|
|
|
|
La nostra storia dall'inizio
Stefano nasce a Milano il 24 maggio 1960, figlio unico trascorre un'infanzia felice e spensierata,
i suoi genitori, una coppia di lavandai, gli permettono di fare tutto ciò che gli piace,
soddisfacendo qualsiasi capriccio e desiderio manifesti. Carattere ostinato e volitivo fa
disperare la nonna materna incaricata di allevarlo, incontenibile, a scuola non può stare a
lungo seduto al proprio posto.
Il paesaggio milanese che lo accoglie è quello di quasi periferia,
Via Padova, una delle tante case di ringhiera abitate dagli ultimi vecchietti milanesi che morendo
lasciano la casa agli emigrati che in grande numero in quegli anni arrivano a Milano, il babbo,
Mario, è uno di loro, giunto dalla Toscana nei primi anni 50 per cercare fortuna.
Dietro casa c'e il Trotter, una scuola statale, unica a Milano, immersa in un parco ricavato da quello che
fu sino ai primi anni del secolo pista per l'allenamento dei cavalli....gli edifici scolastici
sostituirono le scuderie imitandone la forma durante il ventennio fascista mantenendo ancora,
per il nostro Stefano che ne frequenta l'asilo, il nome di colonia elioterapica.
La vita trascorre serenamente senza alcun dolore, senza preoccupazioni, nessun lutto segna
questa esistenza così uguale ma anche diversa da quella dei compagni di gioco, nel cortile,
ai giardinetti del parco, sul marciapiede di via Padova, stretta e lunghissima fuga verso un
orizzonte che nelle giornate limpide inquadra le Alpi. Gli anni della scuola inferiore passano
velocemente, tutto fila liscio, e a 14 anni il Nostro riceve in regalo Dox, un pastore tedesco
che lo accompagnerà per tutta l'adolescenza e che si lega al padrone con un affetto tenace e
infinito.
I compagni dell'infanzia spariscono ed è proprio questo cane che ne prende il posto
La prima B del Liceo scientifico Alessandro Volta è composta da 30 ragazzi, una durissima
selezione ne porta 13 in quinta, i rapporti con alcuni docenti sono molto aspri e conflittuali
ma il modo di porsi e di insegnare della professoressa di disegno,Paola Nasso, fanno appassionare
Stefano alla materia. Proiezioni ortogonali, assonometrie e prospettive lo impegnano e ne appagano
il desiderio di perfezione, la storia dell'arte insegnata in modo avvincente e anticonvenzionale
lo affascina. |
|
|