ovvero:

La Creazione Infinita

quaderno di appunti

 

Lo Spazio

La “vestizione” della Scena.

La mia tenda nella navata centrale della Basilica è alta mt.2.50,
ed è pieghettata in modo irregolare.
Ogni 5 mt. vi è un'apertura, nascosta dalla sovrapposizione della stoffa,
che sarà d'un leggero cotone bianco.

 

Interno della navata centrale della Basilica di San Giorgio Maggiore,
con l'installazione della tenda rettangolare,
sospesa su leggerissimo telaio di alluminio sospeso alle colonne laterali,
che conterrà lo spazio del pubblico, aprendosi ogni 5 metri con uno spacco
sovrapposto per 50 cm al telo successivo.


(Passare il mouse sulle immagini per vedere le trasformazioni dell'ambiente)

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L’Eternità e il Tempo

 

«O God, I could be bounded in a nutshell,
and count myself a King of infinite space»

(W. Shakespeare, King Lear)

 

All'ingresso del pubblico, la Basilica è al buio, e solo dall'interno della "tenda" viene proiettata la luce, da fari posti in terra.
Quegli stessi fari, all'inizio dello spettacolo, saranno spostati all'esterno, e proiettati contro le tende. Fasci di luce improvvisa e colorata, come lampi e fulmini, verranno lanciati verso la cupola. Inizierà la musica, e alcune silouettes cominceranno a muoversi lentamente, continuando per tutta la durata del concerto a percorrere in senso orario il perimetro esterno della tenda, così da apparire agli occhi del pubblico come ombre in movimento ininterrotto, sulla superfice interna della stoffa pieghettata. Le silouettes saranno ritagliate in modo da rappresentare bambini di fronte alla televisione, uomini e donne che vanno al lavoro, monaci Benedettini in preghiera.

La musica si dividerà in sequenze di brani rappresentanti lo scorrere ciclico delle ore del giorno e della notte. A dividere le une dalle altre, si vedrà entrare un bambino in tunica bianca con in mano una clessidra; giocherà saltellando fra le losanghe bicolori del pavimento, come su una scacchiera trasversale, e con aria distratta e giocosa, egli capovolgerà la clessidra di fronte al pubblico, con un veloce colpo della mano.

 

ANAKYLOSIS
l’eterno ritorno su se stessi

 

Il continuo passaggio delle ombre intorno al pubblico non sarà interrotto dall'intervento del bambino: esso continuerà, nel suo procedere lento e unidirezionale, nei movimenti paralleli di figure rappresentanti la vita comune e quella dedicata alla spiritualità e alla preghiera. Movimenti paralleli, non intersecanti, non opposti, segnati dall'unica direzione progressiva del tempo e dell'entropia.
Il bambino, girata la clessidra, prima di uscire dalla tenda (e idealmente tornare da capo nel movimento delle ombre) si avvicinerà al palco dei musicisti e si soffermerà qualche istante a guardarli, come chiedendo loro una LIBERAZIONE.

 

 

IL PIANO DELLE ANIME

“...La mia tenda nella navata centrale della Basilica è alta mt.2.50,
ed è pieghettata in modo irregolare...”

 

«[...] E poi ci sono le pieghe. Le pieghe garantiscono, senza salti e discontinuità, il passaggio da un piano a quello superiore. Ai ripiegamenti della materia — che si prolungano all'infinito, secondo l'insegnamento del preformismo biologico e del calcolo infinitesimale — corrispondono le pieghe dell'anima (Leibnitz). "Il labirinto del continuo nella materia" si collega direttamente al "labirinto della libertà nell'anima".
Emerge così un grande "meccanismo": una struttura tipicamente barocca, che trova il suo equivalente architettonico, in pieno Novecento, nell'Abbazia di La Tourette, di Le Corbusier. Tale costruzione è dotata di un piano basso, illuminato, munito di finestre, e di un piano alto, buio o quasi buio, chiuso, privo di porte e di finestre. Il primo, che è poi il piano della materia organica ed inorganica, corrisponde all'esterno —alla facciata— dove ogni forma subisce un'inflessione, una curvatura, una piegatura, una metamorfosi. Il secondo, cioè il piano delle anime, è chiuso, ma "risonante": esso fa risonare la musica del mondo, come una sala di musica che fosse in grado di riprodurre in suoni i movimenti visibili dal basso.
La chiusura è insomma "condizione dell'essere per il mondo". Forse è un significato della figura che non mostra il volto. L'illimitato nel finito, o come recita l'antico detto latino: multum in parvo. Ed è un grande mistero. E ai misteri ci si può solo accostare: pensare di penetrarli è inutile.
Ci si può nutrire di risorse che mai si pensava di possedere.»

 

(Antonella Fatelli, e-mail a Claudio Ronco del 10 luglio 2002)

 

“L’eternità è un fanciullo che gioca,
muovendosi sui pezzi di una
scacchiera:
di un fanciullo è il regno”

(Eraclito, Frammenti)

 

“La faccia segreta di questo gioco cosmico è un viluppo inestricabile di forze discendenti e ascendenti, non mai ordinate in una semplice sequenza di giovinezza, maturità e vecchiaia.”

(M. Tasinato, L'occhio del silenzio, ed. Esedra, Padova 1997, pag.100)

“[...] È il terribile cauchemar, in cui la stillste Stunde rimprovera silenziosamente Zarathustra di essere diventato giovane tardi e lo invita a superare anche la sua giovinezza per divenire fanciullo. Ma la metamorfosi in fanciullo è da capo affermare la divina necessità dell'oblio per un nuovo inizio: in questo iato di dimenticanza, la clessidra è già stata di nuovo capovolta dal fanciullo che con essa va baloccandosi. (F. Nietzsche, lettera alla sorella del 5 luglio 1885, da Epistolario, ed. Einaudi, Torino 1977, pag. 230)”

(M. Tasinato, ibid.)

 

APPUNTI DI MUSICA

 

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