Periodico bimestrale d’informazione e notizie del Lions Club Messina Host
Numeri:
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Il nostro giornalino torna in “edicola “. Non siamo stati negligenti nè trascurati, abbiamo voluto concederci un periodo di riflessione. Il giornalino del Club non appartiene al presidente, nè al direttore responsabile, nè ai redattori. E' appunto, il giornalino del Club, in altre parole, appartiene ai soci. C’è parso giusto, forse in preda ad un improvviso calo della nostra autostima “giornalistica “, visto che giornalisti di professione non siamo, capire se questa iniziativa interessava, se era, in qualche modo, voluta ed apprezzata. Alfredo ci ha incoraggiati, un piccolo questionario ci ha confortati e siamo ripartiti. Tutti i soci sono invitati a collaborare. Ovvie ragioni di spazio ci impongono di limitare gli articoli in una sorta di “abstractform” che ogni interessato può richiedere. Cosa ci sarà di nuovo? Di tutto un pò, il giornalino è il notiziario del nostro club, ci saranno articoli, la pagina della donna, qualche pettegolezzo spicciolo (niente paura, non turberemo la pace delle famiglie), tutto quello che volete. Alfredo ha iniziato molto bene cercando di fare amalgamare al meglio i soci, vecchi e nuovi. Il gionalino vuole dare una mano al presidente anche in questo. Coraggio, dunque, penne d’oro del Lions Club Messina Host, scrivete tutto quello che volete, ma scrivete poco, per avere spazio tutti. In ogni caso, nessun problema, c’è sempre un direttore (ir) responsabile pronto a beccarsi le critiche ma anche, concedetemelo, a pavoneggiarsi un pò.
Pasquale Russo
Cari soci, ho
il piacere di rivolgere a voi ed ai vostri familiari i più affettuosi auguri
di buon Natale e di felice anno nuovo dalle pagine del nostro giornalino che
riprende con questo numero, per desiderio vostro, la sua regolare pubblicazione.
Il mio augurio è indirizzato a voi come amici ma in particolare come componenti
della grande famiglia lionistica internazionale. In un momento particolarmente
difficile per l’associazionismo, in cui si assiste ad una crisi dei valori,
vorrei sottolineare ancora una volta come sia vitale per i lions fare una riflessione
sul significato della propria associazione, sui principi da essa sostenuti e
spesso trascurati, sui risultati talora deludenti raggiunti. Solo se riusciremo
realmente a compiere un’analisi critica di tutto ciò, potremo restituire
al lionismo quel significato profondo che ad esso volle dare Melvin Jones quando
nel 1917 lo fondò. Auguro a me stesso di riuscire nel compito di traghettare
il nostro Club nel tanto reclamizzato anno 2000, rafforzando il legame tra i
soci e la convinzione che solo un’adesione convinta ai principi lionistici
ed una loro applicazione, sia nella vita del Club che in quella di tutti i giorni,
può dare forza e credibilità alla nostra associazione.
Ancora affettuosi Auguri
Alfredo
Come ha detto il presidente e Pasquale Russo il giornalino si ripropone mirando a destare interesse. Io mi faccio carico della veste tipografica. Tutti i soci sono invitati a collaborare. Ogni richiesta sarà da me sostenuta con la condizione che ogni scritto da pubblicare non superi le 20 righe dattiloscritte. Gli argomenti possono essere i più vari: sono gradite anche ........... barzellette.
Nino Arcoraci
Il Lions ed il Club
Essere lion è un piacere? È un privilegio? E' un modo per proporsi a servire? Forse, è una miscellanea di tutto ciò che, così come avviene in tutte le arti, i mestieri e le professioni, il livello di impegno, di dedizione e di porsi rispetto al Club, differisce da socio a socio. Anche il modo di sentire il lionismo, la sua valenza sociale, morale ed umana, ha una sua collocazione ed un rilievo difforme nei rivoli dell’anima di ciascun appartenente al Club. E' innegabile, che vi è tra i soci, chi considera il Club un modo per rendersi utile nel sociale, chi invece, un modo per evadere dal quotidiano, trascorrendo alcune ore in gradevole compagnia di amici o di conoscenti, ascoltando interessanti relazioni, mentre altri fanno i critici e non sempre propositivi. Non pochi avvertono l’opportunità di una incisiva e martellante azione di pungolo verso le Istituzioni. In tutte le vicende umane, la differente personalità dei singoli dovuta ad una vasta e variegata gamma di fattori genetici ed acquisiti (familiari, ambientali, culturali, professionali e cosi via), induce a comportamenti, ad azioni ed a reazioni difformi. Vi è per contenuto e per stile-pur sempre- in tutti, una comune connotazione che è la necessità insopprimibile di socializzare, (direi) quasi un bisogno esistenziale di porsi in relazione con i propri simili. Per cui, sussiste nei soci del Club un bisogno di integrarsi al meglio. di ritrovarsi con gli altri in maniera positiva ed amicale, mirando a raggiungere un affiato umano, tanto gradevole quanto appagante. Ciò è una esigenza dell’Io, esigenza - tra tante - che è parte integrante della complessa e variegata entità dell’Homo sapiens. Per certi versi è un bisogno pratico acuito dal dinamismo, dai malanni della sgangherata, convulsa e consumistica società della fine del II millennio d.C., per evitare di restare “solo sul cuor della terra! trafitto da un raggio di sole”. Va tenuto presente anche il convincimento degli antichi romani: “magna civitas, magna solitudo”. È indubbio che “l’uomo che non ha un amico, può abbandonare la scena”. È necessario vitalizzare una coesione concreta in amicizia all’interno del Club, attuando strategie di incontro nella filosofia del lionismo. Và considerato anche che il lionismo, prima ancora di essere una associazione di solidarietà, è per sua ragion d’essere un credo, una fede verso l’uomo, verso gli ideali in quanto mira essenzialmente a vivificare valori umani e nobili ideali che implicitamente antepongono l’uomo alle mode tendendo al rispetto, al soccorso, all’amore degli altri. In mancanza di tali percorsi di valori ad un socio cosa resta?
Walter Bramanti
Il Lions nella società che cambia
La crisi delle ideologie e il disfacimento dei partiti politici tradizionali, avvenuti in questi ultimi anni, hanno messo in evidenza vuoti di potere e, in una società pluralistica come la nostra, hanno aperto larghi spazi di azione per le associazioni che fanno “opinione”, come i clubs service. Lo vediamo bene anche nella nostra città che sembra oggi annaspare senza programmi credibili nè proposte concrete mentre dall’altra parte vediamo sorgere nuove iniziative da parte dei clubs-service più sensibili. Così abbiamo visto moltiplicarsi i dibattiti sui problemi reali della città, quali l’attraversamento dei mezzi pesanti nel centro cittadino, gli approdi all’Annunziata o nella zona Sud, l’utilizzo del porto da parte delle navi da crociera, la nuova localizzazione della Fiera, la rivitalizzazione delle strutture culturali (teatri, musei, monumenti). In questo dibattito i nostri clubs lions sono stati in prima fila. Purtuttavia mi sembra che la nostra azione trovi ben poca rispondenza negli interlocutori, amministratori comunali, provinciali, regionali e nazionali che rimangono spesso insensibili e sembrano più attenti ad altre voci e a vecchie clientele. Bisogna forse studiare vie nuove per fare dei nostri clubs degli strumenti concreti di pressione, più moderni e meno legati a formule e riti d’altri tempi.
Nino Gigante
Il Natale e la Musica
Al di fuori la neve, all’interno un camino acceso, il tepore dei familiari riuniti in casa, nel tempo in cui un'aura di pace va lentamente avvolgendo la terra, un gratificante arresto delle avversità della vita, il magico momento in cui si ha coscienza dell’arrivo del Salvatore che sanerà ansie e paure, è il sogno di ogni Uomo che ogni anno diviene realtà. È Natale. E la musica nè è parte inscindibile. Essa è la prima forma di cultura non pragmatica che risale agli albori della civiltà, quando non esisteva la struttura, ma già l’uomo con simboli specifici di alcuni animali, aveva connotato su tetracordi le varie tonalità. E fu l’unica forma di cultura universalmente comprensibile per l’umanità. Per questo a Natale essa diviene un legame universale, evoca spiritualità che armonizzando gli animi tra i familiari, in cerchi sempre più ampi, comprenderà anche le persone care, poi gli sconosciuti specie se sofferenti e, arrivando ai confini dello spirito, abbraccerà anche chi non ci è caro risvegliando in noi sentimenti di comprensione e di perdono. Già il sentire una musica legata al Natale, vuoi di lode, vuoi di gioia, di sacerdoti o di pastori, riempe di nostalgia e di pace i nostri cuori. Ed è già, ogni giorno, Natale.
Tino Santoro
PER IL TEATRO
Il Teatro “rinnova i popoli e ne eleva lo spirito”. Partendo da tale assioma, un gruppo di soci ha deciso, con assoluta spontaneità e determinazione, di appoggiare e sostenere la compagnia teatrale di Mollica. Sono in fase di elaborazione strategie ed azioni da porre in essere da parte dei soci affinchè un registra-attore, quale Massimo Mollica, di enorme rilievo artistico, come é considerato da critici, da scrittori e dai discendenti di Pirandello, possa beneficiare di sostentamenti economici indispensabili alla sopravvivenza del Teatro e della Compagnia.
Walter Brarnanti
Comunicato
Il testo integrale della conferenza sul tema: “vecchiaia: un ‘età dell ‘uomo non il declino “, tenuta dal nostro socio past-Presidente, Aurelio Papalia, durante lo scorso anno sociale per iniziativa del Presidente Anna Paino Moleti, è stato consegnato di recente alle Autorità cittadine. Ciò, al fine di fornire alle istituzioni un supporto prezioso per una attenta riflessione, sui problemi complessi connessi alla terzà età, ma anche per porre in essere i programmi, i servizi necessari non solo per gli anziani, ma utili e proficui per l’intera collettività. il Presidente Carducci, nel consegnare agli organi interessati il lavoro (riprodotto a cura del Club e con l’introduzione di Walter Bramanti che ne ha curato la grafica e l’impaginazione), ha posto in rilievo che l’iniziativa vuol essere una concreta e propositiva forma di collaborazione tra il Club e le istituzioni.
Walter Bramanti
Guglielmo Mondio nel suo spazio
A partire da questo numero vi sarà, sul nostro giornalino, una piccola rubrica dedicata esclusivamente agli eventi più importanti della vita dei Soci del Messina Host e delle loro famiglie. Cominciamo con il partecipare alla gioia dei nonni Filippo e Antonella Rizzo per la nascita della primogenita Chiara, nata il giono 8 novembre 1999. Alla neonata, ai nonni ed ai genitori Giovanni e Francesca vadano gli auguri più affettuosi della redazione del giornalino e di tutto il Club. La seconda notizia riguarda Oreste Bramanti, socio giovanissimo del quale conosciamo già le brillanti affermazioni nel campo del lavoro e del quale seguiamo con affetto ed interesse la crescita professionale. Lo scorso 9 Aprile, il nostro Oreste èstato insignito dallo European Chemist Registration Board, del titolo di Chimico Europeo e gli è stato concesso di anteporre al suo nome il titolo prestigioso di EurChem. Bravo Oreste che rappresenti così validamente la Chimica Italiana in un contesto europeo che spesso ci guarda come un fanalino di coda. Ed infine ci congratuliamo con il nostro caro Andrea Fazio che festeggia in questi giorni il cinquantesimo anniversario della sua laurea in Ingegneria. Chiedendo scusa a tutti coloro che involontariamente avrò tralasciato per ignoranza dei fatti, Vi invito a volermi tenere al corrente di quanto rappresenta per Voi motivo di gioia e soddisfazione.
Con affetto
Guglielmo
Ed i messinesi stanno a guardare
La disoccupazione alle stelle, l’economia in ginocchio, le strade trivellate per il tram, una bolgia infernale dove ogni mattina i dannati scontano la loro pena tra l’urlo dei tir, lo strombazzare dei clacson impazziti, mentre l'adrenalina sale e "giaculatorie" non certo degne di un convento, escono dalla bocca di eleganti professionisti esasperati. lì salotto della città, un tempo meta dello "struscio” e del caffè "all’Irrera”, sembra il centro di una città bombardata ed il viale, caro a tutti i messinesi, dovrà essere ribattezzato “Viale dei rimpianti?. Non voglio unirmi ai piagnistei generali, voglio credere che la città sia stata squarciata per un motivo valido e che il tram sarà finito ed utilissimo, anche perché il team dei progettisti è guidato da professionisti di indubbio valore. Ma il problema di Messina non è solo il tram. La città muore, si sta autofagocitando. sta distruggendo le sue tradizioni, la sua cultura, i suoi monumenti. I nostri giovani sono incerti. disorientati. vogliono partire. Messina ha avuto grandi tradizioni nell’Università, negli Ospedali, nell’arte, nella eultura, non si può assistere incrini ed inerti alla morte civile della nostra città. Noi lions abbiamo il dovere di servire la società, di stimolare il palazzo, di fargli sentire il fiato sul collo, non importa il colore politico di chi siede sulle poltrone del potere, la città deve sapere, deve controllare, deve partecipare ed i lions devono essere artefici della partecipazione, dell’informazione, del controllo, dello stimolo. Messina deve tornare vivibile, deve avere una sanità realmente efficiente, un’università degna della sua tradizione, scuole pulite e funzionanti. una viabilità normale. insomma deve tornare civile. Questo è l’impegno del Lions Club Messina Host e dei suoi comitati. Lasciamo da parte i dibattiti o finiremo con il dibatterci addosso, entriamo nel palazzo, invitiamo tra noi eh ci govema perché ci dica, senza giochi di parole e fumosità politichese, la verità su quello che ha fatto, su quello che può e che vuole fare. Abbiamo il diritto di sapere, abbiamo il dovere di agire per guardare domani negli occhi i nostri figli od i nostri nipoti.
Pasquale Russo
Tra le nuove inziative, il giornale apre uno spazio su fatti, avvenimenti, presenze che hanno onorato il Club e che sono stati tormativi e motivo di crescita. Questo, per ricordare ai più anziani ma in maniera particolare per fare conoscere ai più giovani, quanto di bello, di creativo è stato fatto a onore di tutti Prego i soci, in particolare i past-presidenti di sintetizzare in non oltre 30 righe, quanto ritengono sia meritevole di essere riportato.
Nino Arcoraci
Riuscitissimo l’incontro tra i soci in cui ciascuno con schiettezza ha espresso opinioni, critiche, tesi e ipotesi, mirando a costruire un lionismo moderno, più consono ad una società abbisognevole di umanizzarsi. Gli aspetti dominanti emersi sono: la necessità di incontrarsi, di conoscersi, di aprirsi (Carducci), con umiltà (Sobbrio), con spirito sinceramente lionistico (Bramanti), facendo meno chiacchiere e più fatti (Ferdinando Siracusano). Molto sentita è anche la necessità di intervenire in termini propositivi, ma concreti, presso le Istituzioni (M. Trimarchi, Metro, Moleti, Felice Siracusano). Per altro. è stato espresso l’auspicio, con argomentazioni ben articotate (da Tommasini e da Gigante), in realtà però trattasi di una tesi, condivisa quasi unanimamente, diretta a coinvolgere direttamente la base - cioè tutti i soci - nella “politica” lionistica ed ancor più nelle scelte degli Officers Distrettuali. Fulci - invece - ha sostenuto che “poichè lo Statuto del Club prevede un criterio verticistico e piramidale, sia per la designazione delle cariche, sia per gli indirizzi di politica gestionale del Cltìb, non si vede come si possa fare diversamente . Va anche considerato che in questo inondo nulla vi è di immodificabile. Altra nota significativa è stata l’amara riflessione, o, meglio la denuncia, sul decadimento generalizzato della città di Messina. Da ciò è emerso uno spirito ancora vivo e palpitante di messinesità, riassumibile (forse) da quanto riportato in alcune strofe della poesia dialettale “Castiddazzu” di Pasquale Salvatore, letta egregiamente da Metro:
Cu’ carriò la petra e la quacina,
cu’ travagghiò pi gghisari sti mura,
facénnumi cchìù forti, d’ura in ura,
dornmi, e aon s ‘arrispigghia a la matina:
dormi, di trenta séculi . . .O Missina,
tu’ intantu addivintavi gran signura!
Ma poi ti vasi ‘nterra la svintura,
mentri, cu’ ‘ potti, ti mintìu ‘ncatina.
Lu foristeri ora cchiù non ti vanta;
l’aria libbera to ‘ cchiù non cci coli
Ed oramai di tia nuddu si scan ta. . .Ma, addritta efermu, supra sta muntagna,
iò cci cantu, a cu’ voli e a cu’ ‘ non voli;
Missina cc ‘era, e Roma era campagna.
Poichè “la poesia salverà il
mondo” secondo il premio Nobel per la poesia, è da sperare che la poesia,
intrisa di cotanto orgoglio di appartenenza, sarà la forza possente e salvifica
della città.
O, no???
Walter Bramanti
IL GIORNALINO RICORDA:
Sabato 22 Dic. 1977 ore 20,30 Jolly Hotel - Festa degli Auguri. Sin dalle prime ore del pomeriggio, mia moglie, la consorte del Segretario Vera Melluso e Franca Ainis si erano prodigate per addobbare con un quantitativo financo eccessivo di stelle di natale del mio giardino, la sala delle riunioni. Alle ore 20 giunse il suonatore di cornamusa, che ci allietò dopo la cena, con le nenie natalizie tradizionali, lì gran tavolo, occupava interamente la parete sud della sala con i posti assegnati alle Autorità Lionistiche e dei clubs service, e quello dell’Arcivescovo Mons. Cannavò, del Questore (che poi quella sera divenne nostro Socio), del Comandante della Legione dei Carabinieri. La presenza di queste due ultime autorità non era “casuale”. Da circa un mese per una mia richiesta, erano gli anni di “piombo” e più cupi del terrorismo, era stata espletata un’inchiesta sull’intero territorio Nazionale per accertare chi fossero il Carabinere e l’Agente di RS. più gravemente feriti in quell’anno negli scontri con le B.R. e che versavano nelle condizioni economiche più disagiate. Risultò essere un Carabinere della Provincia di Viterbo, ferito in un agguato, mieloleso e condannato alla sedia a rotelle, ed un poliziotto di Piazza Armerina che rimase cieco. Avuta la notizia dei nomi quello stesso pomeriggio, tempestivamente telefonai al Tesoriere Emilio Lisciotto, perché portasse al meeting il carnet di assegni, in quanto il Lion Club Messina Host, intendeva festeggiare il Natale con una modalità sino ad allora inusitata, donando a ciascuno dei due sfortunati tutori dell’Ordine 500.000 lire. Una somma non concordata in precedenza per mancanza di tempo, e che ammontava a circa dieci milioni di oggi. Alla “cauta e giusta riservatezza di Emilio” dissi che nel caso il Consiglio Direttivo del Club si fosse opposto, ne avrei risposto di persona, ma poi così non avvenne. Quella sera furono ammessi otto soci, e due di loro sono ancora presenti ed attivi nel nostro Club: Pasquale D’Arrigo e Renato Grassi.
ANNO SOCIALE 1977-1978 Presidente: Direttivo: |
Questa la cronaca di un meeting che dopo ventidue anni rimane ancora nella mia memoria. Con le stesse modalità il Lion Club di Milano Host nel gennaio 1978, un mese dopo, imitò la nostra iniziativa!!! |
Ferdinando Siracusano
IL CLUB AL FEMMINILE
Ho accettato con piacere la richiesta fattami di riferire brevemente sull’attività da me svolta al CEDAV (Centro donne antiviolenza) durante gli otto anni in cui ne ho gestito la presidenza. Sono stata eletta alla unanimità ed ancora oggi non so spiegarmi il perché non avendo all’epoca alcuna esperienza nel campo ma solo una certa disponibilità naturale a mettermi in relazione con gli altri come già avevo fatto nella Lega Ambiente ed in quella Antidroga. Sarà stato per questo? Non so. Io, comunque, ho accettato la scommessa soprattutto con mne stessa. Non posso tuttavia non evidenziare che difficile è stata l’accettazione del CEDAV in città non solo da parte delle Istituzioni, ma anche da parte di alcune fasce della società messinese che la vedevano come un’intrusione nei fatti privati di persone che al CEDAV si rivolgevano, confondendo cosi la reticenza con la riservatezza che e stata sempre la prima regola del CEDAV nel rispetto della propria ed altrui dignità prima regola del vivere civile. Molte sono state le iniziative prese, gli incontri con donne di altre città anche a livello europeo, convegni e scambi con altre associazioni, confronto con le Istituzioni, raccolta di firme inviate all ‘ONU per leggi quale quella contro la violenza sessuale e tanto altro ancora che sarebbe lungo elemicare. Certo non tutto quello che avremmo voluto si è potuto realizzare. Ci sono città anche in Italia in cui donne gestiscono centri di accoglienza per donne inaltrattate che rischiano anche la vita nel proprio ambiente familiare, ne fanno fede talvolta le cronache cittadine. Questo ed altro è stato realizzato durante la mia gestione del CEDAV. Oggi il CEDAV vive ancora ma io ho passato il testimone.
Dora Stagno Siracusano
Guglielmo Mondio e il suo spazio
Eccoci al secondo appuntamento nel nostro giornalino. Le notizie, questa volta, non sono molte ma continuano a testimoniare l’interesse con cui cerchiamo di seguire la vita dei nostri Soci. La prima riguarda Nino Metro il quale ha compiuto pochi giorni ia il quarantesimo anniversario della sua laurea. Ce ne congratuliamo vivamente a nome di tutto il Club. La seconda notizia sicuramente interesserà tutti coloro che, tra Voi, hanno familiarità con i computer. Il nostro presidente Alfredo Carducci ha deciso di creare il sito Internet del nostro Club. Esso è in preparazione e, con il mio aiuto e quello di Anna Moleti, sarà quanto prima disponibile per la consultazione. Pensiamo, con Pasquale Russo, Nino Arcoraci e Walter Bramanti di inserire in questo sito una copia elettronica del giornalino che potrà essere così più esteso ed accogliere i Vostri articoli senza le limitazioni di spazio che la copia cartacea necessariamente richiede. Per adesso è attivo solo il servizio di posta elettronica all’ indirizzo lionsmessinahost@iol.it.
Con affetto
Guglielmo
Il desiderio di rinnovamento per un Club Lion più giovane e meglio inserito nella realtà moderna, spinge, frequentemente, i soci a discutere e a confrontarsi. Ciò è avvenuto e il nostro Club, in due riunioni assembleari, ha proposto idee e innovazioni che, senza ledere i principi del lionismo e senza contrastare le volontà statutarie, sono state sostenute dal presidente che ne ha fatto motivo di informazione al Governatore, al Vice Governatore, ai Presidenti di Circoscrizione e ai Delegati di Zona.
Il documento, con le linee guida indicative, viene riportato per intero:
"L'assemblea dei soci del Lions Club Messina Host ha esaminato attraverso articolato dibattito, protrattosi in due riunioni, il ruolo che il Lionismo può e deve svolgere nella società ed in particolare il ruolo del Club nella realtà cittadina. Dal complesso delle proposte sono emerse linee guida certamente indicative per il necessario rinnovamento dell'associazione.
In relazione alla vita del Club, per una prospettiva di sviluppo dell'attività lionistica, è apparso utile perseguire i seguenti obiettivi:
1. Programmazione pluriennale dell'attività che coinvolga il past Presidente, il Presidente in carica, il primo ed il secondo Vicepresidente.
2.
Individuazione d'obiettivi collegati ai problemi della città e permanente
interazione con le Istituzioni cittadine ai diversi livelli, con il fine
di ottenere il perseguimento degli obiettivi individuati secondo criteri
di priorità che di volta in volta sa
ranno fissati. Il collegamento con le Istituzioni dovrà essere
garantito attraverso la costituzione di commissioni di soci, cultori o esperti
della specifica materia, che rimmarranno in carica fino al raggiungimento
dell'obiettivo o alla accertata impossibilità del suo perseguimento.
Le commissioni dovranno riferire brevemente, in apposite assemblee, le iniziative
assunte, i risultati ottenuti e proporre più specifiche iniziative.
3. Collegamento istituzionale con le autorità scolastiche competenti alfine di stabilire un rapporto costante con gli studenti delle scuole cittadine e dei sobborghi per collaborare alla diffusione della cultura della buona cittadinanza e stimolare l'attiva partecipazione e la sensibilizzazione intorno ai problemi della città. Nell'ambito di tale progetto ogni socio dovrebbe impegnarsi a svolgere almeno due interventi in ambito scolastico per ciascun anno sociale.
4. Mantenere uno stretto contatto con le parrocchie.
5. Diffondere la cultura del lionismo attraverso manifestazioni che coinvolgano i cittadini non lions, da svolgere non soltanto al Comune ed in altre sedi istituzionali, ma anche nei quartieri, instaurando, nello stesso tempo, dialoghi con i partecipanti sui problemi trattati.
6. Tentativo di coinvolgimento sugli obiettivi da perseguire degli altri club Lions della città e degli altri club services, anche alfine di evitare inutili duplicazioni di manifestazioni ed interventi. In questa direzione, i direttivi dei diversi anni sociali, dovranno avere mandato di instaurare i collegamenti necessari
7. Progressivo contenimento delle spese per conviviali fino ad un importo massimo di un terzo del bilancio.
8.
Operare con molta attenzione nella scelta dei nuovi soci, evitando di immettere
nell'associazione soggetti che non abbiano disponibilità o interesse
al servizio e coinvolgere sempre nelle attività, tutti i soci del
Club per dare un maggiore dinamismo alle iniziative intraprese.
9.
Discutere almeno in un'assemblea annuale i problemi della vita del distretto
e dell'associazione e dare comunicazione dei risultati al Governatore in
carica.
In relazione alla vita del Distretto il club deve essere partecipativo e propositivo, com'è auspicabile che lo siano tutti i Club che fanno parte del Distretto e che costituiscono 1 'essenza stessa dell'associazione. Al riguardo s'invitano il Governatore e le altre Autorità lionistiche a prendere in considerazione le seguenti proposte:
1. L'individuazione di precisi criteri per dare continuità alla vita del Distretto su obiettivi da perseguire, sì da evitare la frammentazione della attività che escluda la possibilità di realizzare nel lungo termine risultati concreti e di ampia portata.
2. Una maggiore apertura alla partecipazione di tutti i soci e dei singoli Club alla vita del distretto ed una maggiore disponibilità al dialogo ed alle esigenze delle diverse aree.
3. Modificare l'articolazione delle manifestazioni distrettuali, dando meno spazio ad elencazioni d'attività svolte, e viceversa stimolando il dibattito aperto con i delegati ed i soci presenti su temi legati alla vita ed alla crescita dell'associazione.
4. Garantire la trasparenza della vita del Distretto sia con riferimento alle scelte di programma sia con una consistente modifica delle voci del bilancio. Si impongono maggiore rigore e precisi limiti per le spese destinate alle manifestazioni distrettuali ed a voci del tutto estranee all'attività di servizio. Occorre stabilire il principio che non più della metà del budget annuo può essere destinato per spese correnti ed obbligatorie, mentre l'altra metà deve giovare a perseguire obiettivi programmati ed individuati nella realtà siciliana, con opere tangibili, che segnino la presenza del lionismo nella nostra Regione.
5. Sentire formalmente i Club delle diverse aree prima della designazione dei delegati di zona e dei presidenti di circoscrizione (ove si volessero nominare), alfine di raccogliere almeno un gradimento di massima. Ciò ove non si voglia pervenire aduna modifica dello Statuto per una elezione democratica degli stessi.
6. Rendere la visita ai club, oltre che per i necessari aspetti amministrativo-burocratici, una sede di dibattito aperto con i soci. In questa direzione è auspicabile che si evitino visite con raggruppamenti estesi di club, che non consentano alcun rapporto diretto ed immediato.
7.
Intensificare l'attività della fondazione che dovrebbe essere il
braccio operativo del Distretto.
8. Adottare tutte le iniziative più idonee per rilanciare l'immagine
del lionismo in Sicilia.
9. Incrementare il dibattito sulla vita dell'associazione nel giornale
del Distretto ".
Nino Arcoraci
Guglielmo Mondio
e il suo spazio
Carissimi,
anche questa volta ci sono ottime notizie dal fronte Soci. Prima di tutto
siamo lieti di parteciparVi una nascita. È nato Peppuccio Vinci
Jr. Le nostre congratulazioni ai genitori ed ai nonni. Speriamo che anche
Peppuccio Jr. possa diventare in futuro un Lions come il padre ed il nonno
e possibilmente simpatico come quest'ultimo.
Ed ora un'altra bellissima notizia. II nostro Antonio Toscano ha vinto
a Siena, il concorso nazionale a Professore Associato per il settore Neurologia.
Caro Antonio, congratulazioni vivissime e .... ad maiora.
Infine, sono felice di comunicarVi che il Lions Club Messina Host ha un
proprio sito web su Internet. II suo indirizzo è il seguente: http://users.iol.it/lionsmessinahostlindex.htm.
Vi
troverete tutte le informazioni relative alla nostra attività,
all'organigramma del consiglio direttivo ed alla storia del Club. Abbiamo
voluto aggiungere anche tutti i numeri del Messina Host News fin dal primo
numero. Ma l'operazione di inserimento di una mole così considerevole
di dati è abbastanza lunga per cui sono attualmente disponibili
solo gli ultimi due numeri. Esistono anche due link, il primo con l'Università,
il secondo con il Comune di Messina per accedere ad informazioni di tipo
turistico. Riteniamo
che ciò sia utile per quei Lions che vorranno fermarsi nella nostra
città.
I vostri suggerimenti per il miglioramento del sito saranno molto graditi.
Con affetto
Guglielmo
IL GIORNALINO
RICORDA
ANNO SOCIALE 1988-1989 Presidente EMANUELE CARDIA Direttivo: Past Pres. Rizzo Ing. Dott. Filippo 1 V. Pres Tommasini Prof. Avv. Raffaele - 2 V Pres. Sobbrio Prof Giuseppe - Segretario Germanà Prof. Dott. Giovanni - Tesoriere De Domenico Avv. Letterio - Cerimoniere LisciottoRag. Emilio - Censore De Pasquale Dott. Camillo Consiglieri Ammannato Dott Antonio Catanoso Dott. Paolo, Ciappina Dott. Carlo, Arcoraci Prof Dott. Antonino Metro Prof Antonino - Leo Advisor: Bìtto Dote Antonino |
Dopo
tanti anni trascorsi da quel periodo, ricordo con piacere l'entusiasmo
che mi animò e mi sorresse per tutti i dodici mesi della mia
presidenza, che di tutto cuore avrei reiterata. È stato un anno
ricco di belle esperienze improntato all'insegna di quello spirito lionistico
che tutt'ora unisce questo insieme di persone che nel tempo si è
trasformato in un caldo gruppo di amici.
Ricordo quanto mi gratificò stringere
rapporti amichevoli con i Clubs Ionio,
Barcellona e Capo d'Orlando, rapporti che a tutt'oggi floridamente sono
in vita.
Altrettanti rapporti interpersonali cercai di far nascere e di potenziare
all'interno del nostro stesso club, non riunendolo nella sede abituale
Jolly Hotel - bensì all'interno di un pulmann alla volta di Ragusa,
o di Ibla, o di Siracusa in occasione delle Tragedie Greche, o in Calabria
per andare a visitare una vecchia fattoria che ospitava un museo di
carrozze antiche, o sotto il tendone di un Circo per far emergere e
coccolare il bambino che è in noi, o in aperta campagna nella
speranza di ricreare l'unione - oggi trascurata - con la Natura.
Constato con immenso piacere che tutt'oggi, questi solidi sentimenti
echeggiano in ciascuno di noi, ed in questo momento tanto particolare
della mia vita, ho potuto verificare quanto l'amicizia e l'effetto degli
amici-soci creatosi in questi anni mi abbia validamente supportato ed
aiutato.
È stato per me commovente il ritrovare al mio ritorno alla vita
del club, quel gruppo di fraterni amici che mi stette accanto anche
nei miei splendidi dodici mesi di attività presidenziale.
L'amico Alfredo, in una con Sara, meravigliosi interpreti della filosofia
lionistica, porteranno il club al raggiungimento di prestigiosi traguardi,
e se prima mi ritenevo
gratificato di appartenere ad un club nel quale vivono questi sentimenti,
non ho remore ad affermare che oggi sono onorato di essere un Lion del
Messina Host.
Cordiali saluti
Emanuele
Cardia
A
me piace ricordare che nell'anno del mio mandato, Emanuele Cardia
ha condotto la conviviale del 17 ottobre 1994 con "la parola
parlata" sul tema "l'amicizia'; insieme alle poetesse Giovanna
Musolino, Tilde Rocco e la piccola Silvia De Liberto.
Quanto detto, è stato raccolto in volume e distribuito
a Natale dello stesso anno.
Sento ancora l'emozione di quei momenti e, a significare
11 senso profondo che l'amicizia rappresenta per Emanuele, riporto
1 versi che egli ha scritto e che quella sera ha voluto recitare
in memoria di Carmelo Brandoni.
Alle nere porte della notte non più insieme accompagneremo i raggi pastosi dell'ultimo sole, nè fra ombre di agonia parole di falso futuro io più ti darò. L'eco del ghigno beffardo del male; il cupo, profondo lamento del corpo sconfitto, risuonano ancor nel ricordo ove, solare, risplende lo sguardo Tuo lungo che cerca la luce di albe lontane. Solo! Nel rosso del mare al tramonto. |
IL CLUB AL FEMMINILE
La musica e noi
La musica ci è stata donata dalla natura: il canto degli uccelli,
il fruscio dello zefiro tra le fronde, lo sciabordio delle onde, il
picchiettio ritmato della "pioggerellina di marzo" ed inoltre anche
lo scroscio delle cascate, il rombo dei tuoni, l'ululato del vento e
così via, sono tutti suoni con cui l'uomo, dal suo primo albore,
venne a contatto e, stupefatto ne prese co
scienza. Quindi cercò di riprodurli emettendo con la propria
voce suoni simili a quelli della natura e fece questo per estrinsecare
meglio i propri sentimenti, modulando i suoni nelle sue emozioni di
gioia, di dolore. di timore, di trionfo, di tenerezza e così
facendo egli rise, pianse, pregò, gridò, cullò.
Il bisogno di esprimersi l'uomo lo cercò anche con altri mezzi, come la danza ed infine con la ricerca della riproduzione dei suoni attraverso oggetti che la natura stessa gli offriva (pietre, conchiglie, gusci vuoti ecc.) ed in seguito attraverso strumenti costruiti da lui stesso.
Ma è la voce lo strumento vivo, inimitabile, perfetto, inteso da alcuni autori come strumento musicale vero e proprio e come tale "organo vocale".
Essa racchiude ogni vibrazione e musicalità perchè è l'espressione diretta dell'animo umano e, sia nel parlato o nel canto, si arricchisce delle sfumature, dei chiaroscuri, dei toni acuti, gravi, lievi, sonori che la gamma dei sentimenti possano conferirle.
Non si può non amare la musica: chi non l'ama è sordo, non in senso fisico perchè un vero sordo può "sentire" un ritmo, ma è sordo nel cuore, è chiuso all'armonia del creato, è vuoto dei valori dello spirito e la sua anima non avrà mai slanci e momenti di infinita beatitudine. Nel suo Paradiso, Dante vede, incantato, le fiumane di luci abbaglianti, l'ardore delle fiamme dei santi, ma anche ode estasiato l'ineffabile armonia dei cieli ed il soave canto dei beati la cui danza esprime la letizia e la gioia della visione di Dio.
Il modo istintivo di far musica è cantare utilizzando le risorse
della voce umana. Si canta da soli, cioè come solisti, ma è
forse nel canto corale che l'uomo ha proiettato, attraverso i tempi
e le epoche storiche, l'espressione più genuina della sua anima.
Il canto corale porta riflesso in sè, nella spontaneità
della sua espressione, la condizione della gente che lo genera. Dai
canti primitivi ai canti della tragedia greca, dai canti del popolo
d'Israele ai canti degli schiavi negri, cioè gli spirituals,
dal canto gregoriano e religioso ai canti patriottici, dai canti folkloristici
ai canti gregoriano e religioso, ai canti della montagna e così
via. il cantare insieme, nelle varie motivazioni, esprime gioia, forza,
sfogo, amicizia, amore, desiderio di conforto o semplicemente si canta
insieme spinti da un grande amore per la musica. Ed è questo
amore che unisce tutti i coristi rendendoli parte di una unità,
con l'orgoglio di sentire che dalle loro ugole, ma
ancor più dal loro cuore, esce un'unica armonia, e che essi formano
così una
magica omogeneità di suoni nella quale ci si immerge, dimenticando
tutto e
godendo di essa: "E pluribus vox una".
Il canto corale offre godimento non solo soggettivamente, perchè,
oltre al
piacere di cantare, offre ai coristi anche quello dell'incontro con
gli altri, dell'amicizia,
dell'affetto, della complicità, ma anche oggettivamente perchè
coinvolge
coloro che ascoltano, creando con l'armoniosa ed omogenea vocalità,
attraverso le note soavi dei canti religiosi o degli spirituals negri,
o della polifonia
antica, un'atmosfera di spiritualità, di serenità, di
pace; oppure trascinando
allegramente gli ascoltatori quando vengono interpretati brani sbarazzini,
o
caratteristici, o dal ritmo vivace, o dalla polposa tradizione folkloristica.
In un certo senso chi ascolta partecipa emotivamente come se cantasse
in
sieme ai coristi, è una meravigliosa forma di comunicazione spirituale,
e quando
finisce il canto, le note restano ancora sospese nell'anima che ne sente
l'eco
per lungo tempo.
Messina Host News
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