POSTFAZIONE
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Durante il periodo pasquale, uno di quelli che ci vede periodicamente insieme, il G4 partecipa al “6° Premio Città di Pisa”. Il campanilismo storico che divide le due città confinanti, Pisa e Livorno, non ci tocca visto che tre di noi, escludendo Leonardo, vengono da Milano, da Genova, da Roma. Leonardo ormai abilissimo ad accampare qualsiasi scusa, liquida il concorso con un laconico “…’ndove??? A Pisaaaa???”. Ugo, la mamma, ormai timoroso di lasciarci andare da soli, prepara un quadro, prepara un discorso, prepara la trasferta. Sarebbe anche disposto a portarci con la sua macchina, ma il gattone generosamente si offre e la mamma lascia cadere il discorso automobilistico prima che Umberto ci ripensi, non lascia cadere invece il discorso suo al Grand Hotel Duomo di Pisa, nelle cui sale vengono presentati i quadri del concorso. Ugo parla dell’Arte con l’occhio benevolo rimirando i quadri dei suoi pulcini e magnanimamente facendo finta di non criticare gli altri, belli o brutti, tutti accomunati dall’essere "una espressione personale in cui ognuno mette quello che può". La premiazione ci sarà tra una settimana, Ugo assente perché di ritorno a Roma.
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Il premio “Città di Livorno” si svolge, come dichiara il nome, a Livorno. Leonardo liquida anche questa partecipazione bofonchiando soprapensiero “…’ndove?? A Livoooorno???”. La mamma, quasi in esilio a Roma, mi lancia un appello accorato: “Portaci i miei cavallini…”, ma di cavallini ne ha dipinti tanti, anche i quadri disponibili nello studio livornese sono più d’uno. Con un impeto di decisionismo aggiunge “...quelli rosa, no quelli azzurri, no, insomma scegli tu!”. Ho scelto bene, alla premiazione il 23 Maggio, in galleria Rosciano appena rinnovata, in un angolo caratteristico del quartiere “Venezia”, Ugo si aggiudica un meritatissimo primo premio, Umberto il terzo ed io il quarto. Siamo contenti, non ce la prendiamo neppure per aver ceduto ad un estraneo al Gruppo un ambìto secondo premio. Amo le coppe perché tintinnano, amo ritirare i premi dei colleghi perché andar via con una bracciata di coppe attira sempre la curiosità del pubblico. Abbiamo appena riposto premi e quadri nel bagagliaio che ci raggiunge Leonardo e tutti insieme telefoniamo alla mamma per complimentarci e Leonardo dice di Ugo una cosa bellissima, per cui otterrà imperituro riconoscimento: “…ma sentilo! Eppure cià più anni di me, ma quando s’entusiasma pare un bimbo!”.
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