Minerva, Caporusso, Pinzuti, Zecchinelli
La Valutazione dei carichi di lavoro nei Centri Diurni per Disabili Psicofisici
PRESENTAZIONE
Premessa
Il presente studio prende in esame la valutazione dei carichi di lavoro
in relazione alla "tipologia dell'utenza" presente nei Centri
Diurni per disabili Psicofisici allo scopo di definire il budget di assegnazione
del personale educativo e socioassistenziale necessario a garantire il funzionamento
dei Centri ad un livello di garanzia della qualità e della sicurezza.
Si consideri che tale calcolo presuppone la presenza di condizioni "normali"
riguardo le presenze del personale, il suo stato di efficienza, il livello
di professionalità.In particolare si ritiene che il presente strumento
ha valore a condizione che gli indicatori seguenti rispettino gli standard
per ciascuno indicati:
- PRESENZA: le assenze del personale non devono superare la soglia fisiologica
del 10 %.Vanno quindi programmati correttivi necessari a supplire alle assenze
lunghe o programmate ( maternità, permessi studio, ecc.) che possono
ridurre in maniera significativa tale standard.
- EFFICIENZA: il personale educativo e socioassistenziale deve essere abile
ed efficiente a tutti gli effetti.Vanno quindi programmati i correttivi
necessari a supplire alle inefficienze legate alla presenza di "mansioni
di riguardo" o altre eventuali specifiche caratteristiche individuali
che rendono parzialmente utilizzabili gli operatori.
- PROFESSIONALITÀ: Gli operatori devono essere in possesso di requisiti
adeguati che ne garantiscano la professionalità.-
DISTRIBUZIONE DEI SESSI: gli operatori presenti devono essere congruentemente
divisi tra i due sessi al fine di garantire, nell'ambito della relazione
con gli utenti, se necessario, scelte adeguate di abbinamento per particolari
attività o interventi.
E' bene premettere che nel presente studio la valutazione della tipologia
dell'utenza, non fa riferimento tout-court al concetto di "gravità",
intesa come livello di compromissione psicofisico elevato, né tanto
meno tiene conto delle caratteristiche dei Piani Educativi Individuali.
Non considera neanche peculiari le informazioni riguardanti la diagnosi,
la patologia o la valutazione funzionale, caratteristiche che rientrano
in una dimensione di tipo specialistico, che interagisce con gli obiettivi
e i programmi di lavoro e non necessariamente con la valutazione dei carichi
di lavoro di base.
Il presupposto é infatti é che il carico di lavoro di base
e la relativa attribuzione di risorse di personale debba tenere conto di
variabili oggettive, legate all'impegno che determinano gli utenti, e, conseguentemente,
all'intensità e alla continuità di apporto professionale di
base richiesto.l'obiettivo di questo strumento, é quello di determinare,
classificare, descrivere, le tipologie degli utenti sulla base di una "osservazione"
di quelle caratteristiche di base che sono significativamente correlate
al carico di lavoro degli operatori, e non necessariamente alle potenzialità
inespresse degli utenti.
Questo non toglie spazio "culturale" al concetto che il potenziale
di salute deve essere tenuto in considerazione e sostenuto con adeguate
attribuzione di risorse.
In tal senso sembra possibile, se non necessario, prevedere l'assegnazione
di personale in aggiunta a quello calcolato con il presente strumento, in
funzione di espliciti e circostanziati progetti legati per esempio a:- programmi
individuali finalizzati a obiettivi particolarmente importanti e altamente
probabili;- programmazione di attività particolari o speciali caratterizzate
da un elevato impatto organizzativo;- tirocini socializzanti individuali
o di gruppo che necessitano di un rapporto operatori/utenti superiore a
quello calcolato con la valutazione dei carichi di lavoro;- gestione quotidiana
di quei rari casi particolarmente onerosi per cui é oggettivamente
necessario un rapporto superiore a quello massimo previsto.
È utile quindi sottolineare ancora una volta che il presente strumento,
semplicemente determina un criterio comune ed il più possibile oggettivo
per stabilire un punto di partenza omogeneo per tutti i servizi, una attribuzione
base di risorse, al di sotto delle quali si creerebbe una discriminazione
tra gli operatori relativamente al loro carico di lavoro, e una non garanzia
della qualità degli interventi.
Ci sembra importante ribadire tale concetto anche nella logica legge 626
che vuole salvaguardati i diritti dei lavoratori in termini di sicurezza,
e più in generale in termini di rischi professionali.
Maggiori carichi di lavoro determinano maggiori rischi professionali, e
sperequazioni sui carichi di lavoro determinano sperequazioni sui rischi
professionali.
Il Piano Socioassistenziale della Regione Lombardia prevede un rapporto
numerico minimo indispensabile di 1 Educatore ogni 3 utenti, con la possibilità
di aumentare tale rapporto a 1/2 o a 1/1 relativamente alle "caratteristiche
dell'utenza".
Lo strumento su cui si é lavorato vuole definire il criterio di valutazione
dei rapporti utente/educatore per definire quando é il caso di applicare
rapporti maggiori dell' 1/3.
Inoltre, anche sulla scorta delle esperienze compiute nell'ambito del servizio
CSE del Comune di Milano, lo strumento differenzia il carico di lavoro tra
personale educativo e personale assistenziale, anche se nel Piano Socioassistenziale
della Regione Lombardia tale differenza non esiste e negli standard che
danno luogo ai finanziamenti non é prevista la presenza di personale
assistenziale.
Risulta invece utile differenziare i ruoli, in quanto nella gestione dei
servizi per portatori di handicap psicofisico grave, é spesso rilevante
la componente strettamente assistenziale, e l'impiego di personale che intervenga
su tale area di bisogno, pur in integrazione con il personale educativo,
da luogo ad interventi più pertinenti e più economici dato
che il costo del personale assistenziale é mediamente più
basso del costo del personale educativo.
Questo strumento di valutazione dei carichi di lavoro, orientato alla definizione
del personale necessario nei singoli servizi, si pone all'interno di una
logica più ampia di valutazione della Qualità.Solo all'interno
di questa dimensione culturale trova la sua ragione d'essere come momento
di un processo di Miglioramento Continuo della Qualità del Servizio
pur in una logica di razionalizzazione delle risorse.
Caratteristiche dello strumento
- Assegnazione dei punteggi.
Lo strumento di valutazione si articola su 21 items che prendono in esame
alcune caratteristiche dell'utente che sono state considerate significativamente
correlate al carico di lavoro degli operatori.
Per ognuna delle caratteristiche prese in esame é prevista una valutazione
con 3 livelli di scelta: "Impegno elevato", "Impegno medio",
"Impegno ordinario".
In sostanza, invece di valutare un utente come Grave Medio o Lieve a seguito
di una considerazione globale che può trarre in inganno, o essere
condizionata dagli elementi soggettivi di chi esegue la valutazione, la
stessa risulta essere la sintesi ponderata di più aspetti sui quali
il valutatore si può esprimere con maggiore precisione e oggettività,
anche perché guidato dal manuale di valutazione.Per la valutazione
del carico educativo le tre possibilità di risposta corrispondono
all'assegnazione di rispettivamente di 1 - 0,50 e 0,33 educatori (quindi
da un minimo di 1 Ed. ogni 3 utenti a un massimo di 1 educatore per ogni
utente, come definito dal piano socio assistenziale della Regione Lombardia).
Per la valutazione del carico assistenziale le tre possibilità di
risposta corrispondono all'assegnazione di rispettivamente di 0,50 - 0,25
e 0 Esecutori Socio Assistenziali (quindi da un minimo di 0 ASA per utente
a un massimo di 1 ASA ogni 2 utenti).
Ogni singolo item é dettagliatamente descritto, sia nella definizione
della caratteristica che prende in esame, sia nelle risposte da selezionare.
La valutazione quindi non é mai lasciata, per quanto possibile, alla
soggettività del rilevatore, ma viene sempre proposta una griglia
di lettura del fenomeno da osservare, con l'indicazione precisa di come
attribuire i punteggi.
Tre sono sempre i livelli possibili di risposta in omogeneità al
criterio delle tre categorie di utenti definite in partenza.Il punteggio
rilevato per ogni utente viene moltiplicato per il coefficiente di presenza
giornaliera dell'utente (0,2) che pondera quindi il carico di lavoro anche
rispetto alle presenze ufficialmente definite part-time.Infatti nel caso
di presenza a tempo pieno il coefficiente é 1 (0,2x5).
Per ogni Utente preso in considerazione il punteggio finale é determinato
dalla media dei punteggi ottenuti nei singoli Items.
La somma dei punteggi finali di tutti gli utenti determina le unità
di personale da assegnare al servizio.- Definizione delle aree di valutazione.
Sono state identificate due aree di valutazione del carico di lavoro, un
area cosiddetta "Socio Educativa", nella vengono analizzate le
caratteristiche dell'utente che valutano gli aspetti caratteriali, emotivi,
comportamentali, correlati ai carichi di lavoro del personale educativo,
e una seconda area di valutazione più strettamente legata al livello
di Autosufficienza nella quale intervengono anche le competenze degli Ausiliari
Socio Assistenziali, e per la quale viene calcolato il relativo carico di
lavoro.Gli items di valutazione sono stati identificati tramite un lavoro
sul campo e la valutazione esperienziale degli operatori, e tramite una
selezione degli item di alcune schede di valutazione funzionale
Area Socioeducativa:
SE1 - Incolumità personale
SE2 - Aggressività
SE3 - Comunicazione Operatore - Utente
SE4 - Comunicazione Utente - Operatore
SE5 - Impulsività
SE6 - Socializzazione di base
SE7 - Ricerca di Attenzione
SE8 - Stereotipie
SE9 - Instabilità psicomotoria
SE10 - Ipoattività
SE11 - Isolamento
SE12 - Sessualità problematica
SE13 - Famiglia e gestione del caso
Area Socioassistenziale
SA1 - Deambulazione
SA2 - Spostamenti
SA3 - Alimentazione
SA4 - Igiene personale
SA5 - Abbigliamento
SA6 - Uso del WC
SA7 - Controllo sfinterico
- Validazione.
Si è attualmente conclusa (alla data del 18.5.98) la fase di validazione
dello strumento che ha visto la somministrazione sperimentale dello strumento
in 18 servizi diurni per disabili psicofisici, i CSE (Centri Socio Educativi)
del Comune di Milano, per un totale di 364 utenti e 300 operatori.Gli obiettivi
di questa fase di lavoro sono stati:-la determinazione della capacità
di discriminazione dello strumento in relazione alla variabile che si vuole
misurare (il carico di lavoro);-la correzione delle definizioni degli item
(descrizione e risposte) soprattutto in relazione alla chiarezza, oggettività,
facilità di lettura;-la coerenza dei risultati con le opinioni degli
operatori, e quindi con la realtà dei singoli servizi.La sperimentazione
é compiuta con modalità standardizzata in ogni centro:
- presentazione dello strumento al gruppo di lavoro riunito in équipe;
- distribuzione del manuale delle istruzioni;
- somministrazione del test per tutti gli utenti del servizio;
- calcolo in tempo reale dei risultati con l'ausilio di un software creato
ad hoc;
- discussione dei risultati e raccolta delle opinioni;
- ritiro del manuale.