per
flauto dolce e orchestra d'archi,
composte
da Claudio Ronco,
e
presentate in versione elettronica
insieme a otto litografie di Madeleine Sauvé
proiettate sui palazzi e sull'acqua di Venezia,
in
una performance di Claudio Ronco
ideata per:
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Le litografie. Madeleine
Sauvé, Queste
litografie sono state create per espandere le atmosfere di una breve
novella scritta per il mio progetto di tesi alla scuola d'arte, in Montréal,
Canada.
for the English version click here
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La musica. Claudio
Ronco, Nell'agosto 2001 ho composto quattro brani sinfonici ispirati a scene dal "Mercante di Venezia" di William Shakespeare, continuando un'opera iniziata già più di quindici anni fa e intitolata "Il dolore di Shylock", per un violino, un violoncello, voce recitante e un mimo. In particolare, il centro di questi miei lavori è il momento in cui all'usuraio ebreo viene offertà la libertà a patto di farsi cristiano. Al tribunale che lo ha appena condannato, Shylock risponde con queste parole: «I pray you give me leave to go from hence, I am not well, send the deed after me, and I will sign it.» («Vi prego di lasciarmi andar via da qui, non mi sento bene. Inviatemi il contratto, e io lo firmerò.») Io
immagino dunque ciò che accade a Shylock là dove Shakespeare
smette di raccontarcelo, ossia nella notte successiva al processo. Cessando
la sua rappresentazione, in quella sua "assenza", paradossalmente
il personaggio inizia ad "essere" ed "esistere",
in espansione verso infiniti altri mondi possibili.
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La performance. I brani sinfonici che ho scritto saranno eseguiti in brevi frammenti di due o tre minuti, riducendoli alla voce di un solo violoncello, e poi con orchestra e flauto dolce soprano campionati elettronicamente e amplificati, al balcone di uno dei palazzi del Gheto novo di Venezia, dopo aver tentato di addobbarlo di tele e pennoni in modo da renderlo evocazione di una gigantesca nave a vela, vista di prua e pronta a salpare. Sulla "vela" verranno proiettate le immagini di Madeleine Sauvé, e anche sull'acqua, o sui muri intorno. Di
fronte all'ampia balconata barocca sulla quale avverrà la performance,
al di là della "lineadaqua" del canale, c'è
una lunga calle cieca, chiamata Corte Zappa. Lungo quei muri, in quattro
punti saranno predisposti altrettanti spazi di emissione sonora, tramite
piccoli altoparlanti appesi disordinatamente ai muri delle case. Ognuna
delle quattro installazioni trasmetterà in loop e a basso
volume un brano elettronico di circa tre minuti tratto dalle mie "Scene
sinfoniche dal Mercante di Venezia", così da offrire
l'impressione, a distanza, di una texture di suoni simile a quella generata
ogni sera dalle televisioni delle case: avvicinandosi ai muri, tuttavia,
sarà possibile ascoltare e riconoscere quelle composizioni. Sulle ragioni di questa performance. Aggirarsi per le calli di Venezia in una sera d'estate significa aggirarsi in un paesaggio sonoro paradossale, fra il silenzio quasi mistico dell'acqua dei canali e il continuum di voci e suoni dai televisori accesi nelle case. Fra i riflessi mutevoli dell'acqua e le gelide luci pubbliche che illuminano la decomposizione dei materiali lapidei o dei mattoni dei palazzi, questo luogo mostra tutta la sua fragilità e il senso dell'impossibile relazione tra lo spazio antico e l'invadente violenza dell'ambiente urbano moderno. Io,
compositore "contemporaneo" poiché vivente e
attivo osservatore della mia epoca storica, ma non omologato a stili
comunemente dichiarati "contemporanei", ho composto
quattro brani sinfonici per una tradizionale orchestra d'archi e un
solista di flauto dolce, destinati a una sala da concerto di buona acustica
e un pubblico seduto in sala ed educato all'ascolto della musica classica.
Conosco
bene i limiti di queste imprese, dove sempre si palesa tutta l'impossibilità
di creare "ponti" fra passato e presente, poiché la
violenza dei mezzi tecnologici come l'eccesso di amplificazione
degli strumenti musicali moderni o gli elaboratissimi effetti sonori
possibili con l'elettronica rendono le distanze culturali ed epocali
drammaticamente incolmabili, mentre le condizioni di percezione di suono
e del "discorso" musicale raggiungono la definitiva incompatibilità. Il mio, quindi, altro non è che il tentativo di ricordare a coloro che verranno ad ascoltarmi che esiste, al di là di quella linea di demarcazione fra incompatibili mondi della musica nel nostro tempo, un possibile PONTE che può forse renderli COMUNICANTI...
Venezia, ottobre 2001.
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"Shylock's sorrowful night"
Nella
notte dopo il processo che lo ha condannato, Shylock si aggira per la sua
casa,
da cui è già fuggita sua figlia Jessica.
Midi
file dalla partitura di "Quattro scene dal Mercante di Venezia di W.
Shakespeare"
composte da Claudio Ronco, per flauto dolce e orchestra d'archi.
Venezia, agosto/settembre 2001.
©claudioronco2001
tutti
i diritti riservati
These
lithographs were created to expand the atmosphere of a short novella I wrote
for my thesis project in Montréal, Canada.
Somewhere Between Nirvana and Denial was first inspired by real life
experiences and developed as a work of fiction into seven chapters. The lithographs
were printed during a two month artist residency at the Bottega del Tintoretto
in Venice, using traditional lithography on stone. In November of 2001 an
exhibtion will be mounted in Montréal and will include a performance of the
first chapter of the text. A DJ will collaborate with music we have chosen
together. His scratching and mixing will act as another layer of texture,
again addressing the importance of atmosphere in the story. The story is about
the balance that people search for between a quest for one's dreams and the
necessity of the practical. This is the balance we all look for, Somewhere
Between Nirvana and Denial.