"Della memoria nel mondo"
Nel maggio del 1989 sedevo in una sala di registrazione a Montevarchi, Arezzo, a fianco di un violoncellista all'epoca mio allievo, Stefano Veggetti, e due ottimi amici musicisti: la clavicembalista Diana Petech e il liutista tedesco Joachim Held, che suonava la tiorba.
Uno o due anni dopo la pubblicazione, regalai molte copie di quel disco a biblioteche e mediateche, critici e colleghi, allievi e amici vari, e una andò pure al violoncellista Gaetano Nasillo, di passaggio a Venezia, dove eseguì in una chiesa piuttosto umida e fredda la quarta Suite di Bach su violoncello barocco... Comunque, di quel mio disco si può leggere e scoprire molto da questo link: oppure ascoltarne molti brani da quest'altro: Nel frattempo Salvatore Lanzetti accompagnava le mie giornate di studio al violoncello, le lezioni ai miei allievi privati, le piacevoli serate musicali in compagnia di amici e amanti della musica. Così nel '96 tornai a inciderne alcune Sonate dell'opera V e VI, e pure la celebre "Sonata detta Porto Mahone" ( di cui esistono solo tre copie manoscritte a fine Settecento) e alcuni dai brani dai "Pièces pour le violoncelle" del manoscritto conservato alla BN di Parigi, con l'accompagnamento di un'ottima mia allieva parigina, Julie Mondor, e di un mio grande amico romano, l'organista, cembalista, pianista e musicologo Andrea Coen. Quella particolare incisione, però, non volli disperderla nel mare magnum del mercato, sicché ne feci un doppio CD che registrai, montai e stampai tutto da solo. O meglio: con l'aiuto di molti amici che mi finanziarono al fine di riuscire in una così pazza impresa... Ecco qui in mini-foto anche lui: http://users.libero.it/claudioronco/ascolto.html http://users.libero.it/claudioronco/ascolto3.html ... e pure qui:
Qualche giorno fa, infine, ho ricevuto la lettera indignata di una giovane amante dei dischi di musica classica, ma per fortuna non era arrabbiata con me... Anzi, mi deliziava con complimenti graditissimi, per il mio vecchio disco delle Sonate op.I di Salvatore Lanzetti. Continuava però con toni tristi e poi irosi, riferendomi del premio che la rivista Amadeus aveva consegnato quest'anno 2006 alla "prima incisione mondiale delle Sonate di Salvatore Lanzetti", nell'interpretazione del violoncellista Gaetano Nasillo, accompagnato da Sara Bennici, secondo violoncello, e Andrea Marchiol al cembalo... Eccolo: (cliccandoci su si arriva da Amazon, dove potete comprarvelo, se vi pare...) ...In effetti era proprio tutto vero, come si può constatare seguendo questo link: http://www.amadeusonline.net/premio.php ...nel quale, in effetti, si può leggere questa presentazione:
In quest'altro link, oltre al curriculum di Gaetano Nasillo, è pure possibile scaricarsi gratuitamente gli MP3 dell'intera dodicesima Sonata op.I: http://www.sileteventi.it/Curricula/gaetanonasillo.htm Dunque l'indignata amante di musica si lamentava della scarsa attenzione del mercato del disco e dei suoi dipendenti, siano essi critici o semplici redattori, per quelli che dovrebbero essere i doveri di coloro che si occupano, in quel mercato, non solo di musica "commerciale", ma d'arte e cultura. Infatti c'erano state già altre incisioni dopo la mia, tra cui questa (rintracciata da me in internet senza difficoltà): Emmanuel Balssa, violoncello E poi c'era il lavoro di ricerca di Marie-Thérèse Bouquet, della Sorbonne, che Lanzetti studiava già negli anni '70, e più di recente anche un violoncellista italiano, Renato Criscuolo, si è laureato nel 2004 alla Facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università di Perugia (Corso di Laurea in Lettere Moderne), con una tesi su "Salvatore Lanzetti, virtuoso di violoncello, compositore e didatta", nella quale ampiamente cita me, le mie ricerche, le mie incisioni e i miei scritti, senza dimenticare per questo il mio nome... Ma quel che ha irritato me, in fondo in fondo in fondo in fondo in fondo in fondo in fondo in fondo.......... è stato accorgermi di come la fatica delle mie lezioni sia finita nel vuoto, mentre i miei doni di dischi venivano dimenticati insieme al mio nome e al mio lavoro... Bene, a mo' di magra consolazione, raccolgo il dono di Nasillo, che ha messo in rete gratuitamente l'intera sua nuova interpretazione della dodicesima Sonata dell'opera prima di Salvatore Lanzetti, Napolitano, pubblicata e premiata da Amadeus nel 2006, e la offro ai miei visitatori a fianco della mia vecchia incisione del 1989 (eseguita con strumenti d'epoca e prassi storica, ma con il La accordato a 440 Hz, a differenza del gruppo di Nasillo, che suona con il La 415 Hz, ovvero mezzo tono sotto, secondo una consolidata convenzione moderna applicata normalmente agli strumenti barocchi), per il piacere di che ama far confronti e scoprir le differenze... Eccole qua sotto, cavallerescamente:
Infine, per dare un senso a questi confronti e ritrovare il senso del confronto con un Maestro o una scuola, nulla di meglio che concludere con un esercizio violoncellistico di Salvatore, lasciato in un quaderno manoscritto di appunti, quasi con nonchalance, su un foglio di dimensioni inusuali, al fine di eseguirlo tutto leggendolo senza girar pagina. Mi è sempre parso, provandomi ad eseguire quelle note, di intravedere il sorriso sornione di quel gran Napolitano, quasi mi dicesse "Provati un po' a suonarmi questo!" . Beh, io ho provato a rispondere all'appello... cliccate sul suo sorriso, qua sotto:
Buon ascolto, augurandomi di rimanere almeno un poco nella vostra memoria...
Musicalmente vostro, Claudio Ronco,
immagini: Rebecca Hayward, http://freeweb.supereva.com/rebeccahayward
Charles van Loo,
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