Ritorna a: L'uso dei piallacci
I piallacci, grazie alla loro sottigliezza, si tagliano con semplici strumenti a mano. Tradizionalmente sono due i tipi più comunemente usati: il coltello e la sega per piallaccio. Per entrambi si usa la stessa tecnica: si adagia il foglio di piallaccio su una superficie sacrificale, come un cartone spesso od un foglio di compensato, e, con l'aiuto di un righello, si taglia il foglio strusciando l'utensile, applicandovi una pressione adeguata; come effetto collaterale, l'utensile incide anche la superficie sacrificale sottostante.
La cosa detta così sembra facile. In realtà, se non si pone adeguata attenzione ad alcuni particolari, l'operazione può divenire assai frustrante. Il problema risiede nel fatto che in gran parte delle essenze, quando si lavora con fogli così sottili, l'adesione delle fibre tra di loro non è più così forte come quando si taglia un asse. In altre parole, possono succedere i due fatti seguenti:
Comunque esiste un piccolo trucco, che l'autore usa anche con la rotella, per limitare al minimo gli effetti delle sfibrature. Siccome una volta fatto l'incollaggio, non ha assolutamente importanza se il piallaccio è fratturato, l'importante è arrivare all'incollaggio con le fratture perfettamente appaiate e senza materiale mancante. Questo si può ottenere semplicemnete applicando del nastro di carta a cavallo dei tagli, prima di effetturali. La carta mantiene chiuse le fratture, ed al loro posto i pezzettini di legno separati dal resto. La carta si taglia insieme al piallaccio e, se si ha l'accortezza di applicare il nastro sulla faccia esposta, lo si potrà togliere a colla secca. Questo è il motivo per cui i piallacci flessibili si possono tagliare con più disinvoltura.