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Iguasù, al confine tra Argentina e Brasile. Io a dire il vero avevo
prenotato un albergo sul lato brasiliano, dato che era molto meno caro che in
Argentina. E poi, per vedere tutte le cascate bisogna fare il giro da entrambi i
lati, argentino e brasiliano, quindi non c'è problema. La foresta era davvero uno spettacolo. O no. Non so! In pratica, ad un metro dal bordo, dal sentiero in cui si camminava, non si vedeva più nulla, tanto era fitta. Si sentivano gridi di uccelli o di animali, forse scimmie, e ogni tanto si vedeva qualche animale, ma non chiedetemene i nomi. Chi se li ricorda? Ricordo invece la frutta che ci servivano all'hotel, un sogno! Tutta la frutta che da noi viene nel giro di un anno era contemporaneamente presente su di un tavolo, e naturalmente molta di più. E che buona! Gli ananas erano dolcissimi, per non parlare di papaia, mango, frutto a stella, e duecento tipi diversi di frutta che non avevo mai visto. Mmh! e i palmitos, i cuori di palma, buonissimi e vietati. Sì, la cosa divertente era che in Argentina non si poteva raccoglierli, dato che per mangiare il midollo della palma si abbatte un alberello che non crescerà mai. Non stiamo parlando di insalata, ma di una pianta. In Brasile invece, a un chilometro di distanza, non c'erano problemi. Chi avrà ragione? A voi la scelta! Foto scattata nel dicembre 1992 Ultimo aggiornamento domenica 03 febbraio 2002 17.01.38 +0100
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