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6 giugno2003 - penultimo giorno di scuola. 
Niente compiti. 
Pagelle fatte. 
Preoccupazioni? Molte. 
Ma che bello il penultimo giorno di scuola!
Un giorno speciale: la nostra gita a Triora. 
Iniziarla all'insegna delle streghe; sarebbe stato fantastico andare a Triora a bordo di una scopa e con un cappello nero in testa. 
Siamo partiti  alle 10 del 6 giugno. Prendemmo posto in una corriera piccola, troppo piccola per tutti noi; un po' seduti e un po' in piedi, tra la gente, stipati come sardine, arrivammo dopo un ora. Che sollievo! 
Scendemmo tutti dall'autobus, praticamente lo svuotammo… ma ci accorgemmo di non essere in paese, bensì abbandonati sulla strada. Davanti a noi, un cartello: SENTIERO DELLE STREGHE
Dopo esserci sgranchiti le gambe, iniziammo la camminata verso il paese. C'era chi si aiutava con un bastone, chi si aggrappava a quello davanti, chi saliva come una scheggia e chi si fermava ogni tanto per respirare. Il sentiero si inerpicava in salita, nel bosco; il sole filtrava attraverso le foglie e noi, tra una chiacchierata e l'altra giungemmo alla fine.Ecco il piazzale dove sorge la 
CABOTINA , la casa delle streghe.
C'erano cartelli che parlavano di vecchie credenze: 

"Dopo che tutti gli abitanti erano rientrati dentro alle mura, le porte venivano chiuse e, all'imbrunire, fuori le streghe facevano riti con vecchi pentoloni e si diceva che giocassero a palla con le streghe di Molini, usando come palla i bambini rimasti fuori dalle mura oltre l'orario"
.

Brividi?! Dopo aver letto la storia delle streghe un bel sorriso e… ecco la foto ricordo di quindici streghe e quella dei dieci gnomi, più uno un po' cresciuto. Poi, di nuovo zaini in spalla , abbiamo fatto un giro turistico di Triora: 
  

il castello, la piazza della chiesa, un giro per i carrugi e il fortino di San Dalmazzo che ci ha offerto uno splendido panorama, compreso il ponte di Loreto.
L'ora di pranzo si stava avvicinando, così siamo andati alla pineta, dove, seduti ai tavolini fra il fresco, abbiamo divorato il pranzo al sacco. 
E dopo, poteva mancare la partita a pallavolo per le femmine e quella a calcio per i maschi?
Certo che no! E così eccoci palleggiare "delicatamente", mentre nel campetto avveniva la sfida fra i maschi. Intanto ognuno di noi aspettava con curiosità l' arrivo di Andrea, che sarebbe entrato a far parte della nostra "squadra" 
l' anno seguente. . 
Eccolo, arriva, ci saluta, comincia a giocare con noi. È fatta! Non avremmo mai smesso di divertirci, ma il tempo passava in fretta.Ore 14,15: momento "peloso", cioè visita a Marta, il camoscio custodito dalla forestale e che prende il nome da una delle splendide montagne intorno a Triora dove fu trovato orfano. Zitta zitta, però, e "veloce veloce" arrivò anche Giacomina, una simpatica..tartaruga. 
Qualche foto, un saluto e via al Museo, il luogo più caratteristico di Triora. Qui abbiamo osservato diversi ambienti: una sala riservata agli attrezzi e ai macchinari agricoli, una ai vecchi utensili da cucina, altre alla lavorazione della lana, del latte, del vino; sale con storie libri, documenti e foto sulla vita delle "streghe", strumenti di tortura e manichini di donne…..A lato, un giardino, con piante, fontane e miniature dei paesi vicini.
La giornata era quasi finita. 
Dopo l' emozionante escursione nel mondo delle streghe, comprammo un gelato e risalimmo sulla corriera. Qualcuno si era accoccolato e si riposava, altri ridevano e scherzavano, altri ascoltavano la musica.
Dopo un' ora s' intravide Arma.. pochi minuti…ed eccoci scendere dalla corriera.
Era stata una giornata piena di risate e di emozioni e…..domani sarebbe stato l' ultimo giorno di scuola!!!

B.  Eleonora 
C.  Amanda 
E.  Cecilia 
M. Alberto 
N.  Francesca 
O.  Stefano 
  

         

* La Cabotina è un vecchio casolare che sorge a Triora (via dietro la colla); la leggenda vuole che questo tetro edificio 
   fosse abitato, durante il XVI secolo, dalle Baggiure, termine dialettale che significa "streghe".  
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