Bruno Giuliano, critico de "Il Rifugio degli Esordienti", ha letto in forma anonima la prima versione di "Diario Intimo", 15 dicembre 1999.
Sto leggendo il file del libro che mi hai mandato secondo la mia recente modalità: lentamente, per scoprirne la tecnica narrativa; insomma mi sto comportando come uno che cerca di rubare il mestiere.
Questo atteggiamento fa passare in secondo luogo i criteri "mi piace non mi piace" (sto leggendo alla stessa maniera quell'inedito di Hemingway che adesso non ho sottomano per dirti il titolo).
Fino ad adesso, mi ha intessato particolarmente (e mi è piaciuta) la descrizione della prima traversata delle Alpi e il lento avvicinarsi e successivo adeguarsi alla dominazione francese. Scorre tutto molto bene con una fluidità che mi incanta: è come bere Barolo; anche in omaggio a questo eccezionale vino, attendo gli anni di Camillo adulto e il suo probabile (nel libro) incontro con Giulia Faletti. Ne parlerà la madre? Parlerà anche della contessa di Castiglione? Mi risulterebbe molto facile soddisfare la mia curiosità con la voce di menù "trova", ma non voglio rovinarmi la sorpresa e ovviamente tu neppure dovrai anticiparmela.
(...Alcuni giorni più tardi...)
Come Piemontese, mi sento di confermare quanto annunciato dall'autore nella prefazione: ho letto volentieri queste pagine della nostra storia fino ad oggi prevalentemente scritta da altri, anche conterranei, ma con esagerato spirito "italiano", quasi un colonialismo di ritorno.
Giudizio sul tema trattato:
Il "filtro" Filippina, favorita dalla sue origini savoiarde, ha le medesime dimensioni delle maglie del filtro dei Piemontesi di allora (e in parte di oggi), dai quali però si stacca un poco per le sua sia pur lieve, ma non totale, chiusura verso idee nuove.
Questo, ovviamente, come manifestazione esteriore, perché in pratica lei e la sua famiglia si adattano all'evolversi dei tempi e delle situazioni con discreta elasticità.
Da questo punto di vista è interessante seguire la descrizione dell'avvicinamento delle truppe Francesi e, giorno per giorno, il lento ma progressivo cambiamento di umore verso i nuovi padroni.
Avvicinandoci di più alla persona Filippina, è notevole confrontare i diversi passaggi del Moncenisio compiuti a diverse età e con diverso spirito.
La parte finale sembra abbastanza dominata da Camillo, e mi pare anche logico, poiché appare un po' come il continuatore di un pensiero ancora forte, ma non più supportato dal fisico acciaccato che, principalmente limitando i giovanili spostamenti, impedisce i nutrienti scambi di ambiente e quindi di idee.
Conclusione:
Interessante e piacevole.
Auguri ëd cheur
Bruno Giuliano