Visita a Volubilis: rimaniamo colpiti dalle rovine romane! Soprattutto lo Chef, che volendo lasciare un segno tangibile del suo passaggio, si sbrega un ginocchio facendo cadere un masso su un mosaico del 217 d.C., incolume fino a quel momento.
Il Pez rimane abbagliato dall'arco di trionfo, sotto il quale passa una venere italiana con una canottiera arancione attillata, che dà il via a un forsennato pedinamento: Nòoooo! Che maiala.
Gag di un gruppo di italiani davanti a un segno fallico in rilievo su un mattone (fatto chissà da quale guida marocchina simpaticona che conosce l'intelligenza acuta degli italiani).
Visita a Moulay Idriss: alla "petit terrasse" incontriamo Alì, il quale però viene bocciato in storia e letteratura araba a causa di una breve interrogazione a cui il candidato risponde con una classica scena muta.
"Je suis le roi de la photographie!" - lo Chef urla infastidito al venditore della benedizione di Fatima (dei dolcetti che nessuno ha voluto neanche vedere), il quale era già stato a tormentare il Pez che l'aveva fatto impazzire tentando di spiegargli una palla: cioè di essere diabetico.
Alla "grande terrasse" incontro con un marocchino molto simpatico e forse l'unico che praticava prezzi quasi onesti comunque contrattabili ulteriormente.
Thè con Renato, guida esperta, conoscitore di 6 lingue e fumatore di hashish da 25 anni. Ci spiega finalmente il divieto dell'alcool e del fumo, affermando comunque che non tutti fumano anche se tanti lo vendono!
Tramonto spettacolo nel viaggio di ritorno per Meknes e alla sera finalmente birretta: la STORK va giù che è un piacere, anche se è proprio STORK.
Notiamo che il locale è diviso in settori: il bancone è riservato alla prima birra; i tavoli retrostanti per la seconda e la terza e infine un vano con una griglia di protezione per quelli fuori come balconi!
In ostello serata sotto le stelle e poi tutti a letto. Al buio il Pez si abbandona ai suoi sogni erotici mimando un'accoppiamento con la tipa arancione su un mosaico romano, ululando con dei sonori: "Noooo, che maiaaala!"