Piera Rossotti Pogliano,
Il diario intimo di Filippina de Sales
Scheda di lettura Edizioni Angolo Manzoni, Maggio 2000
Quando nella lettera al direttore dellEditrice Angolo Manzoni ho letto la
frase dell¹autrice: "come la Yourcenar per le sue Memorie di Adriano,
anchio ho usato pietre autentiche, anche se, inevitabilmente, ho ricostruito il
monumento a modo mio", ho temuto da parte sua un eccesso di presunzione. Ma dopo le
prime pagine del Diario intimo di Filippina, immediatamente affascinata dalla lettura, ho
trovato che laccostamento alla Yourcenar non era per nulla fuori luogo:
linvenzione del diario della nonna di Cavour è unopera di tutto rispetto, che
a mio avviso avrebbe forse meritato una maggiore considerazione da parte della giuria
dellItalo Calvino.
La savoiarda Filippina de Sales è figura emblematica non tanto perché ava del suo
illustre nipote, quanto piuttosto perché vive in Piemonte dal 1781 (anno del suo
matrimonio con il conte Giuseppe Filippo Benso) fino al 1849 (anno della sua morte), un
arco di tempo che abbraccia i più importanti eventi della Storia moderna, dalla
Rivoluzione Francese allascesa di Napoleone, alla sua caduta, al ritorno dei Savoia
a Torino, alla Prima Guerra dIndipendenza.
Su questo inquietante fondale di cui si percepiscono gli echi, leggiamo la modesta
esistenza della piccola nobiltà piemontese che trae il reddito dai prodotti della terra -
ed è quindi sempre più avida di terra -, che arranca fra ambizioni e debiti, e per la
quale la dote di una sposa rappresenta spesso una soluzione alle continue difficoltà
finanziarie. Una nobiltà che, invece di essere solidale con la corona sabauda, come
avrebbe imposto il suo stesso stato sociale, non sa resistere al fascino se non proprio di
Napoleone almeno a tutto ciò che al suo seguito dalla Francia arriva in Italia.
La Filippina inventata non scrive la storia di questi eventi: si limita a mostrarli come
in trasparenza, registrando incontri e conversazioni fra i personaggi dell¹epoca, senza
giudicare, senza cadere in tentazioni moralistiche o moraleggianti. E intanto ci narra le
sue giornate, di moglie, poi di madre, di nonna e infine di bisnonna, ci racconta la vita
della sua famiglia, di una famiglia divenuta molto numerosa per i suoi legami con altri
rami nobiliari, offrendo di ciascun componente un quadro palpitante della sua personalità
e della sua vicenda umana. Vissuta ottantasette anni, lautentica Filippina come
linventata, e destinata a sopravvivere non solo a molti dei suoi contemporanei ma
anche dei suoi discendenti, chiude le pagine del suo diario sul dolore per la morte
avvenuta nella battaglia di Goito del diletto pronipote Augusto. E come lautentica e
come tutti i Benso, compreso Camillo quando sarà la sua ora, viene seppellita nella
cappella funeraria di Santena.
Sonia Piloto di Castri