La giornata inizia parecchio presto. O meglio, il ieri non ha avuto una fine molto netta. L'omnibus arriva alle sette, con mezz'ora di ritardo. La città è già bella attiva. Scarichiamo i bagagli e prendiamo la metropolitana, quindi mi accorgo di non avere la ginocchiera.
Lascio lo zaino a Fabrizio per andare con Marta e Andrea a Santo Amaro, un quartiere dove c'è un'attività con i bambini in strada (che non sono i bambini di strada, in portoghese meninhos na rua e meninhos de rua), cioè quelli che hanno una casa e ogni tanto anche qualche genitore, ma ci dormono e basta, talvolta neanche quello, e poi di giorno passano il loro tempo in strada. Il centro fa delle attività con questi ragazzi, gli dà colazione e pranzo, e tenta di instradarli verso le comunità che riattivano i contatti con le famiglie. Da poco è partito anche un progetto con i bambini di strada, ma sono ancora alla partenza e tutto quello che si fa è girare per le strade e farsi vedere da questi ragazzi, tentare un approccio, ma in maniera molto "soft", senza presentare l'istituzionalità di un'organizzazione.
La mattinata la passiamo con una delle educatrici a camminare per il quartiere, passando per i posti tipici di incontro dei ragazzi. Ne troviamo uno solo, che sta dormendo, ed evitiamo di svegliarlo. A fine giro verrà però segnalato nella relazione, in modo che i successivi educatori sappiano dove indirizzarsi, in genere i ragazzi "dimorano" sempre negli stessi luoghi, e ogni tanto "migrano" da un quartiere all'altro a seconda di dove si trovano più sicuri. Nella stazione della nuova metropolitana vengo avvicinato da una gentile signorina che tenta di intervistarmi per sapere il genere di utilizzo che ho dei mezzi pubblici su quella tratta.
Ritornati al centro riposiamo un attimo e ripartiamo subito per casa, dove troviamo un piatto di riso e fagioli (ma và?) per immagazzinare un briciolo di energia prima della sejota. I bambini sono incredibilmente più attivi di quello che riesco ad essere io dopo un week-end così, soprattutto senza ginocchiera. La sera un'ultima fatica ci attende: la preparazione della festa che si farà domani per salutare i bambini, visto che le due modenesi del nostro sejota partono lunedì e giovedì e venerdì non ci sarà attività. Siamo cos&i stanchi che ridiamo come dei cretini e non riusciamo a provare quasi nulla. Sperem domani!