BATTAGLIA NEI CIELI D'EUROPA nella seconda guerra mondiale
INTRODUZIONE
Il primo ad usare un aereo in guerra fu un italiano, Piazza nella guerra di Libia, e già la Grande Guerra vide la nascita della guerra aerea, il fokker eindeker di Immelman inseguiva, armato di una una sola mitragliatrice i ricognitori inglesi già nel 1916 e nel '18 il circo di Von Richtoffen,il Barone rosso terrorizzava le squadriglie da caccia dell'intesa...... Ma la guerra in aria raggiunse un'importanza e una brutalità paragonabili a quella moderna solo nel secondo conflitto mondiale.... Del Barone Rosso Goering diceva "..Era uno abituato a considerare il combattimento aereo come qualcosa di più simile a uno sport che alla guerra....", e la Germania nazista aveva effettivamente già annunciato con Guernica quale fosse il nuovo volto della guerra aerea.
Prologo
Un'armistizio di 20 anni
Nel 1919 il maresciallo francese Ferdinand Foch disse a Versailles: "Questa non è una pace, questo è un armistizio di vent'anni". Non si sbagliava. Come sappiamo infatti il trattato di Versailles fu un duro colpo per la Germania ed in particolare per la sua aviazione. Tutti gli aerei da guerra non ancora in mano alleata dovettero perentoriamente essere distrutti e fu proibita la riscostruzione dell'aviazione militare. Il Trattato consentiva a stento il volo a vela e la costruzione di aerei sportivi. Per stare al passo del progresso tecnico numerose industrie areonautiche tedesche trasferirono la loro attività all'estero. Ma già con l'accordo di Parigi del 1926 si concesse alla Germania di costruire velivoli per costituire un sistema di allarme aereo, ma soltanto col fine di allertare la popolazione. In ogni caso, in quegli anni, in segreto, il Ministero della comunicazione del Reich, la Società scientifica per l'aviazione lavoravano segretamente sui problemi della guerra aerea, così che nel 1933, quando Hitler s'impadronì del potere, aveva già in mano i piani per realizzare una forte Arma aerea.
Forze aeree Tattiche e Strategiche
Il generale italiano Giulio Douhet (1869-1930) sin dal 1921 aveva teorizzato, nella sua opera "Il dominio dell'aria", la possibilità di mettere in ginocchio il nemico con massicci attacchi di bombardieri sulle sue retrovie. Il cavallo di battaglia di Douhet era: "Opporre resistenza a terra e cercare di decidere le sorti della guerra in aria". In altri termini il suo inquietante messaggio è che nessuna popolazione civile è in grado di resistere a lunga sal bombartamento di città e centri industriali da parte di chi detenga la supremazia dell'aria. Teorie che non ebbero immediato seguito, ma che successivamente furono alla base dei principi di "bombardamento strategico" alleato in Asia e in Europa.
Con la nascita del Terzo Reich, negli anni del riarmo tedesco, venne operata una scelta: creare una forza aerea specializzata nel sostegno alle forze di terra e imperniata su bombardieri leggeri e medi che fosse in grado di ottenere rapidi successi con azioni fulmine e decisive, aumentando enormemente la capacità di sfondamento dell'esercito, quindi più tattica che strategica.
Negli Stati Uniti e in Gran Bretagna, in quegli stessi anni, rifacendosi invece al modello douhetiano, ci si concentrò soprattutto sulla creazione di bombardieri strategici pesanti. Si progettava insomma quella guerra di logoramento e di lento e sanguinosissimo smantellamento sia delle strutture che del morale dell'avversario che i Paesi dell'Asse avrebbero sperimentato, in particolare, dal 1943 in poi.
Watson-Watt e il Radar
Nel 1935 il fisico britannico Watson-Watt pubblicò "La scoperta e la localizzazione di un aereo mediante apparecchi radio", da questo studio, immediatamente passato alla fase sperimentale si sarebbe arrivati a quel "Radio detection and ranging system", comunemente detto radar. Egli allora non poteva certamente sapere quale servizio stava rendendo al proprio Paese: quando infatti nel 1940 si combattè la Battaglia d'Inghilterra sulle coste meridionali della Gran Bretagna un'imponente catena di installazioni di radiolocalizzazione (la "Chain home") era già stata approntata dopo solo cinque anni di sperimentazione, costituendo un elemento fondamentale di vantaggio per gli inglesi.
La guerra civile spagnola
Nel 1938 il generale tedesco von Reichenau scrisse: "Sono stati più utili due anni di esperienza bellica che un decennio di addestramento", riferendosi all'esperienza della guerra di Spagna. Infatti, al di là del celebre bombardamento terroristico della Legione Condor su Guernica, si formarono nelle forze aeree tedesche le competenze di moltissimi piloti da caccia e da bombardamento fra i quali spiccano le figure di Werner Moelders e Adolf Galland; inoltre fu sviluppata una nuova tattica di combattimento di gruppo, basata sulla divisione delle squadriglie in coppie formate da un leader, che si occupasse solo di attaccare, e da un gregario che avesse il compito di coprirgli le spalle.
In questa stessa guerra anche molti piloti russi si fecero le ossa, ma nessuno di essi potè influenzare le sorti della Seconda guerra mondiale, decapitati come furono tutti i vertici dell'aviazione sovietica durante le purghe staliniane. Unico vantaggio tratto dai sovietici dall'esperienza spagnola fu la progettazione dell'Ilyusin IL2 Sturmovic, un assaltatore pesantemente blindato ed armato che sarebbe diventato l'incubo della Wermacht dal 1942 in avanti.
Anche gli italiani parteciparono a questa guerra, e la Regia Aereonautica, esaltata dal regime mussoliniano, si battè con successo nei cieli spagnoli; almeno un insegnamento ovvio gli aviatori italiani, che avevano lì combattuto coi Fiat CR42 ( e con gli ancora più vetusti CR32) lo avevano assimilato: l'era dei biplani era finita: ormai sostituiti dai più veloci monoplani ad alto carico alare e a carrello retrattile come il tedesco Messerschmitt bf 109 e il sovietico Ilyushin I-16.
A sinistra un Me bf109 Emil (conservato, volante, a Duxford, GB); a destra l'Ilyushin I-16 (nel "Museo della grande guerra patriottica" di Mosca); sotto C42 in rullaggio
Un'ultima occhiata alla Germania
Un anno prima dello scoppio della guerra la Germania attuava una misura a dir poco preoccupante, l'interdizione del proprio spazio aereo a eccezione di determinati "corridoi". La reazione dei servizi segreti britannici non tardò. Fu inviato in missioni di ricognizione fotografica, correndo rischi degni del suo successore cinematograficco 007, l'industriale australiano Sidney Cotton, celebre in tutt'Europa per le sue doti di pilota acrobatico. Proprietario della Dufay Color, industria allora all'avanguardia nello sviluppo di pellicole a colori, non gli fu difficile portare segretamente in giro per la Germania, sul suo aeroplano civile, materiale fotografico. I suoi "reportages" avrebbero fornito preziossissime informazioni sia sulla Linea Sigfrido che sull'ubicazione delle installazioni industriali tedesche.
CAPITOLI:
Il Blitzkrieg nei cieli di Polonia,
La guerra d'inverno in Finlandia
L'offensiva tedesca nel baltico
La Francia cade, Dunkerque
- Guerra nei balcani
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