Prima di morire (17 gennaio 395), Teodosio aveva provveduto insignire Stilicone della carica di magister militum per l'occidente, ed a nominarlo tutore del figlio Onorio (fino a che quest'ultimo, raggiunta la maggiore età, non avesse potuto esercitare la carica di imperatore per la pars occidentis).

L'altro figlio, Arcadio (anch'egli in minore età), aveva ereditato la pars orientis, ed era stato affidato alla tutela del magister officiorum Rufino, a Costantinopoli.

Vi è tuttavia tra i contemporanei chi sostiene (ma l'interpretazione delle fonti antiche è su questo punto cosa ardua, in quanto è lecito sospettare di tendenziosità gli autori coevi) che Teodosio avesse inteso affidare a Stilicone entrambi i figli. E ciò avrebbe avuto come ovvia conseguenza il mantenimento, almeno per l'immediato futuro, di un impero unificato sotto la guida di un militare di origini germaniche.

Una simile situazione sarebbe stata considarata quanto mai esecrabile da parte di Costantinopoli. E alla sua realizzazione si opposero i ministri e reggenti per l'oriente, dapprima Rufino, poi il suo successore, l'eunuco Eutropio.

Contribuiva inoltre a mantenere tesi i rapporti tra i due imperi la posizione giuridica dell'Illirico, ridefinita anch'essa (secondo alcuni) da Teodosio in punto di morte.