Le buttere

Le buttere

La 'monta maremmana', un modo di vivere il cavallo che trae origine dall'antico mestiere dei mandriani delle Maremme toscana e laziale, si va diffondendo sempre di più tra chi pratica l'equitazione di campagna. Bardatura del cavallo e suo addestramento, abbigliamento del cavaliere (anzi: cavalcante) e sua tecnica di monta sono codificati dall'Associazione Nazionale Monta Maremmana e dall'Associazione Butteri della Maremma, che riuniscono i pochissimi cow-boy italiani ancora in servizio nelle aziende agricole e quanti ne hanno raccolto cultura e tradizioni. Il cavallo, così, dev'essere rigorosamente "smazzettato", cioè addestrato a essere condotto con una sola mano; la sella è in Toscana la "scafarda", derivata da quelle militari, nel Lazio la "bardella". Le donne - che in tutto il mondo sono riconosciute più adatte degli uomini a prendersi cura dei cavalli ('groom' dei più grandi campioni del salto a ostacoli e dei purosangue del galoppo sono appunto donne) - si distinguono anche come 'buttere'. Qualcuna, come Manuela Orlando, compagna di Piero Cruciani, lavora tutti i giorni con il bestiame; altre partecipano a tutte le esibizioni che i butteri sono invitati a fare in occasione di grandi eventi equestri, e disputano con successo le gare di specialità: gimkane, prove di addestramento, staffette, 'gioco della rosa' che impegna due squadre a difendere la rosa di carta legata al braccio di ciascun partecipante e tentare di impadronirsi di quelle al braccio degli avversari: si distinguono Michela Beltrami, una biondina riccioluta, Romina Pegorare e Giulia Molinari, ambedue nipoti del mitico Italo Molinari, 80 anni, uno dei più famosi butteri della Maremma grossetana.

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di MONTAMAREMMANA