Una piccola storia 
raccontata da Cristiano

Una tragedia infuocata 

Questa storia inizia in un Capodanno dei 2200. 
Un ragazzo la sera di Capodanno giocò al " Play Station 11" con un suo amico. Questo ragazzo aveva 13 anni, era alto 1,51 m, era biondo anzi platino, con un fisico abbastanza possente, gli occhi verdi e le labbra carnose. 
Si chiamava Paul e in quel momento era in autostrada' con suo padre e sua madre. 
Al "Play Station 11" Paul e l'amico stavano giocando con una televisione portatile. Intanto sull'autostrada appena passato il secondo casello, un ubriacone si era addormentato e andò a scontrarsi contro una macchina con dentro una madre e una batnbina dì tre anni, che poi a loro volta si scontrarono con altre dieci macchine. 
Tutti riuscirono ad uscire, meno la bimba; allora il ragazzo scese dalla macchina in corsa, perché sapeva che ogni secondo sarebbe stato fatale e si mise a correre tra le fiamme, riuscì a trovare la bimba, e la riportò alla madre. 
Si ricorda ancora oggi il suo visino dolce anche se sono passati vent'anni da quell'incidente, e l'altra cosa che mi ricordo benissimo è che sui giornali c'era scritto:« Ragazzo intrepido salva una bambina fra le fiamme, LA MAMMA RINGRAZIA.» 
Casciano Cristiano 

Cristiano
Una tragedia infuocata

La storia è un po' ambigua. Non si capisce se avviene tutto sul video della Playstation II oppure nella realtà. Mi sembra che tu abbia voluto dire che il tuo eroe malgrado fosse in-tento ad un video gioco pianta lì tutto e sfida le fiamme per salvare una bambina. 
Devo dire che non mi sarebbe dispiaciuto pensare che ci sia un video gioco che invece di insegnare ad ammazzare l’avversario, preveda la possibilità di decidere di piantare lì gli ammazzamenti per andare a fare una buona azione. Ne conosci qualcuno che sia fatto così? 
Altra osservazione. Meno male che nel 2200 ci saranno ancora degli ubriaconi e non solo giovani muscolosi e con i capelli color platino. Viva gli ubriaconi. 
Quando sarai più grande dovrai leggere Il Nuovo Mondo di Aldous Uxley o 1984 di Orwell per vedere come non deve essere il futuro da immaginare.