Qual è l'obiettivo, la scommessa della divulgazione scientifica?
Dimostrare che ogni campo della scienza e della ricerca avanzata può essere spiegato
a chi ha desiderio di apprendere.
Mi sono sempre chiesto il perché di certi comportamenti della natura.
Fa parte, credo, della curiosità che contraddistingue l’uomo.
Quando si guarda al mondo spesso non ci si pone alcuna domanda, semplicemente
perché tutto è come dovrebbe essere, perché così l’abbiamo
sempre visto da quando siamo nati. Ma se poi iniziamo, magari stimolati da qualcuno, a
vedere le cose da un’altra angolazione, ecco che sorgono degli interrogativi assai
interessanti.
Quello che segue è solo uno sparuto elenco di domande che ci si potrebbe porre
di fronte al mondo dei materiali:
Perché un metallo si comporta in maniera sensibilmente diversa da un vetro?
Perché i metalli conducono e le plastiche no?
Ed ancora, esistono delle differenze sostanziali tra una lastra di vetro ed una di plexiglass? In caso contrario, sono allora equivalenti?
A cosa devono la loro fortuna i materiali compositi?
Quali strumenti matematici hanno gli ingegneri per descrivere la natura ed il comportamento dei materiali?
Nella didattica delle scienze, sia essa chimica, che fisica, che scienza delle costruzioni,
nelle scuole superiori trovo che sia assai lacunoso il fatto che venga dedicato
pochissimo spazio alla Scienza dei Materiali. Al massimo si arriva a parlare
degli orbitali atomici ibridizzati e a discutere sulla struttura che assumono
certe molecole allo stato gassoso, quello che risulta comunque più facilmente descrivibile
anche in termini di formule.
Ma allora cosa si sa della struttura di un metallo? Che cos’è un vetro? Cosa sono i materiali
ceramici? E le fibre di carbonio?
Note illustrative circa il Corso di Laurea in Ingegneria dei Materiali
di Trento