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Quando il fornaio di Castello (il mitico Bruno Zanini) porta la cesta del pane appena cotto al negozio in piazza Fontana, nel centro del paese, un meraviglioso profumo entra in ogni finestra. Lo puoi incontrare negli orari più strani mentre, a passo lesto, s'incammina verso il forno posto all'entrata di Castello. Un paio di braghe e una maglietta bianca, quasi una divisa. E' simpatico, Bruno, ha sempre la battuta pronta. Lo devi sentire come urla ai gatti facendoli scappare volando! O quando chiama a gran voce i pappagallo di Giannin, dietro la Chiesa. Da alcuni anni collaborano anche due figli e
l'acquisto di un nuovo forno ha portato una ventata di modernità. Personalmente ho un ricordo stupendo: una pagnotta
di colore chiarissimo, profumata e croccante, che Bruno otteneva lasciandola cuocere per
ore in cima al forno: il risultato era un pane superbo e unico, bianco e soffice come mai
più credo lo mangero'! La gente si accalca, c'è chi ha prenotato da ore, si litiga, si parla forte, ma poi, finalmente... si mangia e tutto passa d'incanto. Col piatto (rovente) in mano si cerca posto a un tavolo, o una panchina ancora libera, e si ascolta un motivo musicale dell'orchestra di turno: non conta la bravura, conta l'atmosfera e quella è garantita perfino se per caso cadono gocce di pioggia: nel panico generale si coprono i tavoli con le tele cerate, si levano le tovaglie di carta, chi fugge, chi corre. Ma un pò di calma, via! Siamo a Castello, godiamocela un pò, ridiamoci su e beviamoci sopra. Durante la serata è d'obbligo qualche rifornimento di birra per gli accaldati fornai che poi, stanchissimi, arrivano finalmente in piazza, accolti da applausi scroscianti. Durante il periodo estivo la pizza è il rito gastronomico castellino del sabato sera. Tutto il paese si ritrova davanti al forno verso le 19: nel giro di mezz'ora è un via vai continuo di donne, vecchi, bambini con in mano un caldo e gradito peso fatto da fette e fette di pizza fumante. E' un'occasione per rivedere qualcuno, scambiare due parole seduti su qualche gradino o in piedi, nel forno, occhieggiando le nere teglie che man mano escono dal forno. E' un'altra tradizione di Castello e come tale possiamo solo augurarci resista per sempre. Forza Bruno, lo sappiamo che sei stanco di fare pane, ma non andare sempre per funghi che intanto ne trovi pochi!!!
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