Ungheria

1 Nov. 1995, sono appena tornata dal mio primo viaggio nell'Europa dell'Est. Ho visitato Budapest, Székesfehervar, il lago Balaton e il lago Velencei.

Tra Italia e Ungheria non ci sono differenze d'orario. Non occorre nessun visto, solo un passaporto in corso di validità. La corrente elettrica è come in Italia, 220v/50hz e così anche le prese. Il sabato i negozi chiudono verso le 13 ma alcuni, di generi alimentari, restano aperti, così come quelli nei centri turistici. Il grande problema dell'Ungheria è la lingua incomprensibile. La lingua straniera più conosciuta è il tedesco, vista la prossimità con la Germania, seguita dal russo e dall'inglese. Alcune persone parlano anche l'italiano. Nella capitale è ovviamente più facile trovare qualcuno che parli qualche lingua straniera.

Per telefonare a casa è meglio acquistare una tessera telefonica (telefonkártya) presso giornalai, supermercati, tabacchi, uffici postali, negozi e tassisti. Esistono da 500 e da 1100 fiorini. Il cambio stava a circa 1000 lire= 80 fiorini. Abbiamo avuto qualche problema con la carta di credito perché non è vero, come dice nelle guide, che le accettano tutte! Non cambiate i soldi al mercato nero per strada perché sembra si venga sempre fregati, non ricevendo mai la somma di denaro pattuita. Tra l'altro, al momento della partenza, se vi rimangono dei fiorini e volete riconvertirli in lire, è necessario mostrare le ricevute degli uffici cambio, quindi ricordatevi di conservarle.

Esiste un biglietto unico, valido sia per l'autobus che per la metropolitana (Metró), che costa 35 fiorini. Acquistandone dei blocchetti da dieci si risparmia qualcosa. Ci sono anche le tessere settimanali per le quali è richiesta una fotografia. Il tutto si può acquistare dagli omini nelle stazioni della metro oppure, per i biglietti singoli, dalle numerose macchinette che riportano le istruzioni in ungherese, tedesco e inglese. Utilizzare la metropolitana, costruita nel 1896, non è difficile perché ci sono le fermate in sequenza riportate in bella vista al di sopra dei binari nelle stazioni. Ci sono tre linee, gialla (linea 1), rossa (linea 2) e blu (linea 3). Girare in autobus è un po' più difficile ma non di tanto: io ne ho preso uno modernissimo che aveva dentro un display che mostrava il nome della fermata successiva. Inoltre, appesi al palo della fermata, ci sono dei cartelli con l'itinerario dell'autobus in questione. Sia la metropolitana che gli autobus sembrano essere molto frequenti.

La benzina costa intorno alle 1.200 lire e ci sono distributori a volontà lungo le autostrade, dove si trovano anche snack da mangiare e bibite oltre che veri e propri ristoranti. Le autostrade non sono tenute in condizioni eccezionali e gli ungheresi non sono proprio assi del volante, quindi è consigliata la prudenza. Le cinture di sicurezza sono obbligatorie anche nel sedile posteriore anche se molti fanno finta di niente come qui e le allacciano solo se vedono la polizia (Rendorség). Sulle autostrade il limite è di 120 kmh. E' vietato guidare dopo aver assunto alcolici di qualsiasi genere, infatti non è ammesso alcun tasso di sostanze alcoliche nel sangue. Si vedono ancora in giro parecchie Trabant in condizioni non molto buone, oltre a delle Skoda vecchiotte, ma per la maggior parte le automobili sono dell'Europa Occidentale o giapponesi, di cilindrata media.

La capitale

Budapest ha circa 2 milioni di abitanti ed è divisa dal Danubio in due: guardando la cartina, a sinistra c'è Buda e a destra Pest. Pest è più grande di Buda, almeno così mi è parsa. Nella parte centrale, cinque ponti, bellissimi architettonicamente, le collegano: partendo dal basso essi sono il Petofi Híd, il Szabadság Híd (Ponte della Libertá), l'Erzsébet Híd (Ponte Elisabetta), il Lánchíd Híd (Ponte delle Catene) e il Margit Híd (Ponte Margherita)

La città è in pieno fermento: le strade sono piene di gente e ci sono moltissimi giovani. Ci sono dei viali alberati molto lunghi e larghi, simili a quelli di Parigi, e moltissimi caffè dove ristorarsi (i dolci ungheresi sono delle vere specialità). I negozi sono pieni di merce di ogni genere, ma ovviamente le cose importate costano più che da noi. C'è anche un numero altissimo di fastfood americani che è possibile trovare anche lungo le autostrade. Prodotti americani e stranieri in genere hanno anche invaso i fornitissimi szupermarket.

Le terme

Budapest è famosa per i suoi numerosi stabilimenti termali. Turchi e romani furono i primi ad approfittare delle acque calde e minerali che sgorgano dal sottosuolo. Bagni e massaggi costano pochissimo e sono molto rilassanti. Dal momento che gli stabilimenti sono invasi da turisti e non, conviene presentarvisi la mattina presto per fare i trattamenti più. Io di pomeriggio ho dovuto attendere un'ora prima che fosse il mio turno! Le piscine sono per uomini e donne insieme, mentre sauna, massaggi e docce si fanno in ambienti separati. Nella parte riservata alle donne c'erano molte signore ungheresi di tutte le età, anzi, perlopiù anziane, che si lasciavano cullare dall'acqua a 38 gradi di una delle vasche. Portare il costume non è d'obbligo, anzi è un optional! Ricordatevi però di portare asciugamano o accappatoio, perché quelli che affittano sono di cotone umidiccio non molto piacevoli da utilizzare. E' meglio inoltre munirsi di sandaletti.


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