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Orchestra Sinfonica di Milano Giuseppe Verdi
violino rassegna stampa violino


L'Orchestra si esibisce al Teatro Lirico in via Larga il giovedì ed il venerdì alle ore 20.30, la domenica alle ore 11.

direttor

La domenica ci sono anch'io ! Fila 14, posto 14 !

12,13,15 settembre 1996

Direttore Gianandrea Noseda

dal Corriere della Sera del 14/9/96 (Paolo Tarallo)

... la Suite dalla "Carmen" di Bizet, affrontata con il giusto piglio ritmico che ha conferito soprattutto al Preludio (ripetuto come bis) un'elegante quanto efficace scorrevolezza. Ottima peraltro la prova dei legni (ma anche della tromba) che hanno ben cesellato le infide parti centrali. ... l'attesa del pubblico per il sempiterno "Bolero" raveliano, strategicamente collocato in fondo quale "fulmen in clausula". Il contagio estatico immediatamente diffusosi in sala all'apparire del tema, amplificato dall'ossessione ritmico-erotica, ha infine trasformato la tensione accumulatasi negli astanti, e non scalfita da qualche lieve incidente di percorso, in un boato di entusiasmo.


26,27,29 settemre 1996

direttore Alun Francis


dal Corriere della Sera del 28/9/96 (Paolo Tarallo)

... Nella Suite mendelssohniana ... l'orchestra Verdi non è sempre riuscita ad illuminare compiutamente quei raffinati ricami dei quali abbonda la partitura. Lo Scherzo ... è così mancato della necessaria leggerezza e trasparenza ed anche il Notturno ... è apparso, nonostante il buon lavoro dei corni, un po' diurno ; ottima invece la Marcia nuziale, rutilante di smalti.

Nel successivo affresco bruckneriano ... i ritmi puntati del grandioso primo movimento ... sono apparsi un poco rilassati, così come gli appiombi strumentali nelle cadenze non sempre si sono distinti per la loro nettezza. Efficaci, invece, i momenti di apoteosi sonora, sempre ben calibrati.


10,11,13 ottobre 1996

direttore Tibor Varga


24,25,27 ottobre 1996

direttore Aldo Ceccato

dal Corriere della Sera del 27/10/96 (Paolo Tarallo)

... Aldo Ceccato e l'Orchestra Verdi, galvanizzata dal suo gesto trascinante ed espressivo, hanno qui cercato di trasmettere, riuscendovi perfettamente, l'idea di tale sostanziale compiutezza, dando naturale soluzione alle tensioni compresse nelle due partiture.

Così è avvenuto in Schubert, in cui la struggente disperazione dell'"Allegro moderato" (ottima la prova degli archi sia nelle prime importantissime otto battute introduttive, sia nel celebre secondo tema del ritmo di Landler) si è naturalmente stemperata nel successivo sognante "Andante con moto", per poi dissolversi completamente nel "morendo" della Coda, sostenuta con mano ferma da Ceccato.

Così è infine avvenuto in Bruckner, le cui sublimi architetture formali sono state illuminate dalla meticolosa lettura del direttore, meritevole di aver saputo dosare la grande potenza sonora a disposizione filtrandola attraverso un prezioso (per l'orchestra) lavoro di rifinitura. Negli oltre sessanta minuti della Sinfonia mai, neppure per un attimo, la tensione è venuta scemando ed il pubblico, assai numeroso, è apparso come ipnotizzato da quell'aristotelico processo catartico che lo stava spingendo sino ai limiti del "cupio dissolvi".

I lunghi, meritati applausi sono a quel punto apparsi necessari e financo provvidenziali.


7,8,10 novembre 1996

direttore Eric Hull

dal Corriere della Sera del 9/11/96 (Francesco M. Colombo)

... il concerto dell'altra sera svelava le seguenti cose : 1) le percussioni sono la sezione migliore, formidabili nel ritmo e nella graduazione della dinamica ; 2) gli ottoni, molto sicuri, sono abituati a suonare "forte" e "scoperto" più che in modo "coperto" e "arrotondato" ; 3) fra i legni ci sono eccellenti prime parti ; 4) gli archi sono ancora un po' deludenti : vengono schiacciati dal resto dell'orchestra e mantengono un timbro anonimo.

I brani scelti, peraltro, erano una delizia. (...) Dirigeva con mano un po' pesante Eric Hull. Sala Verdi quasi piena, e cordialissimi applausi.


21,22,24 novembre 1996

direttore Alun Francis


11(mercoledì ore 20.30),12(giovedì),15(domenica) dicembre 1996

direttore Waldimir Yurowski


9,10,12 gennaio 1997

direttore Al'gis Zjurajtis


23,24,26 gennaio 1997

Konzertmeister Leon Spierer


6,7,9 febbraio 1997

direttore Alexander Vedernikov

dal Corriere della Sera dell'8 febbraio 1997 (Paolo Tarallo)

(...) La seconda parte è stata dedicata alle tre "Danze sinfoniche Op. 45" che Rachmaninov scrisse negli ultimi anni di vita mentre si trovava fisicamente negli Stati Uniti ma con il cuore oppresso dal "dolore del ricordo" per la terra natale come ogni "vero" russo. Vedernikov, dotato di una chironomia gelatinosa e non particolarmente chiara, ha comunque permesso all'orchestra, schierata al completo, di porre in rilievo, ma non senza squilibri, le qualità tecniche richieste da una partitura che può solo essere definita raffinatissima.


20,21 e 23 (h.17.00) febbraio 1997

direttore Alun Francis

Un commento di Alun Francis, Direttore Principale

(...) Ogni orchestra che tenta di eseguire Le sacre affronta una enorme fatica a causa delle complessità tecniche e di ritmo della partitura. (...) Non è un'opera che può essere presa con leggerezza da nessuna orchestra e, tra le oltre 150 orchestre che ho diretto, certamente rifiuterei di ritentare questo lavoro almeno con 120 di esse. (...) Le sacre ha 443 variazioni di tempo, ognuna delle quali può essere pericolosa se non viene eseguita alla perfezione.

Dopo 10 sessioni di prova con la nostra Orchestra sono sbalordito dalla loro capacità di assorbire e dominare questa complessità.

Un'orchestra che possa eseguire questa composizione con tanta sicurezza è un'Orchestra di grande levatura. (..) A Milano stiamo veramente sviluppando un'Orchestra di prima classe.


6,7,9 marzo 1997

direttore Riccardo Muti

dal Corriere della Sera dell'8 marzo 1997 (Francesco M. Colombo)

(...) Muti ha diretto le Danze dell'"Idomeneo" di Mozart con una grazia e una profondità e varietà di fraseggio incantevoli, riuscendo a portare gli archi della Verdi a un suono meno fibroso e acido di quanto solitamente non si ascolti, e la "Prima Sinfonia" di Skrjabin, un capolavoro ancora troppo poco noto. In questo brano l'Orchestra ha mostrato i suoi lati migliori, e merita ogni complimento. (...) Il Muti che amiamo di più è questo: l'esecuzione era fiammeggiante e splendida; il trionfo come da copione.


23,27,28 marzo 1997

direttore Gerard Akoka


3,4,6 aprile 1997

direttore Gianandrea Noseda


17,18,20 aprile 1997

direttore Alun Francis


8,9,11 maggio 1997

direttore Yutaka Sado


22,23,25 maggio 1997

direttore e violinista Salvatore Accardo


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Ultimo aggiornamento: 20 settembre 1997


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