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Per gli amici di casa

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Diamo un'occhiata al tetto    Pareti rivestite in legno

Una porta a prova di rumore   Manutenzione per la barca

Per gli amici di casa


PER GLI AMICI DI CASA

Costruire la casa per il cane - L'acquario.

In genere sono definiti amici di casa e in effetti convivono per gran parte del giorno con la famiglia, dividendone il tetto e in larga misura l'ambiente domestico. Per alcuni di essi è però consigliabile riservare spazi definiti (almeno per la notte, come è il caso del cane); per altri è invece necessario (i pesci). Ecco quindi qui di seguito le principali indicazioni per soddisfare le esigenze degli animali di famiglia.

 

COSTRUIRE LA CASA PER IL CANE

Se si ha un cane e si ha la fortuna di avere uno spazio fuori casa (giardino o terrazza) dove possa vivere in libertà, è necessario creargli un habitat ideale dove possa opportunamente rifugiarsi. Bisogna insomma preparargli una cuccia. In commercio se ne trovano molte già pronte, dotate di tutti i comfort, ma può esser anche divertente costruirne una con le proprie mani. Vediamo come. Innanzitutto la cuccia deve essere in legno (molto più calda di quella in cemento) e con il tetto spiovente, in modo che la pioggia non ristagni. Il materiale adatto è il compensato multistrato o il truciolato o anche il tavolato di abete; deve essere spesso almeno un paio di centimetri sul tetto e sulle pareti, mentre il pavimento è consigliabile un po' più massiccio. Le dimensioni, ovviamente, devono essere proporzionate a quelle dell'animale e così pure la porta di ingresso. Tuttavia non bisogna esagerare. Il cane deve muoversi bene, ma non nuotare nello spazio: infatti, più la cuccia è ampia, meno calore si raccoglie. Gli elementi che devono comporre la cuccia sono i seguenti: due pannelli per le pareti laterali, due per quella anteriore e quella posteriore, due per il tetto, un pannello più massiccio per il pavimento, due listoni alti 4-5 centimetri (che servono per tenere la cuccia sollevata dal pavimento) viti in ottone (non arrugginiscono) lunghe da 3 a 5 centimetri, angolari di ferro in metratura per rendere più robusta la struttura, cunei di legno per rafforzare il tetto. I pannelli possono essere acquistati già tagliati in misura presso uno dei molti supermercati del legno o falegname; oppure li si può tagliare in casa. I pannelli laterali devono essere rettangolari, quello anteriore e posteriore verticali con uno dei due lati corti tagliato a punta e con una apertura a U (per la porta) in uno solo dei due pannelli. Le due parti che compongono il tetto devono essere leggermente più grandi dei pannelli laterali, in modo che il tetto sporga di 5-10 centimetri, tutt'intorno così che la cuccia resti protetta dalle intemperie. Per impedire che l'acqua penetri all'interno, attraverso la giuntura del tetto, è opportuno incollare sui due pannelli un foglio di polietilene, dello spessore di mezzo centimetro circa. Una volta predisposte le varie parti della cuccia si procede alle giunzioni: i quattro pannelli che formano la struttura di base vanno collegati tra loro, e poi al pavimento, mediante viti di ottone. I due elementi del tetto vanno invece congiunti con un angolare di ferro fissato lungo la parte interna (sempre con delle viti) e con alcuni cunei incollati e avvitati. Il tetto così costruito può essere semplicemente appoggiato sopra la struttura poiché è abbastanza pesante per restare ben fisso nella sua sede. In questo modo è facile rimuoverlo per fare pulizia nella cuccia. Una cuccia piccola può essere realizzata, anziché con tetto a capanna, con un tetto inclinato formato da un solo pannello; in questo caso le due pareti, posteriore e anteriore anziché tagliate a punta nella parte alta, vanno tagliate obliquamente. Questo tipo di tetto si può fissare alla cuccia sulla parte più bassa (vedere disegno) con una lunga cerniera e si può così aprire come il coperchio di una cassapanca.

Ultimata la costruzione si passa alla verniciatura; poiché la cuccia è destinata a restare all'aperto è bene verniciarla, sia dentro sia fuori, con tre-quattro mani di vernice impermeabilizzante o con smalto da legno. Per maggiore comodità le facce dei pannelli interne possono essere verniciate prima di assemblarli. Il tetto deve essere comunque verniciato a parte. Dopo questa operazione si consiglia di aspettare almeno due-tre settimane, prima di far entrare il cane nella cuccia, perché l'odore della vernice potrebbe infastidirlo e fargli rifiutare la nuova abitazione. La cuccia va lavata energicamente con acqua e disinfettante (tipo lisoformio) almeno una volta all'anno e riverniciata ogni due. Con questi sistemi è garantita una lunga durata (a condizione, ovviamente, che si sia scelto un buon legname). Se il cane è infestato da parassiti (accade spesso durante il periodo estivo) è bene disinfestare la cuccia, spruzzandovi all'interno un apposito prodotto antizecche, ad azione molto energica (si acquista nei negozi specializzati).

 

Accorgimenti

* Se si porta a casa un cucciolino e lo si vuole abituare subito a dormire fuori, è bene preparargli subito una piccola cuccia, per sostituirla poi con una più grande quando ha raggiunto la taglia normale.

* Se, oltre allo spazio per mettere la cuccia, si dispone di un giardino abbastanza ampio si può anche costruire un recinto (le dimensioni ideali sono 6 x 12 metri) dove il cucciolo può correre, saltare e giocare; fare insomma tutto il movimento di cui ha bisogno. La rete del recinto deve essere alta almeno 1 metro e 20 e interrata per almeno 40 centimetri (oppure appoggiata a un muricciolo su fondamenta di calcestruzzo per evitare che il cucciolo possa uscire scavando una fossa. Il cancello deve avere una serratura a scatto o un gancio a molla in modo che resti sempre chiuso.

 

L'ACQUARIO

Costruire un acquario non è un lavoro facile: solo per la sua collocazione richiede infatti l'intervento di un esperto che predisponga tutti i collegamenti necessari. Se si decide, comunque, di acquistarlo è necessario avere qualche informazione su come prepararlo e mantenerlo. Quando si scelgono le varie piante da inserire nell'acquario, bisogna tener presente quale sarà il loro sviluppo: l'acquario deve essere quindi proporzionato, sia alle piante che si vogliono coltivare sia ai pesci che si intendono inserire. E' importante ricordare che una zona deve essere lasciata completamente libera da piante ad alto fusto per non ostacolare la vista dall'esterno. Si consiglia inoltre di raggrupparle in specie, colore e forma diversa in modo da ottenere un piacevole ambiente. Le piante devono essere collocate in composti poveri di sostanze azotate poiché generano microscopici organismi (alghe azzurre) che rendono opache le pareti della vasca e danneggiano sia i pesci sia le piante. La cosa migliore è scegliere sabbia di fiume non lavata ricoperta da uno strato di sabbia di fiume lavata. Al posto della sabbia lavata si può anche usare limo o torba che possono essere inseriti anche a pezzi abbastanza grandi: gli spazi fra un pezzo e l'altro vanno riempiti con limo o sabbia. Il fondo assume in tal modo un colore scuro che contrasta piacevolmente con il verde delle piante e il colore vivace dei pesci.

 

Accorgimenti

* E' necessario, perché i pesci vivano bene, che l'acqua sia costantemente ossigenata. A proposito si ricorda che alcune specie di piante sono particolarmente ossigenanti.

* L'aerazione può avvenire anche attraverso un tubicino che diffonde all'interno dell'acqua piccoli quantitativi d'aria. Per ottenere questo tipo di aerazione è necessaria la pompa apposita, di piccolissime dimensioni.

* Prima di immergere la torba in pezzi nell'acquario, occorre tenerla immersa in acqua finché non è diventata pesante: in tal modo diventa più semplice collocarla nei punti desiderati.

* Il trapianto delle piantine nell'acquario deve essere eseguito delicatamente per non rovinare le piccolissime radici.

* Per inserire le piantine nel terreno, è utile un attrezzo formato da due robusti fili di ferro attorcigliati fra loro che si dividono all'estremità. Questo attrezzo serve anche per districare le foglie delle piantine.

Se l'installazione è stata fatta in modo corretto, non è necessaria una frequente pulizia: è importante soltanto togliere dalla superficie dell'acqua i detriti che vengono a galla. L'unico grosso pericolo è rappresentato dalle alghe: se infatti si sviluppano in sovrannumero, è necessario svuotare l'acquario e ripulirlo. Per evitare questo inconveniente, bisogna prendere qualche precauzione. Innanzi tutto è indispensabile disinfestare la vasca, e tutti i suoi accessori: per questi ultimi non usare detersivi o disinfettanti, ma immergerli in acqua bollente per almeno quindici minuti. L'operazione va ripetuta due o tre volte. Se la vasca non è del tipo resistente al calore, il lavaggio va fatto con acqua sterilizzata. Piante e pesci vanno tenuti in osservazione in un recipiente per dieci, quindici giorni, per verificare che non siano portatori di alghe. E' consigliabile tenere nella vasca alcuni pesci spazzini così chiamati proprio per l'utile lavoro di pulizia che fanno in quanto si nutrono di alghe. Anche il cibo può inquinare poiché, in genere, è composto da crostacei di minutissime dimensioni che si cibano soprattutto di alghe. Attenzione quindi a mettere nell'acqua solo piccole dosi.

Le specie di piante più adatte a essere tenute nell'acquario sono le seguenti: Anubias nana. Pianta perenne con radice ramificata dalla quale spuntano gruppi di foglie lunghe fino a 15 centimetri. Cabomba acquatica. E' una delle piante da acquario più belle: ha foglie a picciolo lungo e lamina rotonda divisa in tantissimi segmenti filiformi. Vive bene a una temperatura intorno ai 23 gradi e ha bisogno di una buona illuminazione e di un terreno formato da argilla o torba ricoperte da uno strato di sabbia grezza. Callitriche. E' una pianta sommersa adatta per acquari non riscaldati (temperatura inferiore ai dieci gradi in inverno e ai diciotto gradi in estate). Il fusto è lungo da 10 a 15 centimetri. Le foglie sono lineari, lunghe uno o due centimetri e larghe al massimo due millimetri. Ceratophyllum submersum. Pianta sommersa con fusti lunghi e fragili, le foglie hanno un bellissimo colore verde scuro, sono incurvate, a segmenti lineari. Mettono radici a fatica, per cui a volte vengono a galla: in tal caso è necessario usare lo strumento di cui si è parlato alla voce accorgimenti (filo di ferro) cercando di infilare una estremità del fusto nel fondo sabbioso. Echinodorus. Pianta che cresce spontanea nelle zone tropicali e equatoriali dell'America. Molto decorativa produce dapprima foglie di tipo diverso da quelle che presenta a fioritura completa, e che possono essere ovali o allungate. Alcune, invece dei fiori, danno piccoli gruppi di piantine che possono essere trapiantate. Hygrophila. E' una pianta originaria dell'India molto resistente all'acidità e alla durezza dell'acqua: ha fusti ramificati con foglie oblunghe ovali, lunghe quattro centimetri. Le foglie alte, che emergono dall'acqua, sono più piccole e prendono un colore verde scuro, mentre quelle che restano sommerse sono di un tono verde tenero. E' una pianta che cresce bene in qualsiasi substrato, preferisce acqua sui venticinque gradi e un'illuminazione forte. Si riproduce in fretta perché tutte le sue parti radicano facilmente. Potamogeton coloratus. Pianta acquatica con foglie oblunghe di un bel rosso acceso, adatta ad acquari riscaldati. Vallisneria. Pianta con fusto orizzontale dal quale nascono rosette di foglie. Alcune producono fiori galleggianti molto decorativi.