti con una violenza che durò per circa 500 anni.
E per secoli i gatti vennero collegati con l'occulto e con la stregoneria. Ciò rafforzò la credenza che il gatto potesse assumere forma femminile, e che uno di questi animali potesse facilmente mutarsi in donna e viceversa. In particolare si pensava che i gatti neri fossero compagni delle streghe, e si attribuivano loro poteri misteriosi generalmente di malaugurio
Testo tratto dalla "Guida illustrata dei gatti "diD.Alderton ed.Vallardi

[Up ][Back]
®ROBERTO GAMBERONI