POST-POSTFAZIONE

 

 

         Verso la metà di giugno arriva a tutti noi l’invito per il “7° Premio Castiglioncello” intitolato a Giovanni March: premiazione il giorno 27. Purtroppo la fine di giugno non porta solo l’estate meteorologica, porta anche, metereopaticamente?, un vagone di tasse da pagare, di moduli da riempire, di adempimenti da adempiere. Anche i movimenti del G4 devono tener conto di questi impicci, quindi Umberto ritorna a Milano e lo rivedremo solo a luglio inoltrato, Ugo si trattiene a Roma fino al 24 giugno, io vagabondo tra Genova e Livorno e Leonardo… beh, Leonardo riassume il pensiero di tutti: “…’ndoveee?

A Castiglioncèèèllo???”. Infatti sembra proprio che questa volta diserteremo il concorso. Con un pizzico di presunzione, ci diciamo che lasceremo ad altri un po’ di posti in prima fila…!
        I giorni passano sempre troppo rapidi: tra il lavoro, un po’ di cura dell’orto ed il pendolarismo cronico che mi affligge da qualche tempo, il 24 giugno arriva in un baleno. E’ come piantare  i pomodori: le piante si riempiono di frutti belli e polposi, ma inesorabilmente verdi. Poi, stanco di seguirli ti distrai un momento… e maturano tutti insieme!

Ho appena il tempo di salutare la “mamma” e di celebrare con un brindisi il nuovo “logo” del G4: un bellissimo bassorilievo bronzeo dai segni netti e decisi, dalle curve implacabilmente esatte, che contiene tutto l’essenziale, il “G”, il “4” ed un piccolo quadrifoglio che non si sa mai ci portasse bene. Tra le poche parole scambiate io sono certo di aver fatto cenno al Premio Castiglioncello, cioè al fatto che Tarrini ed io non andremo ed il silenzio di Ugo, assieme all’assenza di Umberto mi lasciano capire che questa volta il G4 si prende un periodo di vacanza.

 

 

        Domenica 27 giugno torno a Livorno. Dopo aver scambiato il mio abito di città con shorts e ciabatte da mare, aver ricambiato i saluti del cane, visitato l’orto e bevuto una Coca gelata, compio il doveroso atto di cercare “la mamma”. Ugo non c’è, è andato a Castiglioncello per la premiazione. Un momento… la premiazione … di CHI?
        Oh, beh, Ugo aveva una cosetta fresca fresca, portata su da Roma, ma una cosetta da nulla perché i quadri, quelli belli, erano rimasti chiusi nel mio studio. Giusto per partecipare…!

E poi, c’era anche un quadro di Croce!
Come Croce, ma non è a Milano? Improvvisamente mi rendo conto che nel nostro gruppo c’è una cosca di filibustieri che al confronto il Corsaro Verde, quello Nero, l’Olonese, Sir Francis Drake e chi più ne ha più ne metta, sono dei bambini, “creature” si dice qui, al confronto. Altro che scarruffatura, qui ci vuole una depilazione per riportare tutti all’ordine. O sennò che si fa? Tutti per uno e ognuno per sé?

 

      La mamma ritorna a mezzanotte. “Sai quel quadrettino, quella cosina… ha vinto il primo premio! Ma come, non mi fai i complimenti???” ed ha l’ardire di aggiungere “Umberto ha preso il terzo premio, che bello eh? Lui una bella targa ed io una bellissima coppa!”.
        Non insistere, lo so, amo le coppe perché tintinnano, suonano come campane.

 

 

©    Aemme                                    Giugno 1999

 

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