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Tumori infantili: in Italia si
sperimenta poco perché non c'è guadagno

E' quanto è emerso durante il recente congresso internazionale "Utilizzo di nuovi farmaci antitumorali in oncologia pediatrica " che si è tenuto a Roma in collaborazione con il Policlinico Gemelli. La notizia ha davvero dell'incredibile e se dimostrasse vera sarebbe un autentico scandalo. Nella pratica ci sarebbero infatti centinaia di principi attivi antitumorali sperimentati in laboratorio e poi sugli adulti. Mentre le ricerche statistiche confermano un dato allarmante: ogni anno in Italia vengono registrati 1.800 nuovi casi di neoplasie pediatriche … un numero piuttosto preoccupante.
Qui sta il problema: si preferisce sperimentare farmaci destinati agli adulti piuttosto che ai piccoli perché questi ultimi si ammalano di tumore raramente (per fortuna diciamo noi) quindi, in termini di medicine, alle industrie farmaceutiche rendono poco. Una possibilità sarebbe invece quella di attingere dalla natura sostanze che potrebbero rivelarsi preziose nei prossimi farmaci antitumorali. Gli oncologi puntano molto su una sostanza estratta dal Tunicato,un mollusco che vive nei mari caraibici. La sperimentazione è attualmente portata avanti dall'Istituto Mario Negri di Milano dove si è scoperto che la sostanza estratta dal Tunicato, legandosi al Dna cellulare, sarebbe in grado di impedire "la stampa" del messaggio tumorale. L'ultima novità che si è esaminata nel corso del congresso è la creazione di una rete informatica tra tutti i Paesi europei che permetta uno scambio di informazioni allo scopo di evitare sprechi nella ricerca di base, mentre sul piano etico assicuri una modalità univoca da seguire per comunicare con il giovanissimo paziente oncologico e la sua famiglia.

 

Una diagnosi precoce per scoprire e curare in tempo il tumore alle ovaie..

Spesso le donne tendono a trascurare sintomi come dolori alla zona pelvica, perdite di sangue o disturbi gastrointestinali che, invece, sarebbero alla base di questo tumore. Ciò che rende particolarmente pericoloso il cancro alle ovaie è infatti una diagnosi fatta troppo tardi. E' dimostrato che una diagnosi precoce aumenta invece la possibilità di sopravvivenza dal 20% al 90%.Uno studio effettuato su un campione di 1700 donne con tumore alle ovaie e pubblicato sulla rivista scientifica "Cancer" sottolinea che tutte le pazienti hanno avuto le stesse avvisaglie prima citate.

 

La prevenzione contro il cancro inizia dalla tavola…

 

Preziosi alleati della salute sarebbero i broccoli. Ricerche scientifiche hanno dimostrato che questi vegetali sono in grado di abbassare l'incidenza del cancro al colon e di quello rettale, inducendo alla produzione di alcuni enzimi che possono neutralizzare l'effetto dei radicali liberi e delle formazioni cancerose. La sostanza chimica alla quale si attribuisce la proprietà anticancro è rappresentata dalla glucorafanina, ma in alcune specie di broccoli sarebbe assente (in natura esistono infatti ben 71 varietà di broccoli).La soluzione più efficace sarebbe allora quella di sperimentare un nuovo ibrido di broccolo ricco di glucorafanina. Ed è quello che spera di fare il dipartimento dell'Agricoltura americano, la cui ricerca è stata recentemente pubblicata sulla rivista scientifica "Journal of the American Society for Horticultural Science".

Ma per chi proprio il broccolo non lo soffre, ci sarebbero altre verdure da frequentare più spesso, le cui proprietà si sono scoperte validissime nella prevenzione dei tumori: in testa pomodori, carote e aglio. Esse infatti conterrebbero un anti ossidante che attacca i radicali liberi. Una curiosità: maggiore è la temperatura del luogo in cui vengono coltivati i pomodori, più alto è il contenuto di licopene (l'antiossidante).

 

Attenzione!! La chemio può peggiorare la qualità
della vita di chi è stato operato al tumore al polmone…

La chemioterapia viene prescritta generalmente dopo un intervento di asportazione di tumore al polmone, per ridurre i rischi di ricadute.

Uno studio recentemente divulgato sul "New England Journal of Medicine" sembra però smentire l'utilità di questa terapia: la chemio non sposterebbe in avanti la sopravvivenza, anzi peggiorerebbe la qualità della vita del paziente. Sono frequenti, afferma infatti lo studio pubblicato, i casi di polmoniti ed esofagiti in pazienti operati sottoposti a chemio…


 

 

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