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Un Corpo in affitto

Il nostro corpo come una casa,
Ci parla sempre del suo inquilino,
Ci racconta della sua vita.
Degli affanni da lui coltivati
Alla ricerca di possederlo,
Di acquistarlo, nell'illusione
Di una improbabile proprietà,
Per sfuggire alla non esistenza,
E ritrovarsi ogni volta puntuali
Davanti allo specchio spietato
Della sua solita dissoluzione.
Un corpo in affitto ci tocca da vivere.
Non c'é mutuo che possa comprarlo,
Non c'é speranza che possa salvarlo,
Dal terremoto che libera l'anima,
Errante, in cerca di un'altra Dimora,
Di un altro Pianeta,
Di un'altra Realtà,
Quando le mura son sempre più strette
E spuntano grate alle finestre,
E sei rimasto prigioniero
Della tua porta di sicurezza
E l'unica chiave che ti era rimasta
Si é sciolta dentro la serratura.

Paolo Minerva (6 aprile 1998)


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