Torino,
28 marzo, 1999.
Caro Professor
Businaro,
Mi
sembra non si possa più procrastinare il momento dell'INCONTRO:
tutti noi lo desideriamo e sarebbe bene che, sempre nel rispetto delle
sue possibilità ed esigenze, questo avvenisse verso la metà
di aprile o subito dopo, per potercelo organizzare e godere in santa pace
prima che altri inderogabili impegni si precipitino su di noi: gita a Milano,
al Planetario, il 28 maggio, incontro con i corrispondenti di Lanzo alla
Galleria d'Arte Moderna il 18 maggio, mostra di fine anno sul tema dell'intercultura
dal 4 al 13 maggio, adempimenti vari di ripassi finali e spettacolo conclusivo
con i riti di saluto.
E
ovvio che se lei può solamente in altro periodo noi siamo disponibili
anche a fare i salti mortali, ma a rivederla non ci rinunciamo.
E vengo
alla mia proposta: ci ho riflettuto molto e mi sono convinta che dobbiamo
proprio divertirci un po' giocando sull'elemento sorpresa, che sui bambini
ha sempre una presa straordinaria e sul fatto che a quanto pare anche a
lei piace "curare la scenografia degli avvenimenti".
Così,
in un primo tempo, ho pensato ad un replay opportunamente orchestrato dell'incontro
sul 58, ma mi è sembrato poco intimo e soprattutto a rischio per
gli altri passeggeri chiamati a condividerlo.
Sono
quindi passata ad immaginare la sua venuta in classe in un normale orario
di scuola, ma questo è quello che abbiamo sempre fatto con gli altri
amici in visita nel corso degli anni e quindi troppo banale per uno zio
Lucio così speciale.
"Pensa
e ripensa", come si dice nelle storie, alla fine mi si è accesa
una lampadina che a me sembra luminosa (ma non voglio influenzarla). Credo
che lei conosca la "Libreria dei ragazzi "in centro. Accoglie sempre volentieri
intere classi e non solo come possibili clienti, ma soprattutto come lettori,
amanti dei libri che i bambini sono invitati a toccare, sfogliare ed osservare
senza problemi, indipendentemente dal loro acquisto.
La
proprietaria ci ha aiutato in tutte le mostre del libro fatte a scuola
ed una volta mi ha anche dato man forte nella presentazione ai genitori
del libro di Daniel Pennac "Come un romanzo" (guai se non lo conosce ...
).
Col
suo aiuto abbiamo anche potuto incontrare Bianca Pitzorno (qui è
meno grave se non l'ha mai letta, ma per le bambine di oggi è come
la Alcot per noi negli anni cinquanta) e rivedere Guido Quarzo, che era
mio collega a Nichelino ed ora è diventato uno dei più famosi
scrittori italiani per ragazzi, porre loro delle domande ed esprimere i
nostri apprezzamenti sui loro scritti.
Questa
libreria è dotata di un soppalco-salotto con tanto di sedia a dondolo
e di cuscini per permettere allo scrittore in questione di fare il narratore
a dondolo ed ai ragazzi di sedersi comodamente ai suoi piedi, pendendo
dalle sue labbra.
Penso
che lei incominci a capire la mia idea, ma provo a raccontargliela come
una storia. Dunque: in una bella giornata di aprile (se piove va bene lo
stesso), la classe quinta B, che lei ben conosce, riprende l'autobus galeotto
("Pensa, maestra se salisse di nuovo zio Lucio" dicono ogni volta) con
destinazione "Libreria dei ragazzi". Sono tiepidamente interessati al fatto
che Mariavittoria ha detto loro che, dato che ad incontrare Bianca Pitzorno
non c'erano venuti tutti, ha deciso di approfittare dell'invito della libraia
e di portarli a conoscere uno scrittore per bambini che vuole incontrare
una classe, leggere alcuni brani di un suo nuovo libro, e sentire le loro
opinioni, il nome non conta tanto non l'hanno mai sentito.
Sono
scolari disponibili ed un'uscita è sempre un'uscita. Dunque c'è
questa classe che scende dall'autobus, entra nella libreria e sale la scaletta
del soppalco."Non saltate che è tutto di legno ed è bene
non fare troppo chiasso, facciamo bella figura con questo scrittore, che
non vi conosce !!!"dicono le maestre (bisogna sempre essere in due specialmente
nella nostra classe con due scolari portatori di lievi, ma presenti handicap).
Qui
le scene possibili sono due come nei libri-game (che a me non piacciono
per niente). Prima scena. La classe si dispone seduta sui cuscini, il dondolo
rosso è lì, vuoto, davanti a loro, in attesa dell'arrivo
dello Scrittore. "State bravi ed abbiate pazienza!" dice la maestra (speriamo
che riesca a fare la faccia seria ... ). Qualcuno entra in negozio ed i
più curiosi sbirciano dall'intelaiatura che dal soppalco dà
sulla distesa dei libri e sui clienti che scelgono gli acquisti.
Individuano
un signore che si avvicina alla cassiera, dice il suo nome sottovoce, come
una parola d'ordine, la cassiera sorride (si tratterrà dal guardare
in alto i bambini in attesa ?) ed indica la scaletta a sinistra dell'entrata.
Chissà
che cosa succede adesso? Chi è quello a cui viene il primo dubbio
? Chi farà la prima battuta di riconoscimento? Dovrà zio
Lucio arrivare fino al dondolo, sedersi e guardarli aspettando o non gliene
daranno il tempo ed il soppalco correrà grossi rischi? (qui sta
il divertimento dei grandi).
La
seconda scena non è molto diversa dalla prima, solo che i bambini
trovano lo Scrittore già seduto sul dondolo che li aspetta ed il
conto alla rovescia se è troppo corto può far sì che
nessuno si sieda mai su quei benedetti cuscini e che il soppalco corra
rischi ancora più gravi.... Senza volerla influenzare, nella prima
scena c'è più thrilling!
Che
cosa succede ora? Grazie a Dio non siamo a "Carramba, che sorpresa!" (anche
se qualche bambino più televisivo non mancherà di notare
le analogie) e quindi tutto ciò che accadrà di lì
in poi sarà vero ed autentico, le cose da dirci non sono poche,
ma avremo tutto il tempo necessario.
Allora,
cosa ne dice? Naturalmente può dissentire e controproporre, può
obiettare, dubitare e nicchiare, ma non sottrarsi alla scena-madre di questa
storia che stiamo dipanando insieme.
Poi
naturalmente la storia non finisce lì, ma sarà interessante
scoprire le reazioni e gli sviluppi causati dal cambiamento di codice:
non si tralascerà la comunicazione scritta, ma è ovvio che
contiamo di rivederla a scuola (quante fermate di 58 ci sono da casa sua
al capolinea della "Mazzarello"?) sicuramente in occasione della mostra,
sicuramente per lo spettacolo di fine anno (se riusciremo a prepararlo)
e nelle "cerimonie dei saluti". Ma tutto questo è ancora da scrivere
... e da godere.
Aspetto
quindi la sua risposta.
La
ringrazio della pazienza e conto molto sulla sua voglia di giocare....
Con
stima ed amicizia.
La
maestra Mariavittoria.
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