MODELLISMO
Il mio piccolo (247x189 circa) plastico ferroviario in scala H0, così com'era prima dell'ultimo, definitivo ampliamento:
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Il plastico così com'era il 2/5/99.
Si può notare il piano della (piccola) stazione, con i due binari
morti che, oggi, proseguono su un altro pannello. In particolare, la testa
del binario morto più esterno è montata su cerniere che le
permetttono di disporsi in verticale a fianco del plastico per non occupare
spazio quando il plastico è inattivo, e la sua parte centrale è
completamente asportabile. Il pannello di controllo è in pratica
un cassetto, che rientra completamente sotto il piano della stazione per
non occupare spazio. Il pannello a destra, che comprende la discesa della
linea di montagna, si può rimuovere quando non serve. I particolari
alimentatori utilizzati permettono il controllo di tre treni indipendentemente
l'uno dall'altro, in manuale o automatico. In automatico è possibile
variare l'accelerazione e la velocità massima, mentre le luci all'interno
dei treni rimangono accese alla massima intensità anche a treno
fermo. Le tre schede sono fissate sotto il binario morto più corto,
e si possono rimuovere facilmente per eventuali riparazioni.
L'intera struttura del plastico è stata progettata in modo da occupare il minimo spazio possibile. Quando non è in funzione, l'intero impianto si riduce a 197x108,5. Il binario morto ripiegato occupa solo 24 mm. La struttura del tracciato è piuttosto complessa,
in rapporto allo spazio disponibile, ed è essenzialmente formata
da due anelli e da un 8 (il loop esterno). La particolare struttura della
stazione permette di unire i tre circuiti per formarne due o anche uno
solo.
Attualmente sono già stati fissati tre portali
di gallerie, è stato costruito il portale multiplo a destra della
stazione, sono delineati i profili delle montagne, i primi tratti di strada
e i primi due accenni di passaggi a livello, uno dei quali già munito
di dispositivo di sollevamento sbarre, sono già funzionanti i primi
due lampioni e si delineano i primi prati.
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Il pannello di controllo prima dell'ampliamento. In alto,
i controlli dei tre alimentatori PWM. Sotto, le due barre di LED che indicano
quando viene data tensione alle bobine degli scambi (utile per verificare
che la circuitazione del controllo scambi sia funzionante al 100% e le
bobine non siano in funzione per un guasto, bruciandosi in pochi secondi).
Al centro, il tasto di reset degli scambi e i due deviatori per i semafori,
uno sul primo binario, l'altro sul binario morto (adesso sono 4: si è
aggiunto il secondo binario morto, prima controllato da un piccolo pannello
a parte, e la sezione sulla rampa di discesa dalla linea di montagna al
circuito esterno). Sotto la barra di LED, 3 deviatori (ancora 2 nella foto)
permettono di scegliere quale alimentatore utilizzare per il circuito esterno,
la linea di montagna e la rampa tra i due (il circuito interno è
considerato "master", gli altri due possono essere indipendenti da questo
o "slave").
In basso, il controllo del tracciato (gli scambi vengono azionati con una penna elettrica, il cui filo si inserisce in un jack sulla fiancata sinistra del pannello), con i LED bicolori dei semafori. In questa foto non sono ancora stati inseriti 3 controlli scambi. A destra, gli interruttori a 220V: generale (luminoso), controllo scambi, alimentatori PWM e alimentazione paesaggio (luci, fontane, passaggi a livello e chissà cos'altro). Forse, tutto sarà comandato dal computer, ma l'interfaccia seriale (o parallela) è ancora ben lungi dall'esistere. La circuitazione del controllo/monitor scambi è stata realizzata da me seguendo lo schema di Massi. A destra di questo pannello ci saranno i comandi dei passaggi a livello, dell'illuminazione per il controllo notturno e del controllo ricarica per le batterie degli orologi (il campanile suonerà ogni ora con suoneria Westminster, e l'orologio della stazione, se possibile, sarà funzionante). |
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Avrei anche un motoaliante elettrico telecomandato, recentemente rimesso in condizioni di volare dopo una pausa di diversi anni. Si aspetta la primavera. |
Mi occupo di video. Il cuore del mio sistema sono ovviamente
le due telecamere digitali:
- una Sony DCR-VX9000E (a destra), l'unica in formato DV full-size. 3 CCD da 1/3', audio stereo digitale PCM 44Khz 16 bit (o 4 tracce 32 Khz 12 bit), controlli completamente manuali (decisamente il suo punto di forza), out digitale (Firewire), zoom ottico 10x. - una nuovissima Canon XM-1 (sotto), in formato miniDV, 3CCD da 1/4 con Pixelshift, audio stereo digitale PCM 44Khz 16 bit (o 4 x 32 Khz 12 bit), in/out Firewire, monitor LCD da 2.5', ottica alla fluorite con zoom ottico 20x (digitale 100x, ma la perdita di qualità è inevitabile), controlli all'occorrenza completamente manuali. Non sono ai livelli di un Betacam, ma si difendono bene. Per il montaggio, mi affido alla nuova scheda Fast AV Master 2000, e
a due hard disk per un totale di 18.6 Gb, che pur non essendo SCSI mi permettono
di superare i 4 Mb/sec e scendere a circa 1:4.6 di compressione senza alcuna
perdita di fotogrammi. Master (punto debole di tutto il blocco) in Super-VHS,
registratore Panasonic FS200.
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Nessuna apparecchiatura particolare: una Minolta Dynax 500si, reflex autofocus, con obiettivo 28-200. Qualche foto (ogni tanto le cambio) nella galleria foto-video.
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Il computer non è proprio un hobby. È uno strumento.
E' stato upgradato da poco: processore Pentium II 400, motherboard BX,
128 Mb di SDRAM a 100 Mhz, Marvel G200 (una G400 MAX aspetta sotto l'albero
di Natale), AV Master 2000, 3 HD: 4.3 + 10.2 + 8.4 Gb Quantum Fireball,
CD 24x, Zip esterno, scanner Umax Astra 610S, modem 56kbps (K56Flex), stampante
Epson Stylus Photo 750 , monitor Digital 14" (del 1994), SB 16 Value Edition
(del 1994), case miditower, tastiera senza gli inutili tasti per
Win95, Logitech Cordless Wheel Mouse (via radio), joystick Microsoft Sidewinder
Force Feedback Pro, una vecchia scheda LAN, altri due monitor 14" con ingressi
in videocomposito per le operazioni di editing video.
Quasi esclusivamente dedicato al multiplayer, un P150 overcloccato a 166, 48Mb di RAM, desktop, S3-864, SB16, Stylus Color e le solite cosucce, tra cui, ovviamente, un'altra vecchia scheda di rete. In ricostruzione un computer composto da pezzi usati: 486 DX2/66, 12 Mb, HD 124 Mb, S3 (molto vecchia, precedente alla 864), tastiera e mouse riciclati, VGA-to-PAL per usare un televisore invece di un monitor (così si vede male, ma si vede). Quando sono a spasso c'è il famoso Olivetti Quaderno: praticamente un 8086 a 16 Mhz, 1Mb di Ram, 20 Mb di Hd. Meglio che niente, DOS forever. Come museo, un C16 (il mio primo computer), un VIC20, un Amiga 500 e un Atari VCS 2600. E' da segnalare che è in fase avanzata di sperimentazione un originale interfono a 8 canali indipendenti, studiato per permettere le comunicazioni da una stanza all'altra tra i giocatori durante i partitoni in multiplayer. Verrà montato all'interno dei computer, nello spazio di un'unita CD-ROM. Il progetto è sempre di Massi. Il primo collaudo, con due soli apparecchi, è stato nettamente positivo. |