Essere missionari

con le suore

 

 

 

 

San Luigi Scrosoppi è il primo santo friulano dopo 1200 anni. L’ultimo fu il santo patriarca Paolino di Aquileia, morto nell’ 802. San Luigi è anche il primo santo della famiglia filippina, dopo san Filippo Neri. Fondatore delle Suore della Provvidenza, Luigi Scrosoppi ha attraversato da protagonista tutto l’800.

Nato a Udine nel 1804, terzo di tre fratelli viventi, fu il terzo sacerdote della famiglia. Carlo, il primo, nato dal primo matrimonio della mamma Antonia Lazzarini con Francesco Filaferro morto esule a Klagenfurt, dopo essere entrato in seminario, si fa filippino. Giovanni Battista, nato dal matrimonio con Domenico Scrosoppi, un orefice udinese, entra anch’egli in seminario e i fa sacerdote diocesano.
Luigi segue le orme dei fratelli ed entra nel seminario di Udine, compie con grande diligenza e profitto tutto il curriculum degli studi, avvalendosi di ottimi insegnanti. Viene consacrato nel duomo di Udine il 31 marzo 1827.

 

 

In Friuli carestia, fame e malattie e guerre contrassegnarono gli anni 1813 -1817 Annate agricole andate a male, neppure il "sorgo rosso", afta epizootica, carestia in montagna, piogge continue nel 1816, cambio di guardia tra francesi e austriaci, vaiolo e tifo nel 1817 che soltanto a Udine fecero 2mila vittime su 17mila abitanti. Un filippino, p. Gaetano Salomoni, apre a Udine la "Casa delle Derelitte", sotto la protezione della Vergine e di s. Gaetano da Thiene, il santo della Provvidenza. Vi raccoglie ragazzine orfane o poverissime o abbandonate: dà loro da mangiare e da vestire, insegna a leggere, a scrivere e a far di conto,  oltre che a ricamare e cucire. Sono 19 le prime, nel ’17 diventano già 40, hanno meno di 12 anni. Sarte e ricamatrici sono le prime "maestre" volontarie friulane: Sandra Marpillero da Venzone e Margherita Gaspardis da Sevegliano. Nel 1819 padre Carlo viene chiamato a dare una mano come economo, divenendo nel ’22 direttore. Dopo don Giovanni Battista Bearzi di Udine, nel 1929 viene nominato vicedirettore don Luigi.

 
 

Non era facile portare avanti la casa in quegli anni né dar sostentamento alle ragazze. Già da chierico p. Luigi si era fatto mendicante per le strade del Friuli, per dare una mano al fratello. Ma, dopo che di fatto la direzione della casa passò nelle sue mani, le entrate si consolidarono. Certo, per merito della Provvidenza, in cui sempre p. Luigi ebbe una fede incrollabile, ma anche per sua iniziativa: col carretto percorse molte vie di paesi friulani, raccogliendo offerte e generi alimentari. Furono centinaia e centinaia le ragazze soccorse dalla casa, cui vanno aggiunte anche le giovani che vennero raccolte nella Casa del Provvedimento, cui pure veniva assicurata non soltanto un’educazione umana e religiosa ma anche un avviamento professionale, di modo che potessero affrontare la vita con dignità. E’ lo stesso p. Luigi, insieme alle sue collaboratrici, poi suore della Provvidenza, a impartire lezioni di catechismo ma anche di astronomia oltre che di geografia e storia.

La Provvidenza è la compagna fedele di p. Luigi il suo riferimento ultimo e sicuro. Mentr’era in vita il fratello Carlo, amatissimo e stimatissimo, p. Luigi operava nell’ombra, efficiente nella conduzione della casa, vero animatore sociale e spirituale del gruppo di donne che si erano raccolte attorno all’opera come volontarie. E’ con primo nucleo di 9 donne volontarie che nel 1845 ha inizio la storia delle suore della Provvidenza. Prime semplici e generose le prime collaboratrici, totalmente votate a Dio e al prossimo. Così vuole le "sue" suore, strumenti docilissimi della Provvidenza. E valorizzazione piena della loro femminilità. Non padre-padrone delle suore, ma loro umilissimo "servo", così come volle esserlo dei poveri e degli ammalati. A tal punto servo, da fare l’ultimo noviziato, quello per il Cielo, poco prima di ammalarsi e morire nel 1884, sotto la direzione di una suora. E voleva che fossero coraggiose: fuori per la strade di Udine nel 1848, quando infuriavano l’assedio e il bombardamento austriaci, a soccorrere i feriti e non importa di quale parte. Fuori per le strade del Friuli, nel 1855, quando imperversava il colera e i poveri morivano come mosche.

 

La casa aveva una «direzione interna», formata dalla superiora e da quattro suore chiamate «anziane». La «direzione esterna», invece, era costituita dal presidente - che per statuto doveva essere l'ordinario diocesano -, dal vicepresidente - ancora per statuto il podestà di Udine -, dal segretario e da sei protettori e sei protet­trici: questi ultimi dovevano venire mutati in parte ogni due anni. Ma la guida e la responsabilità della casa erano principalmente affi­date a due sacerdoti: il direttore, di nomina vescovile, ed il vice-direttore, scelto dal direttore e confermato dal vescovo, quale pre­sidente.

Fondazioni e centri creati da Padre Luigi

 

1

La casa delle derelitte 1822

2

Orzano 1853

3

Portogruaro 1857

4

Asilo infantile di Udine 1864

5

Cormons 1865-66

6

Primiero 1866

7

Tesero 1869

8

Trento 1876

9

Pergine 1882

10

Rovigno 1882

11

San Vito al Tagliamento 1883

12

Roncegno 1884

     

 

 

Madre Cecilia Piacentini

Madre superiora a partire dal 1880.

 

 

E’ la “figlia” che eredita e dirige la congregazione dopo la morte di padre Luigi.

La morte del fondatore lascia un grande vuoto nel cuore della congregazione. Passato il primo momento di smarrimento le suore sentono il peso, ma anche la forza dell’eredità di p. Luigi. Alla luce delle “regole”, che sono l’eredità spirituale dal fondatore, inizia il loro cammino sotto la sapiente e amorevole guida di madre Cecilia e nel avvicendarsi di grandi e ispirate Madri si arriva alla celebrazione del primo centenario della congregazione nel 1945 che vede a capo della congregazione, con oltre 1400 suore impegnate in ben 92 “case”, Adele Dulgan, Madre Agnese del Crocifisso.

Oggi le suore, nonostante i tempi avversi, sono oltre 800 e operano in tutte le parti del mondo dove la Carità e la spiritualità del fondatore chiama.




 

 

Le Suore della Provvidenza continuano il messaggio di totale affidamento a Dio e di incondizionato amore ai poveri, ai bambini e agli adulti, agli ammalati, agli anziani e alle famiglie povere. In Italia, in Brasile, in Uruguay, in varie parti dell’Africa, in India, in Bolivia, in Romania e in Birmania. Continua l’opera di padre Luigi, nell’umiltà di un fedelissimo servizio quotidiano delle sue "fiutis" (figliolette), come lui amava chiamare in friulano le sue suore. San Luigi è oggi più che mai vivo nell’amore evangelico che sospinge le Suore della Provvidenza a travalicare le nuove frontiere della sofferenza di quest’umanità inquieta, la testimonianza più vera per la nuova evangelizzazione, che per il santo friulano aveva un nome solo e un unico metodo: "Carità, carità, salvare anime e salvarle con la carità".

Attualmente la congregazione, composta da più di 800 suore, è divisa in province ognuna delle quali fa capo a una “madre superiora”; la direzione dell’intera congregazione è affidata alla “madre generale”, funzione che ora è affidata a suor Irmarosa che risiede ed opera nella casa generale di Roma.

Grande impegno e grandi energie sono richieste per l’opera spirituale di “carità” delle nostre suore. Grande è anche la chiamata affinché ognuno di noi sappia essere missionario e piccolo ingranaggio nel progetto di salvezza a cui tutti siamo chiamati