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Articolo dell’Osho Times Italiano – Aprile-1998

ARRIVARE NEL CORPO

Ma Prem Radika descrive gli effetti di una serie di sessioni di Rebalancing

 “Chiudi gli occhi e lasciati arrivare nel corpo…” dice Mamta, mentre me ne stò in piedi, piuttosto impacciata, in attesa della mia prima sessione di Rebalancing.

 

Entrare in contatto con il mio corpo in questo modo deliberato e consapevole mi dà un senso di avventura, è strano comunicare così con questo tempio dell'anima che sono solita dare per scontato - a volte lo amo e lo apprezzo, altre no, e spesso lo considero semplicemente come una macchina che mi permette di andare avanti. La sessione mira a “riequilibrare” il corpo, un termine che mi fa supporre che il mio corpo possa aver perduto il suo equilibrio. E in realtà, mentre Mamta mi guida dolcemente a entrare in contatto con il corpo, noto che non sento per nulla le anche, che ho tensione nei polpacci, che le ginocchia tremano, che i piedi sono freddi nonostante fuori faccia caldo. Il collo e la zona attorno agli occhi sono tesi. Ovvio, visto che lavoro tutto il giorno al computer. La pancia è calda e rilassata, ma in generale non mi sento molto “a casa" e a mio agio nel corpo. Negli ultimi mesi ho trascurato molto il suo bisogno fondamentale di movimento.

 

Questa è la prima di una serie di quattro sessioni. Mentre me ne sto distesa sul lettino, Mamta comincia a lavorare sul mio corpo, partendo dalla testa per poi passare al torace. E’ un tipo di massaggio molto intenso, che va in profondità, le mani di Mamta si muovono esperte e precise su muscoli e tessuti. Mi chiede di respirare attraverso la bocca e lasciar emergere qualunque suono mi venga naturale.

Presto sento che tra noi nasce una specie di danza: il suo tocco, la mia risposta con il respiro e il suono creano un forte flusso di energia nel mio corpo. Contemporaneamente, entro in uno spazio di rilassamento profondo - a volte quasi mi assopisco - che mi conduce in meditazione, soprattutto durante il massaggio delle gambe.

Le sensazioni che provo vanno dal piacere rilassato al dolore, quando vengo invitata a lasciar che i blocchi energetici si dissolvano. Questo scioglimento dei blocchi sembra essere il "lavoro" che dobbiamo fare insieme... Mamta conclude la sessione lavorando sulla schiena, che ha bisogno di cure speciali ed è grata di ricevere così tanta attenzione. Dopo avermi lasciata riposare un pochino, mi invita a rimettermi in piedi e sentire il mio corpo. Che differenza! Mi sento attraversare da forti ondate di energia, calde e quasi elettriche, che mi fanno sentire molto viva.

Noto che prima della sessione sentivo il corpo come diviso, mentre ora è un "pezzo unico". Ho anche una grade- volissima sensazione di apertura e distensione. Mentre cammino lungo i vialetti della Comune, mi sembra di saltare su soffici nuvole rosa. Il mio modo di danzare durante l'Osho White Robe Brotherhood la sera, è diverso rispetto alle ultime settimane: più libero e sciolto - le vecchie strutture corporee mi sembrano svanite, dopo una sola sessione.

Due giorni più tardi, la schiena e il collo cominciano a farmi male, come se il mio corpo volesse mostrarmi con chiarezza quanto mi sono lasciata andare alla pigrizia scegliendo solo il “comfort”, senza badare ai suoi bisogni.

 

Seconda sessione: all'inizio, mentre Mamta studia il mio corpo, noto che c'è molta più leggerezza e un maggior senso di integrazione. Mi sento meno divisa. Quando lavora sulla schiena, sento salire emozioni dolorose che dovevano essere bloccate e congelate lì. Oggi collo e viso ricevono molta attenzione, ed è bello essere toccati con dolcezza e amore. Durante il colloquio post-sessione sono sorpresa di notare che mi sento più in contatto con la terra, sebbene non sia stato fatto alcun lavoro sulle gambe; collo e testa sono così leggeri che non pensavo ci si potesse sentire così. Sono pervasa da un profondo senso di gratitudine.

 

Terza sessione: che differenza rispetto al primo incontro! Mi sento più a casa nel mio corpo. E’ molto più vivo e flessibile, anche se la schiena manda ancora messaggi di dolore e rigidità.

Ora comprendo molto chiaramente questi messaggi: “Muoviti, fai un po' di stretching, gioca, dammi attenzione, e ti sentirai felice e in forma”.

Oggi osserviamo la differenza tra il lato sinistro e quello destro del corpo e, di nuovo, noto una divisione. Il lato destro mi sembra più piccolo, più debole, con meno energia. Mamta inizia a massaggiare il lato destro e questa volta sono in grado di lasciarla lavorare più in profondità muscoli e tessuti.

Quando mi tocca in un punto che fa male, comprendo che questo “fa male” è una mia interpretazione. Quasi sempre sono in grado di trasformare questa sensazione “poco piacevole” attraverso un respiro profondo, immaginando che il respiro vada direttamente nell'anca interessata, e immediatamente l'energia comincia a muoversi, a fluire.

A metà della sessione, dopo aver completato il lato destro, Mamta mi chiede di alzarmi e sentire la differenza tra i due lati. La differenza è enorme! Ora è il lato sinistro che mi sembra piccolo, freddo, rigido, mentre il destro è caldo, aperto, tonificato, flessibile. Non vedo l'ora di sentirmi allo stesso modo anche sul lato sinistro - è una sensazione piacevolissima. Sdraiandomi sul lettino da massaggio una volta di più capisco che, sebbene sia possibile che qualcuno lavori sul mio corpo per rimetterlo in equilibrio, questo lavoro non fa altro che ricordarmi quanto bene posso stare se dò attenzione ai miei bisogni fisici quotidiani.

 

Sessione quattro: Mamta decide di lavorare sul lato interno delle gambe, perché quando cammino ho la ten- denza a tenere in fuori il piede destro. Mi spiega che i muscoli e i tessuti sono spesso incollati gli uni agli altri e lavorando su quest'area si separano di nuovo.

Capisco che potrebbe essere una sessione dolorosa e inizio a respirare coraggiosamente in quelle parti dove le dita di Mamta entrano profondamente nei muscoli. Mi ritrovo a pensare: “Mi fa male e io non voglio sentire questo dolore”. In quel momento, Mamta dice: “Muoviti verso le mie dita…” e, mentre lo faccio, respirando e gemendo, e accogliendo il suo tocco invece di rifiutarlo, immediatamente la qualità dolorosa della sensazione passa e sento un intenso passaggio di energia, come un fuoco che mi sale dalle gambe e scioglie strutture congelate e blocchi di energia. Ancora una volta vedo quali profondi cambiamenti può produrre l'alchimia dell'accettazione. E sento anche l'impegno totale di Mamta nel suo lavoro, la capacità di essere totalmente presente con me. Questa qualità, insieme al mio contributo al processo - il mio desiderio di cooperare e aiutare il suo lavoro - opera la magia di trasformare l'energia che a sua volta genera gratitudine e silenzio. Alla fine, sento che le mie gambe sono come rinate. Mi sento solida, piena di energia e al tempo stesso flessibile - ho voglia di correre e di ballare e sono di ottimo umore. Nel salutare Mamta ancora una volta riconosco che la sfida reale sta nella capacità   di mantenere questo livello di benessere nella vita quotidiana, portando maggiore consapevolezza nel modo di camminare, di muovermi, di fare sport, dando al mio corpo l'opportunità di mantenere la sua naturale integrità.

 

 

MAMTA PARLA DELL’OSHO REBALANCING

 

Verso la fine degli anni settanta molti terapisti provenienti da formazioni diverse si erano radunati attorno a Osho nella Comune di Puna e qui, guidati da lui, misero insieme le loro capacità. Da questa atmosfera creativa nacque una nuova forma di massaggio profondo e olistico. Nel 1980 Osho lo chiamò Osho Rebalancing.

A tutt'oggi sono più di 1000 le persone specializzate nel Rebalancing.

Il Training di Osho Rebalancing, che nell'Osho Commune di Puna dura tre mesi e mezzo, ha luogo una volta all'anno e, oltre a preparare le persone a svolgere un'attività professionale, rappresenta anche un profondo processo di trasformazione interiore.

Vi si insegna una serie di dieci sessioni che lavorano su ogni parte del corpo, in modo da permettere al cliente di sentire di nuovo il corpo come un insieme organico in equilibrio.

Poiché con ogni sessione si va sempre più in profondità - raggiungendo cioè i muscoli più interni - inevitabilmente si entra in contatto con le emozioni, gli atteggiamenti verso la vita e i vecchi schemi di comportamento.

Ma, come avrete notato dal resoconto di Radhika, anche una sola sessione può far aumentare la consapevolezza del corpo.

Da quando lavoro come rebalancer ho incontrato tanti corpi diversi con bisogni diversi. Quindi ogni sessione è una nuova esperienza di apprendimento per sviluppare le mie capacità e riuscire a entrare in sintonia con quella particolare persona, che è molto di più del solo corpo, e lavorare armoniosamente insieme.