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DAL BODYWORK ALLA BEATITUDINE

di Rakesh

Rakesh, uno dei pionieri dell’Osho Rebalancing, ricostruisce il percorso evolutivo di questa innovativa arte terapeutica.

 
Marzo 1974: Koregaon Park è un'area fatiscente e sonnolenta nei sobborghi di Pune (India), ancora persa nei sogni dell'antica gloria del periodo del governatorato britannico, quando era la sede estiva dei maharajah. Ed è ben lontana dall'immaginare che il suo sonno sta per essere interrotto bruscamente e che diventerà nota e famosa ben oltre i suoi sogni più arditi.
Ma è proprio questo che accade, il 21 marzo per essere esatti, quando Osho si stabilisce al 33 di Koregaon Park. Anni dopo, nel 1980, la Comune accoglie centinaia di discepoli e moltissimi visitatori. Il campo di energia che si è formato attorno a questo maestro è il maggior punto di richiamo del globo per coloro interessati alla crescita ed alla trasformazione interiore.
Nel frattempo, riandando al 1940: Wilhelm Reich era di qualche decennio in anticipo rispetto ai contemporanei e per questo venne perseguitato e vessato dallo 'status quo'. Era un allievo di Freud, il fondatore della psicoanalisi, un sistema che analizza la mente per trovare soluzioni alle infelicità delle persone. Reich cercò tali risposte nel corpo e scoprì che corpo e mente non sono separati, ma costituiscono un'unità inscindibile, il corpo/mente.
Scoprì che il flusso dell'energia vitale può essere bloccato da tensioni muscolari croniche e che questa energia bloccata ci obbliga a vivere al minimo dei nostro potenziale. Usando il tocco, il respiro, il movimento e la terapia verbale, Reich cercò di recuperare quella che lui definì “potenza orgasmica”- uno stato in cui ci si abbandona al flusso naturale dell'energia attraverso il corpo/mente.
Egli chiamò questa energia “orgonica” (in Oriente viene chiamata prana o Ki). L’energia orgonica, quando può circolare liberamente, genera sensazioni di felicità, soddisfazione e appagamento. Questa energia primaria, che secondo Reich è di natura sessuale, si espande ben oltre la sessualità. Sfortunatamente i detentori dello status quo non compresero mai la parte “oltre” il sesso. Sentendosi minacciati, cercarono di distruggere il lavoro di Reich. Naturalmente avevano ragione a sentirsi minacciati. Il lavoro di Reich era sovversivo, rivoluzionario, foriero di un futuro migliore.
Alcuni anni più tardi, Osho - che era in anticipo di mille anni rispetto ai contemporanei - riconobbe la validità del lavoro di Reich all'interno di un contesto tantrico e onorò Reich con il “sannyas¹ postumo” dicendo.- "E’ uno di noi".
 
Anni Cinquanta e Sessanta: La società riuscì a distruggere Reich, l'individuo, ma a quel punto era già troppo tardi. Il suo lavoro pionieristico aveva scatenato l'immaginazione di altri geni e pionieri nel campo della ricerca sul corpo/mente.
Per esempio, è in questi anni che Ida Rolf creò un sistema di massaggio realmente innovativo, conosciuto come Rolfing o anche come Integrazione Strutturale. Il Rolfing mira a neutralizzare gli effetti della forza di gravità agendo sulle rigidità e sulle posizioni coatte del corpo. Secondo tale approccio è la forza di gravità a logorare i nostri corpi ed a condurci prematuramente verso la tomba.
Quando gli effetti della forza di gravità vengono ridotti al minimo, viviamo meglio e più a lungo. Ida Rolf si vedeva come "un ponte su cui molti dovranno camminare".
 
  Allargando la visione di Ida Rolf sul ruolo della forza di gravità, Osho anni dopo ha aggiunto la “legge della grazia”. La forza di gravità ci attira verso il basso, ci tiene radicati alla terra. La grazia ci porta verso l'alto, ben oltre la terra. I sannyasins di Osho che fanno bodywork sono incoraggiati a tenere conto di entrambe le leggi per dare maggiore profondità e ricchezza al loro lavoro.
Sempre in questo periodo un allievo di Reich, Alexander Lowen, crea la bioenergetica, un potente strumento che agisce sul corpo per guarire i problemi della mente. Altri reichiani sviluppano terapie che mirano a liberare il respiro. Questo, anni dopo, sfocia nell'esplosione di terapie del respiro, come il Rebirthing, che si propone di ripulire la memoria cellulare del corpo risalendo al momento della nascita e spingendosi anche più indietro nella fase prenatale.
In questo periodo nascono e fioriscono molte altre terapie innovative. Tuttavia, alla fine, quasi tutti sono d'accordo con Lowen, il quale, dopo oltre mezzo secolo di attività deve riconoscere che la terapia ha i suoi limiti - non tutte le ferite possono essere sanate in questo modo.
Perché no? In parte perché la mente si nutre di “problemi” e ne crea costantemente di nuovi. Nella visione di Osho, invece, la terapia viene usata per riattivare il flusso di energia vitale nel corpo/mente al fine di trascendere la mente stessa.
 
    Moishe Feidenkrais, un altro genio nel campo terapeutico, basò il suo sistema sull'aumento della nostra “consapevolezza corporea” in tutti i suoi movimenti. E’ questa maggiore consapevolezza a scatenare il processo di guarigione. Feldenkrais era in grado di osservare anche i più sottili movimenti del corpo e riusciva ad insegnarlo agli altri. Osho si spinge ancora più in là, insegnando ad osservare colui che osserva, e definisce questo stato “l'osservatore sulla collina”.
Milton Trager insegnò ai terapisti ad entrare in contatto con il proprio corpo, con la sua flessibilità, apertura e rilassamento ed a trasmettere queste sensazioni ai clienti. Trager definisce “aggancio” questo stato di sintonia che si crea tra terapista e cliente e ne vede il collegamento con la meditazione, in cui ci si “aggancia” all'esistenza stessa (“Hook up”).
Per i terapisti di Osho è molto facile capire le intuizioni di Trager. Essi vivono ogni sessione come un'opportunità di meditazione, di contatto con una sorgente universale di energia che fluisce attraverso le mani del terapista e passa poi nel corpo del cliente, generando una danza divina: la legge della grazia in azione.
Non posso dimenticare Alexander, il creatore della fantastica tecnica Alexander e Milton Erickson che è arrivato al corpo attraverso la mente e li ha quindi riuniti da un diverso punto di osservazione.
Come Erickson, i terapisti sanno che durante una sessione, cliente e terapista entrano in uno stato simile alla trance, in cui la mente inconscia si rilassa ed è maggiormente disponibile al cambiamento, soprattutto a lasciare andare preconcetti sul proprio valore (come, per esempio “per sentirmi bene ho bisogno di respirare in maniera superficiale per potermi tenere questo sorriso stampato in faccia e avere un'aria di superiorità”).
 
1975: “Ogni meditatore ha bisogno di lavorare profondamente sul corpo” - Osho
 
Perché? Perché l'uomo moderno è così  tanto nella testa che è incapace di rimanere seduto rilassato, immobile e quieto. Alcuni anni dopo, Osho diede i tocchi finali alla sua Meditazione Dinamica - una tecnica di meditazione rivoluzionaria, il cui scopo è il rilascio della tensione mentale e fisica - e il massaggio profondo ha un effetto simile. Con una serie di sessioni si può far breccia nella corazza del corpo e permettere all'energia di fluire di nuovo. Questo a sua volta diventa una preparazione per la meditazione.
Dopo aver sentito le parole di Osho, tutti a Pune volevano sperimentare il massaggio profondo, e fu in quel periodo che imparai la tecnica Rolfing. Poi cominciai a dare sessioni, 3 o 4 al giorno per 6 giorni alla settimana per 5 anni. Che benedizione! Che scuola! Che vita! Non trovo altre parole per sottolineare il valore che il semplice rilassarsi nel dare sessioni ha per un terapista. Non c'è scuola migliore. E se è possibile dare queste sessioni all'interno di un buddha- field² è ancora meglio, dato che l'ambiente offre un ulteriore sostegno al processo di apertura e al lasciarsi andare.
Durante il primo anno mi sentivo come un bambino totalmente sprovveduto che cavalca un'enorme ondata adrenalinica. Vedevo accadere miracoli. Tre miei clienti ebbero dei satori, delle esperienze di profondo risveglio spirituale, durante il ciclo di dieci sessioni di Rolfing. Nei libri sul Rolfing non c'era molto che mi preparasse a questo tipo di esperienze, o a quelle di persone che uscivano dal corpo e rimanevano fuori a lungo osservando tutto dall'alto, o all'incredibile presenza di amore che a volte riempiva la stanza. Una cosa è certa: il profondo rilassamento e riaggiustamento del corpo modifica ogni altro aspetto della persona.
Questi eventi, così misteriosi e meravigliosi, stimolarono il mio appetito. Ne volevo di più. Alla fine, ogni giorno e ogni sessione diventava un evento carico di mistero. E dipendeva solo dalla mia disponibilità. Fu allora che mi resi conto di essere in una scuola misterica. E, incredibilmente, questo è vero oggi come allora.
 
1976: "Non è il tuo lavoro, è il tuo amore..." mi dice Osho durante un colloquio individuale al darshan³ serale.
Non ricordo più la domanda che avevo fatto, né il resto della risposta. In qualche modo, con quella frase, qualcosa passò tra lui e me, qualcosa dentro di me si modificò.
Lavorare da uno spazio d'amore rende tutto più facile, divertente e bello. Osho individua nella mancanza d'amore nell'infanzia la causa di tutti i problemi e le malattie umane. Quando il flusso d'amore verso di lui si inter- rompe, il bambino si sente abbandonato, e questo a sua volta genera sfiducia nella vita in sé.
A Pune l'amore, se lasciato fluire liberamente da cuore a cuore, è l'energia guaritrice per eccellenza. C'è un altro motivo per cui Osho ci invita a coltivare il cuore: quando arriviamo nel cuore, vi troviamo il maestro, pronto a mandarci verso la parte successiva del viaggio che conduce all'Essere.
C'è un'incredibile quantità di intuizioni da sperimentare in quest'arca. Per i terapisti di Osho il messaggio è chiaro: "la terapia è una funzione dell'amore". Le tecniche, le forme, gli insegnamenti, non importa quanto acutamente intuitivi, mancano il punto se non sorgono da un cuore pieno d'amore, da un'accettazione incondizionata.
Fu nel dare e ricevere sessioni che ho vissuto le mie prime esperienze di “accettazione incondizionata”. Il ricordo della prima volta in cui ho toccato una donna affetta da deformità fisica provocata dalla poliomielite è ancora vivo in me.
Solo un momento prima avevo la pelle d'oca all'idea di toccare un'area così profondamente ferita. Poi le mie mani fecero il primo timido contatto e sentirono la traboccante vitalità di ciò che stavano toccando e fu come un miracolo. Fu come se la sua energia vitale stesse arrivandomi alle mani, mi risalisse lungo le braccia e mi penetrasse il cuore esplodendo in un enorme “Si!”. Fu l'amore a dare la sessione, e il mio si che guarì una mia ferita, stimolò il suo sì e la sua guarigione. Molti anni dopo la donna mi scrisse raccontandomi che dopo quella sessione la sua vita aveva iniziato a cambiare.
Durante l'ultima metà degli anni Settanta, moltissimi terapisti e clienti arrivarono a Pune. Ci scambiavamo sessioni, sperimentavamo nuovi modi per fare le cose, e nuovi modi di guardare a ciò che già facevamo. Anche Osho riceveva sessioni di massaggio – “il mio corpo è un test per i terapisti”. Era un periodo in cui gli facevamo domande e ricevevamo risposte, suggerimenti e indicazioni. Un periodo in cui si brancolava nel buio e ogni tanto si vedevano lampi improvvisi che illuminavano l'intero paesaggio.
Aprile 1980:  “Il nuovo nome è Rebalancing”. Osho
 
Nell'aprile del 1980, dopo cinque anni di intensa incubazione, demmo vita al sistema terapeutico ideato specificamente per l'uomo nuovo. Osho gli dà il nome di Rebalancing - un sistema che nasce da una visione illuminata ed è quindi colmo di mistero.
In passato, l'importanza del collegamento corpo/mente/cuore sviluppatosi grazie alla meditazione, aveva dato vita a sistemi quali l'ayurveda, l'agopuntura e la medicina cinese.
Oggi anche la scienza è entrata in campo e unendosi alla consapevolezza meditativa crea una varietà di metodi di guarigione quali il sistema Craniosacrale, la Cromopuntura, l'Aurasoma, il Tachyon, per nominarne alcuni.
Quando, nel 1987, Osho dice che “l'uomo integrale è lo scopo del Rebalancing” noi riusciamo a sentire di cosa sta parlando. L’uomo nuovo che sta nascendo abita il proprio corpo in un modo diverso e più organico.
Walt Whitman ne ha parlato: “Io canto il corpo elettrico”. Osho gli ha dato una profondità infinita ed i suoi terapisti lo stanno vivendo.
 
 ¹ Sannyas: prendere il sannyas significa diventare discepoli.
² Buddha-field:  campo energetico/spirituale che si crea in una comunità dove vive un Illuminato.
³ Darshan: incontro col Maestro.
 

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