Le facce sono tipiche, uniche,
singolari, riconoscibili. Attraverso esse identifichiamo chi ci
sta intorno. Siamo in grado di riconoscere una persona dalla voce, dal gesto,
dall'andatura , ma è il riconoscere la faccia che ci da la certezza di aver
trovato la persona giusta.
Ma come identifichiamo un libro? (serve poi
identificare un libro? e cosa vuol dire identificare un libro?).
Una volta, prima che Gutenberg colpisse, il libro
era un opera unica, singola, irripetibile.
Gli amanuensi creavano un opera unica ed
unitaria in cui il testo, la forma della scrittura, la decorazione o illustrazione
si fondevano in una "opera d'arte". Il libro in questo modo diventava unico, assolutamente
riconoscibile ed irripetibile . La stampa rende il libro non più unico. La sua singolarità resta nel contenuto del testo, ma è espressa in più
copie identiche, non riconoscibili . Il libro è scritto da un autore che ne
è il possessore intellettuale, ma ha anche
un proprietario.
L'unicità dell'opera degli amanuensi garantiva
la riconoscibilità e quindi permetteva una agevole attribuzione della proprietà.
Le molteplici copie uguali dello stesso
testo, create dalla stampa, sono impossibili da riconoscere come
appartenenti ad un proprietario.
La
difficoltà di attribuzione della proprietà ed il costo elevato dei primi
libri a stampa induce i possessori degli stessi a marcare questi libri in modo
indelebile per garantirsi la riconoscibilità della
proprietà.
E' mio, proviene dai miei libri, dalla mia biblioteca.
Ecco il senso della frase annotata a mano sulla pagina di rispetto
o addirittura sulla prima pagina del libro.
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