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Greenway:
la via verde in Valle Staffor
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Una nuova via di mobilità dolce a Ponte Nizza recuperando l’ex ferrovia Voghera-Varzi.
 

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Che cos’è una greenway ("via verde")? Viene definita come "sistema di territori lineari tra loro connessi che sono protetti, gestiti e sviluppati in modo da ottenere benefici di tipo ricreativo, ecologico e storico-culturale": quindi un percorso ideale per gli appassionati di escursionismo a piedi e in bicicletta. Molto diffuse all'estero le greenways hanno dal 1998 un'Associazione anche in Italia.
 
L’itinerario
compie un breve anello lungo i due versanti della valle bagnata dal torrente Staffora; sul versante idrografico di destra il tracciato della ex ferrovia Voghera-Varzi.
Tempo medio di percorrenza: 2 ore (a piedi).
Periodo consigliato:
tutto l’anno
Dislivello: di salita: 80 metri
Lunghezza: 7 Km

Sulla vecchia linea ferroviaria Voghera Varzi.
Grazie alla lungimiranza del comune di Ponte Nizza, un tratto del percorso della ferrovia Voghera Varzi è stato recuperato e consente di effettuare un breve anello ciclabile o pedonale.
Si parte da Ponte Nizza in direzione di San Ponzo. La massicciata  dell’ex ferrovia corre parallela alla statale e la sede viabile è largo poco più di tre metri in quanto la ferrovia era a binario unico, ma  questa è sufficiente per il transito dei ciclisti nelle opposte direzione. Dalla massicciata, guardandosi attorno, si possono vedere scorci della valle. La vegetazione  fino al piede della valle è ha frutticoltura  mentre sopra si estendono boschi di roverelle, frassini e castagni.
Giunti all’incrocio con la strada comunale, che arriva dalla statale 461, si volta a destra, si attraversa il torrente Staffora e si giunge al borgo di  San Ponzo (vedi Scheda). Per chi volesse visitare le grotte di San Ponzo bisogna seguire i cartelli che segnalano la strada, che attraversa un bosco di Castagne e giunge alle grotte in meno di un’ora.
Il nostro itinerario piega a destra verso il piccolo cimitero di San Ponzo e attraversa campi e vigne tenendo il piede della collina fino all’incrocio di Cecima. Si piega a sinistra raggiungendo l’abitato di Cecima. Questo borgo è uno dei più antichi luoghi abitati della Valle Staffora; nel  943 fu concessa dai re Longobardi ai vescovi di Pavia.
Cecima deve la propria fondazione ai Liguri e il suo nome significherebbe "terra d'oriente". Nel Medioevo Cecima fu una roccaforte dei vescovi di Pavia che la governarono per secoli. Nel 1014 essi acquisirono anche il titolo di conti di Cecima. I vescovi conti  fecero edificare mura difensive e un castello, fatto poi ricostruire, nel 1299, dal vescovo Guido di Langosco. Queste fortificazioni furono spesso ottimi baluardi per la protezione dell'abitato. I vescovi promulgarono anche una serie di norme, dette statuti di Cecima, un'originale rielaborazione di antiche leggi civili e penali che regolamentavano i compiti del podestà e dei consoli, l'amministrazione della giustizia e, in generale, la vita degli abitanti. Cecima rimase soggetta ai vescovi di Pavia sino al 1544, nel 1928 Cecima fu inglobata nel territorio comunale di Ponte Nizza; riacquistando la propria autonomia municipale nel 1956.
In cima al borgo si prende la strada che porta in fondo valle nei pressi di un mulino che conserva ancora la propria funzionalità qui a fianco si possono vedere le fotografie del mulino  e con un clic ingrandirle. Proseguendo lungo la strada si passa il ponte sulla Staffora e si ritorna a destra sulla vecchia ferrovia. In breve si arriva a Ponte Nizza.
 


 

Foto: Pala in legno del molino di Cecima.

Pala in legno del molino di Cecima.

 

Foto:  L'immagine mostra che il Molino di Cecima è provvisto di due macine che possono funzionare in contemporanea.

La foto mostra che il Molino di Cecima è provvisto di due macine che possono funzionare in contemporanea.

 

Foto: Particolare della puleggia che trasmette il moto al vaglio.

Particolare della puleggia che trasmette il moto al vaglio.

 

Foto: Ponte Nizza vista da Cecima.

Ponte Nizza vista da Cecima.

 

Carta topografica

Carta topografica