"Mi raccomando Ciccio, fai in fretta e non ti dimenticare niente." "Sì, mamma. Farina, zucchero, lievito, prugne." "Secche le prugne." "Sì, mamma."
Nessun
ponte. Come farà Ciccio ad attraversare?Si butterà a nuoto?
Ma ecco...
un
enorme coccodrillo che si stava rispecchiando nell’acqua, al veder Ciccio
si muove, apre la bocca con una lunga doppia fila di denti. Ciccio afferra
per terra un bastone e colpisce con forza il coccodrillo. "Muori, fellone!"
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Con un salto, sconfitto il coccodrillo, Ciccio è al di là del fiume.
"Zucchero,
lievito, prugne..."
"Drin,
drin, dri..i..inn! Ciccio, se cammini con la testa in aria per guardare
i piccioni finirai male. Per poco non ti investivo con la bicicletta. Salutami
la mamma."
E’ la fata buona che ha rotto l’incantesimo
del mago. Ciccio può riprendere il cammino.
"Una
bustina di lievito, prugne..." Ciccio gira l’angolo.
D’improvviso davanti alla caverna scura un drago lancia lingue di fuoco dalla sua enorme testa. Dalla caverna esce un gemito. E’ la principessa rapita. Ciccio sfodera la spada. Sette lingue di fuoco e urla assordanti escono dalla testa del drago inferocito. Ma Ciccio taglia tutte le lingue e sta per tagliare la testa al drago. |
"Toby,
basta! Smettila Toby di abbaiare". Una bimba con lunghe treccine bionde
esce in giardino. E’ la principessa
liberata. "Ah, sei tu Ciccio. Perché
non lo lasci stare il mio cagnolino? Dove vai?" "Dal droghiere."
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La
porta della torre campanaria è aperta e Ciccio vi si rifugia. Il
sagrestano lo riconosce. "Giusto, tu. Aiutami a tirare le corde delle campane
per il vespro." Ciccio salta su una corda. Don. Il sagrestano sull’altra.
Din. Don, Din, don.
Allarmi! allarmi! Svegliatevi cittadini.
Il Barbarossa sta per arrivare con i suoi lanzichenecchi.
Allarmi! Don, Din, don. Ciccio esce dalla torre campanaria. Ecco si sente già il rumore dei cavalli con i cittadini in armi. "Avanti, avanti! - fa Ciccio - Avanti miei prodi." E’ tutto uno sferrazzare di acciaio, un nitrire di cavalli uno... |
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E’
ancora alta la polvere lasciata dai destrieri
quando Ciccio riesce a varcare la soglia del droghiere. "Ciao Ciccio. Scommetto
che anche stavolta ti sarai dimenticato qualcosa." "No, no. La mamma fa
la torta. Vuole farina, zucchero e poi, e poi... " "Forse ci vorrà
anche il lievito." "Ah sì, una bustina di lievito." "E’ tutto, sei
sicuro?" "Sì, sì, è tutto." "Ciao Ciccio."
Il
campanello della porta chiusa non ha ancora smesso di suonare. Dal cielo
una squadriglia di aerei da caccia si abbattono sulla piazza, volano bassissimo.
Hanno proprio preso di mira lui. Tra..tra. tat..ta..tra.. La mitraglia.
Ciccio cade a terra. E’ ferito. Sente un freddo sulla fronte. Un lampo
gli passa per la mente.
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Le prugne, mancano le prugne... Si rialza a fatica e con sforzo estremo si trascina dal droghiere. Un filo di voce: "Due etti di prugne secche..." Il droghiere esce da dietro il banco, gli si avvicina con uno fazzoletto in mano. "Guarda qui, quei dannati piccioni,ti hanno proprio colpito in fronte. Lavati bene la faccia quando vai a casa. Tieni le prugne. Ciao Ciccio." |
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