Una piccola storia
raccontata da Andrea A.

LA SERA DEL FANTASMA 

Marco è un tipo coraggioso,ma non di quelli che si vantano di non avere paura di niente. Ha i capelli biondo scuro,il viso tempestato di lentiggini, gli occhi neri e il naso a patata. Quella sera decide di uscire con Fred, il suo pastore tedesco nero, per giocare al tiro dell'osso (Marco lancia l'osso di gomma e il cane lo cerca), ma il destino non glielo permette: "Dai Fred vieni che oggi andiamo a giocare nel boschetto". Il cane non ama il molto il boschetto perché è lì che ha perso i suoi genitori che erano caduti nel burrone dei diavolo.Correndo i due arrivano al bosco verso le 7,30: "Forza riprendilo!!", grida il ragazzo mentre lancia l'osso, il pastore tedesco si precipita all'inseguimento ma si ferma rapidamente alla vista dei dirupo. 
Marco raggiunge il cane tutto trafelato e dopo una rapida occhiata al cane e al dirupo capisce la situazione: -Accidenti l'osso è caduto su uno spezzone di roccia grande meno di 2 metri !-.Marco riesce a calarsi fino allo spuntone e si accorge che alla sua sinistra c'è una caverna; colpito dalla curiosità decide di entrare.E' una grotta è buia, ma il ragazzo ha con sè una torcia elettrica. Esplora la grotta tratto per tratto, finisce con un muro piatto di 
marmo: -Molto strano- pensa Marco, ma interrompe i suoi pensieri perchè sente un freddo terribile alla spalla: si gira di scatto e soffoca un grido. Davanti a lui c'è un fantasma. Lo spettro ha come faccia un teschio umano, probabilmente non ha cattive intenzioni, ma quando allunga la mano scheletrica il ragazzo urla: "NOOOOOOO!!!"
"Marco svegliati, su, avanti è tardi, devi andare a scuola!"
 Marco sobbalza e si ritrova nel suo letto con la mamma che lo scuote,capisce subito tutto è stato un incubo ma di una cosa era sicuro se gli fosse capitato di andare nel boschetto non sarebbe sceso nel burrone dei diavolo. 
Andrea A.
Andrea A.
La sera del fantasma

La curiosità la vince sulla paura. Il cane è più giudizioso e non si lascia prendere dalla cu-riosità, ma l’uomo sì, ed è questo che fa la differenza tra uomo e cane. Il cane non sarebbe mai entrato nella caverna anche se avesse avuto una torcia. 
Ma la curiosità è quella che ha fatto progredire il mondo. La scienza si è sviluppata perché l’uomo è curioso, non tanto - o non soprattutto - perché è intelligente