GIOCATTOLI

I SOLDATINI

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Se la bambola ha sempre rappresentato per la bambina la visualizzazione del mondo domestico a lei destinato, riproponendosi come il gioco ideale, per il maschio, di indole più estroversa, era necessario prendere a modello per le sue fantasie i personaggi esistenti o maggiormente significativi, farli propri e arricchirli di ogni qualità ed estetica bellezza. È evidente che il soldato, non ha potuto che costituire elemento principe di ogni gioco. L’adulto inoltre guardava con simpatia e incoraggiava la pratica militare nel gioco del fanciullo, in quanto favoriva lo sviluppo fisico e morale. Johann Hilpert nel XVIII secolo fu il primo a colare dello stagno in stampi di ardesia per ricavarne soldatini. Si preparavano così quelle figurine piatte, poi dipinte, famose in tutto il mondo con il nome della città d’origine : Norimberga. Norimberga rimase per lungo tempo la capitale dei soldatini di stagno ma anche in altre città tedesche come Sonneberg e Strasburgo la produzione militare ebbe grandi favori. Il successo enorme di quel tipo di soldatini provocò l’interesse dei fabbricanti di tutta Europa, così in Francia, in Inghilterra e nelle Fiandre si costruirono armate in miniatura con notevole successo.

In Gran Bretagna e negli Stati Uniti dalla fine del XIX secolo fino agli anni cinquanta, il metodo più comune di fabbricazione fu la fusione cava che consisteva nel versare una miscela di piombo negli stampi. Il desiderio di vederli su un campo di battaglia e il fascino di rivivere un’epoca passata sono alla base dell’attività di “war games”. Solo agli inizi dell’800 appaiono giochi di guerra importati. Pochi sono i war games che utilizzano soldatini già pronti giacchè usare quelli fatti con le proprie mani procura maggiore soddisfazione. Lo stesso discorso vale per i plastici che mirano a ricostruire, con maggiore fedeltà possibile

Nelle letture delle fiabe di H.C. Andersen mi è piaciuto molto il racconto dove protagonista è  un soldatino di piombo:

IL SOLDATINO DI PIOMBO

C’era una volta, un bimbo che aveva ogni tipo di balocco: costruzioni, biglie, trenini elettrici, trottole, carillon. Era presente anche un battaglione di soldatini di piombo, tra cui si notava un soldatino che, per un errore di fusione, aveva una sola gamba. Il bimbo giocava spesso con i suoi soldatini e metteva quello senza gamba come vedetta, perché pensava che fosse più coraggioso degli altri. Di notte i giocattoli si animavano e il soldatino strinse amicizia con una ballerina (di piombo anch’essa) e senza quasi accorgersi pian piano se ne innamorò. C’era però una grossa scatola dalla quale usciva ogni sera, per mezzo di una molla, un jolly, molto antipatico. Una notte, davanti a tutto il mondo dei giocattoli animati esclamò: “Soldatino, non guardare troppo la ballerina!”. Il soldatino arrossì e si sentì molto umiliato. La sua ballerina cercò di sollevargli il morale. Finché un bel giorno il bimbo divise senza volerlo i due innamorati: decise infatti di mettere il soldatino di piombo sul davanzale, a fare la guardia. Una notte nel bel mezzo di un temporale, una folata di vento scaraventò il soldatino di piombo giù dalla finestra. Fu raccolto da due bambini e messo in una barchetta di carta su di un rigagnolo che finiva nelle fogne. Scrutato malamente dai topi, pieno di paure il soldatino si ritrova a galleggiare in mare dove la sua permanenza fu breve, poiché poco dopo fu inghiottito da un grosso pesce. Anche lui però ebbe vita breve, fu pescato e così il giorno dopo si ritrovò a giacere su un bancone del mercato. Il caso volle che la cuoca della casa dove viveva il bambino vedendo il grosso pesce decidesse di comprarlo. Trovando il soldatino di piombo si meravigliò moltissimo e lo restituì al bambino, che andò a posarlo sulla mensola del camino, proprio accanto alla ballerina. Potete immaginare la felicità dei due, che quasi avevano perso la speranza di rivedersi! Il vento gettò la ballerina fra le fiamme e il soldatino vedendo cadere la sua amata si lanciò nel fuoco. Il piombo dei due piedistalli incominciò a fondersi, dando vita ad un’unica base a forma di cuore. Il bambino si accorse che le due statuine erano cadute e le allontanò dal fuoco: così i due innamorati rimasero per sempre insieme.

I TRENINI

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I primi trenini furono costruiti in piombo dal 1830 circa. Tra il 1870 e il 1880 alcune piccole ditte tedesche,  produssero costosi giocattoli in latta molto raffinati, pochi dei quali sono arrivati fino a oggi. Nel 1891 Marklin produsse una ferrovia completa di accessori. Tra il 1890 e il 1900 le fabbriche tedesche, molte con sede a Norimberga, si ingrandirono rapidamente. In Gran Bretagna, i modellini dei treni, erano considerati più che un giocattolo, un serio sussidio scientifico per l’insegnamento. Le locandine erano costruite in ottone e con un propulsore a vapore e conosciute come "gocciolatoi" (poichè l’acqua colava dai cilindri quando erano in movimento). In Francia alcune piccole ditte produssero semplici treni "da pavimento", così chiamati perché non si muovevano su rotaia e conservavano ancora l’aspetto dei primi prototipi alla fine del secolo. L’impatto della "strada ferrata" fu probabilmente maggiore in America. Le locomotive giocattolo americane, costruite con una latta molto pesante, erano in genere vivacemente colorate in rosso e oro e spesso venivano decorate con fiori e altri motivi applicati a stampino; altra principale differenza rispetto ai giocattoli europei consisteva nella produzione di sole locandine e tender ; se dotati di forza motrice questa era costituita da un meccanismo a molla. Le locomotive tipicamente americane sono quelle con la campana e la lanterna, con un cacciapietre sul davanti, una cabina spaziosa e un alto camino. Tra il 1880 e il 1900 prodotti in America anche trenini in legno e ghisa. Vent’anni dopo l’invenzione della prima ferrovia francese, 1857, i costruttori di giocattoli si diedero da fare per proporne una alla stessa maniera dei treni veri. Fu una ditta tedesca a fabbricare ed esportare il primo trenino, fornito da un meccanismo ad orologeria e composto di locomotiva e cinque vagoni con stazioni e viaggiatori. In seguito si costruirono treni in latta e in lamiera pesante e, a Norimberga, quelli in piombo fusa.

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