GIOCATTOLI
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IL SETTECENTO

Sono, della fine del’700 i primi automi, macchine miniaturizzate che riproducono i mestieri dei padri, nascono i cavallucci a dondolo e anche le bambole che riproducono un infante di cinque, sei anni. Nel 1771, appare la prima pubblicità di tamburini, sonagli e bambole. Man mano che il bambino conquista un suo spazio sociale e che il mondo adulto si pone il problema di progettare per i suoi figli un’idea di futuro, i balocchi cambiano forma e funzione. Così, il giocattolo diventa un oggetto raffinato e prezioso: automi, casette di bambola in miniatura. Nel ‘700 si svilupparono le industrie di giocattoli soprattutto tedesche di Norimberga, della Sassonia e del Tirolo che esportarono vari giocattoli molto raffinati e preziosi in tutta Europa: tra questi anche le bambole che diventano un oggetto di lusso solo per classi agiate e sono complete di corredo di vestiti e vengono costruite ogni volta con materiali diversi e molto resistenti. Con il trascorrere degli anni la crescente affermazione internazionale della moda francese, il In Francia alle bambole ambasciatrici di novità della moda viene dato il nome di “Pandora”, perché nella mitologia greca Pandora era la donna creata da Vulcano per ordine di Giove e dotata dagli dei di ogni attributo che potesse attrarre la mente degli uomini. La bambola è opera di un plastificatore o modellatore, poi viene dipinta, decorata e vestita, infine venduta ai commercianti. Le più belle bambole in cera colata furono costruite dalle famiglie di Augusta Montanari e Domenico Pierotti che emigrano a Londra nel 1780: sembra che i loro avi avessero costruito bambole a Napoli fin dal XVI secolo.

OTTOCENTO

Nel secolo XlX aumenta in modo notevole la varietà dei giocattoli e viene riconosciuto il loro valore educativo. Compaiono cubi, sfere, solidi geometrici, giochi ad incastro, costruzioni. La scelta del giocattolo diventa un atto sempre più importante e delicato. Maria Montessori difende l’importanza di un materiale già perfezionato e preordinato; Dewey, invece, sottolinea la necessità dell’uso di un materiale grezzo da manipolare liberamente: creta, sabbia, legnetti, sassi. Alcune teorie psicoanalitiche vedono nel giocattolo un solido strumento non solo per diagnosticare eventuali complessi e conflitti interiori ma anche per scaricare l’ansia e la pressione psichica. In questo periodo gli adulti si rendono conto che i bambini hanno bisogno di vivere all’aria aperta: così si producono giocattoli adatti per essere utilizzati all’esterno: cerchi, racchette, volani, palle e corde per saltare. Adesso le nuove teorie pedagogiche, danno alla vivacità dei bambini maggiore spazio di sfogo. Ed ecco giochi semi-ginnastici, come il diabolo, la corda, i cerchietti, mentre il rinnovato interesse per la scienza fa ritornare di moda i giocattoli istruttivi.

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Importanti conseguenze ha sul gioco la nascita dell’industria con nuovi materiali. Si producono i primi giocattoli in gomma. La Germania fu la principale produttrice di giocattoli in legno e talvolta erano costruiti appositamente per essere esportati. Si possono dividere nettamente i giocattoli di legno prodotti in America e quelli prodotti in Europa: i giocattoli americani sono caratterizzati dall’applicazione di carta stampata in litografia su una superficie piatta tagliata secondo una forma.

I giocattoli europei sono invece completamente intagliati o torniti e le decorazioni sono dipinte direttamente sul legno. Ciò significa che gli esemplari americani sono più difficili da restaurare con successo e perciò le condizioni in cui un pezzo è giunto fino a noi sono un fattore importante rispetto a un giocattolo europeo. Il cavallo ha origini antichissime, al punto che "il cavallo-bastone", in epoca romana, era già trastullo infantile diffuso in una società che amava le corse equestri. I sovrani di Sparta usavano galoppare su finte caricature per giocare con i propri figli come racconta Plutarco. Al  1600risale il primo cavallo a dondolo. In Italia vanta una grande tradizione la Val Gardena, terra dove l'artigianato dell'intaglio si è sviluppato a partire dal 600. Verso la fine del secolo successivo prese avvio una produzione in serie a cui si dedicavano intere famiglie durante il lungo inverno producendo in particolare bambole e cavallucci. Questi erano intagliati a mano poi in un secondo tempo vennero impiegati dei torni che resero più sbrigativo il lavoro.

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