La storia
della gente di queste vallate passa e si tramanda di paese in paese, da Castello a Carro
(sede del Comune) a Pavareto, da Ziona ad Agnola,
Ponte Santa Margherita, Cerreta e Pera,
lungo quei sentieri che hanno visto generazioni di contadini camminare carichi di legna.
Persone che la Storia ufficiale spesso dimentica ma che il profumo dei boschi di queste
vallate riporta puntuale e cristallino ogni volta che camminiamo quasi rispettosi tra
sentieri e castagneti.In questi paesi ogni
anno si svolgono feste, concerti e spettacoli: si può gustare un piatto tipico seguendo
un giro di valzer o assistere ad un'opera teatrale o un concerto musicale. Ma l'inverno
diventa sempre più lungo, freddo e solitario. Sempre meno i residenti, spesso bisognosi
di ristoro e assistenza.
Non basta il risveglio estivo a ristabilire l'antico equilibrio, quando tutto l'anno la
gente abitava queste campagne, lavorava, costruiva e, ogni tanto, sognava. E' difficile
pensare ad una rinascita economica che possa far ritornare le famiglie al gusto degli
antichi valori, presi come siamo dal "tutto subito" delle grandi metropoli
oltrechè dalle opportunità lavorative che, se anche scarse, trovano più aderenza e
possibilità in città che in questi posti, meravigliosi ed anche amati ma considerati
lontani dalla reale attività sociale e produttiva.
Per favorire l'afflusso di turisti che possano
apprezzare e quindi sostenere le attività programmate dagli Enti preposti è necessario
il massimo dialogo tra le forze attive nei vari paesi che solo potrà garantire il
costante sviluppo ed insieme il rilancio turistico.
Il coinvolgimento dei giovani richiede un quadro gestionale chiaro e unitario perchè
possano comprendere ed apprezzare il lavoro del volontariato. Il grande sforzo è quindi
realizzare un programma di iniziative interessanti e genuine, come la gente si aspetta,
nel pieno rispetto delle diversità locali ma con l'intento comune di rendere un positivo
e disinteressato servizio.
In questa parte del sito, cercheremo di descrivere
queste vallate, i paesi e la gente, ché
dai loro sguardi, parole o tramonti, possiamo aver cura di non dimenticare nulla, nel
rispetto più alto e degno dovuto alla memoria.
© m.p. aprile-luglio 2002