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Le foto sono tratte dal libro
"palazzo Vecchio - Guida alla fabbrica, ai
quartieri, alle collezioni" - Arch.Ugo Muccini -
Firenze 97
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Storie
d'amore
"Gli amori di un uomo non possono che contarsi sulle dita
di una mano. E la Fiorentina è uno di questi. Un
amore come un altro, ma più grande di un altro. Di
quelli belli e fieri, che, oltre a farsi amare, insegnano ad
amare. Un amore contagioso, e apparentemente banale, ma
accanto al quale hai conosciuto l'amicizia, la gioia, la
tristezza, la solitudine. Un amore di quelli che non si
considerano importanti, ma che poi, come tutte le cose
ritenute superflue, si scoprono necessari per imparare a
vivere". Può sintetizzarsi così, con questa
citazione tratta dal primo capitolo, la profonda passione
che ha spinto Isaia Nocentini a scrivere "Curva in
piedi" (edizioni GE9, pag. 140, £.24.000), un libro
sulla Fiorentina ma soprattutto sulla vita; la vita spiegata
da un padre a suo figlio, avendo come filo conduttore
l'amore per i colori viola. E' un racconto attento,
appassionato, confuso e ordinato allo stesso tempo come solo
un dialogo con un figlio può essere, continuamente
spinto verso nuove direzioni dall'insanabile
curiosità dei bambini. Eppure, in "Curva in piedi"
c'è tutto, quasi come se il tifo per la Fiorentina
fosse la più completa e calzante metafora del vivere
di ogni giorno: l'amicizia nata sugli spalti o durante le
trasferte, la gioia della vittoria, il dolore della
sconfitta, che deve stimolare a lottare con più
coraggio, l'umilazione di essere sfruttati e presi in giro
("Nel 1990 i Pontello vendettero Baggio alla odiata Juventus
per 25 miliardi: in un secondo distrutti l'orgoglio e il
vanto di una città e di una tifoseria innamorate"
dice nel capitolo dedicato all'ex idolo dei viola), il saper
essere superiori con coloro che devono sempre vincere (nella
fattispecie i "Gobbi" capitolo 13), e l'entusiasmo, che non
deve mancare mai nella nostra vita. "Vivi al momento giusto,
e non perdere mai l'entusiasmo
e, se puoi, ricorda,
gioca per sempre". Corredato di bellissime foto, alcune
anche "storiche", e stampato su carta viola, il libro
ripercorre tutte la tappe della storia della Fiorentina
dall'ultimo scudetto ad oggi, passando per Mario Cecchi
Gori, la finale di Coppa UEFA, la magica notte della Coppa
Italia, la Supercoppa, la retrocessione, Baggio, ed un
ritratto, commovente per la sua appassionata
semplicità, dei due miti di oggi, Bati e Rui. E per
testimoniare la forza dell'amore imparato sugli spalti del
Franchi, Isaia Nocentini devolve all'Ospedalino Meyer i
proventi del libro.
Cambiando completamente argomento, passiamo al secondo
volume consigliato questo mese: si tratta di "Caccia
primaria", opera prima di un giovane poeta fiorentino,
Emanuele Costantini, edita da Pietro Chegai Editore (pag.32,
£.15.000), che racconta, in versi di rara forza ed
intensità espressive, una giornata di caccia nel
mondo primitivo, un mondo così simile al nostro, dove
la fame è più forte dell'amore e dove
l'amicizia spesso è solo un fine. Una storia cupa,
certo, ma vincente nella metafora della lotta giornaliera
per sopravvivere, per non essere schiacciati, sopraffatti;
una metafora che, in quanto avvertita da un giovane, come
Emanuele, funge da esempio da evitare per le nuove
generazioni.
Infine, cominciamo con questo numero ad esaminare una
collana di 6 volumi molto interessanti sul complesso
monumentale di piazza S. Giovanni a Firenze, forse il
più bello e ricco patrimonio artistico, culturale e
religioso del mondo. I volumi, editi dal Centro Di, si
intitolano "Alla riscoperta di piazza del Duomo" e
contano sulla collaborazione di illustri storici ed esperti
di arte quali Maria Fossi Todorow, Antonio Paolucci, Timothy
Verdon, Cristina Acidini e molti altri, i cui saggi,
illustrati con foto di grande suggestione (purtroppo in
bianco e nero!), raccontano storia e retroscena di una
piazza unica. Il primo volume, con il quale ovviamente
cominciamo, ha come argomento "Dal Battistero al Duomo": i
processi, le evoluzioni storiche, sociali, religiose che
portarono alla sostituzione della vecchia Santa Reparata con
la nuova, maestosa Cattedrale. Si dice, ad esempio, che nel
luogo dove sorge il Battistero vi fosse, fin dall'epoca
romana, un tempio dedicato a Marte, antico protettore della
città. Vedremo come la nuova Cattedrale sia stata
costruita intorno e sopra a quella vecchia, che
continuò a funzionare fino alla seconda metà
del Trecento. E scopriremo anche come la forma ottagonale
del Battistero non sia casuale: l'ottagono, infatti, nella
simbologia medievale, rappresentava "l'ottavo giorno", il
giorno della resurrezione dai morti, al quale si accede,
appunto, mediante il battesimo. Ed ecco anche perchè
recenti scavi avevano portato alla luce, nello spazio tra
Battistero e Cattedrale, un'antico cimitero medievale: i
fiorentini dell'epoca, nostri predecessori, si facevano
seppellire davanti al luogo in cui erano stati battezzati, e
grazie al quale, un giorno, sarebbero risorti.
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