Resoconto della maestra Mariavittoria
sull'incontro in libreria 

30 marzo 1999
Caro zio Lucio, 

        L'incontro di martedì è stato per la nostra classe un avvenimento che non si può passare sotto silenzio e che ha suscitato in me e nei bambini una gamma di emozioni che debbono essere confrontate e comunicate perché entreranno a pieno titolo, a far parte a della vita e dei ricordi di tutti noi. 
Il fatto è che quell'ora e mezza d'incontro è stata da un lato troppo breve e dall'altro piena di momenti così svariati tra di loro da lasciare dentro un mucchio di cose da ripensare, ma anche un mucchio d'interrogativi da soddisfare. 
Le immediate reazioni dei bambini tornando a scuola erano del tipo che definirei di "entusiasmo ad alto rischio" e questo mi porta alla prima domanda: "Zio Lucio sarà sopravvissuto?" 

Le dico subito che non è stato facile per me tenere d'occhio contemporaneamente la sorpresa e la gioia espresse in modi non sempre ortodossi, di bambini che conosco e la sensibilità di un amico sul quale si sono riversati affetto e richieste, ma che s'incontra per la prima volta come persona reale e non solo come scrittore o testimone dei tempo. 
Inoltre lei ha una capacità di esporsi, raccontarsi e mettersi in gioco davvero imprevedibile e rara.. Capita così di sommare un mucchio di spunti e a me resta il dubbio di essere stata poco accorta come "moderatrice". 
Nel dialogo tra lei e i bambini si sono infatti sommati dati vari e contrastanti che ci hanno fatto provare un'altalena di Sentimenti : siamo passati in un'ora e mezza dalla tristezza alla gioia dal problematico al semplificato, dal complesso al prevedibile dalla poesia alla prosa ad una tale velocità che mi sono sentita un po' travolta e poi ho dovuto rifletterci su anche per il timore di non aver sempre compreso o di aver banalizzato momenti che invece erano importantissimi. 
Inoltre si è subito visto che c'erano due "registi" lei ed io che avevano sì deciso vicendevoli sorprese, ma che proprio perché fossero tali non le avevano comunicate l'una all'altro creando inevitabilmente una certa sovrapposizione di letture torte, acquisti di libri (mi scuso, i bambini non sono riusciti a fare i loro acquisti prima che lei arrivasse), canzoni , momenti di esuberante affetto fotografie, comunicazioni serie, interrogativi reciproci. 

Non tutti come avrà visto, hanno retto il ritmo e se tutti hanno goduto della sua attenzione e dei suo affetto (quando mai un adulto ha dedicato loro tutto questo tempo?), temo che alcuni di loro si siano fermati alla gioia della sorpresa e non abbiano colto interamente le tantissime cose che si sono dette. Certo le dinamiche in gioco erano molte. 
La voglia di farsi conoscere:, "lo avevo capito subito che era zio Lucio, ma non ho voluto rovinare la sorpresa ai compagni.....!?(Andrea M. e Andrea A). 
La timidezza: "Mi è piaciuto tutto molto, ma non osavo parlare... "(Francesco). 
La comunicazione di chi è capace solo di abbracciare,'in modo fin troppo travolgente (Sergio) La voglia di capire dei più sensibili: "Maestra, che cosa c'è scritto nel libro di Keruac?"(Anita, Stefano). 
L'ammirazione di Veronica :"Mi piaceva per lettera e mi è piaciuto di persona!" 
La razionalità pratica di Davide: "Chissà perché piace a tutti e due l'Egitto?". 
La sensibilità attenta di Marcella e Martina capaci di captare la sofferenza delle parole:"L'ha scritto davvero suo figlio Andrea?" 
Le contraddizioni di Cristiano. 
L'ascolto impacciato del bambino eternamente insicuro (Simone)- anche suo padre ha voluto crescere troppo in fretta e lui non l'ha mai conosciuto. 
La franchezza di Elena e di Fabio: "Per lettera si osano raccontare le nostre cose, a voce molto di meno!" 
La semplicità linguistica di Cristian e Liliana "E' stato bello!!"e lo dicono per tutto dal film al gioco all'incontro con zio Lucio .... 

E naturalmente c'erano anche le mie dinamiche personali: "Come gli siamo sembrati dal vivo, o meglio .... dal vivace?" 

Per tutto questo ho sentito il bisogno di scriverle ed anche perché la situazione a dir poco esplosiva degli ultimi saluti non mi ha permesso di ringraziarla e salutarla in modo adeguato. 
Lo faccio ora, con tutta la stima e l'amicizia che sento nei suoi confronti. 

La maestra Mariavittoria 

P:S: Si ricordi la storia di Martina e mi saluti sua moglie che mi piacerebbe rivedere. 

Le allego la poesia cantata che le abbiamo dedicata ed anche un piccolo scherzo fotografico...