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Changzhou Chronicle Pt. 4 Speciale Giappone
16 Febbraio 2003
Ciao a tutti, dopo il Capodanno occidentale passato in sordina, il 31 gennaio e' giunto il Capodanno Cinese e abbiamo pensato bene di andare a Shanghai per vedere i festeggiamenti. A parte qualche raffica di petardi, abbiamo trovato strade semideserte e locali chiusi: tutti i cinesi erano a casa a guardare la televisione con la famiglia. Come loro stessi ci hanno spiegato, e' proprio cosi' che si festeggia lo Spring Festival in Cina: centinaia di milioni di persone si mettono in movimento nei giorni precedenti il capodanno per raggiungere le loro famiglie, mangiare e... guardare CCTV1. Abbiamo finito per farlo anche noi nella nostra stanza d'albergo (non c'era altro da fare) e devo dire che la trasmissione a reti unificate non aveva niente da invidiare alla peggiore tv italiana. Il primo giorno dell'anno della capra, sfruttando le feste, Andrea, Marco ed io siamo partiti per il Giappone, dove in 10 giorni abbiamo toccato Nagoya, Osaka, Kyoto, Nara, Hiroshima, Himeiji e Tokyo. E' stato un duro colpo al portafogli, ma ne e' davvero valsa la pena: il Giappone e' l'ennesima diversa sfaccettatura di un'Asia capace di cambiare dal giorno alla notte a distanza di poche centinaia di chilometri. In particolare l'impatto arrivando dalla Cina e' stato bruschissimo: ci siamo ritrovati a meta' tra Blade Runner e un cartone animato. Tra tabelloni parlanti e collegiali in gonnella blu pieghettata e scaldamuscoli bianchi abbiamo ritrovato quanto ci aspettavamo e molto di piu': l'impressione e' stata che questi giapponesi siano anni avanti rispetto a noi tutti. Insieme a qualche foto curiosa ecco alcune delle cose che piu' mi hanno colpito: - la GENTE: il codice comportamentale giapponese comprende innumerevoli formule di cortesia e rispetto, che a noi fanno sorridere (ad esempio gli inchini o il ricorrente "gozaimas" detto ogni 4 parole, miliardi di volte al giorno). In fondo, questo modo di fare dei giapponesi e' estremamente piacevole. La gente e' gentilissima e si fa in 4 per aiutarti. - le STRADE: pulitissime (niente sputi cinesi per terra), le macchine rispettano la distanza di sicurezza persino se ferme ai semafori e non si sente suonare un clacson. nessuno attraversa la strada se il semaforo pedonale non e' verde, le stazioni della metropolitana sono segnalate acusticamente per i non vedenti, si fa economia di spazio improvvisando parcheggi "a castello" e facendo scomparire le pompe della benzina. - la TECNOLOGIA: in Giappone tutti (anche i bambini di 10 anni) hanno il cellulare di ultimissima generazione. Lo usano addirittura piu' degli italiani (!!!), facendo foto, navigando su internet, scaricandosi la posta elettronica. Il tutto, pero', in maniera rispettosa: in molti luoghi pubblici e' vietato tenere la suoneria accesa e in treno bisogna uscire dallo scompartimento se si vuole telefonare. Nelle citta' gli internet cafe' hanno postazioni con computer portatili oppure, per 2 euro all'ora, "cubicles" con tutto dalla tv alla playstation, incluso poggiapiedi e pantofole. Cubicle in un Internet Cafe' di Tokyo - i TRASPORTI PUBBLICI: prevalentemente ci siamo spostati in Shinkansen (il treno superveloce): 200 km in un'ora, e con un paio di fermate in mezzo. Uno spettacolo: puntualissimi, i sedili ultra-comodi sono girevoli per essere sempre nel senso di marcia e tutto e' estremamente curato e pulito. - le TOILETTE: me ne avevano parlato ed esistono davvero! Parlo dei water automatici con lo scalda-ciambella, la funzione bide' con lavaggio e asciugatura, il rumore dell'acqua per chi fosse in imbarazzo (basta passare la mano davanti a una fotocellula o premere un pulsante e comincia a risuonare nell'aria il rumore di uno sciacquone continuo, oppure di una cascata). nella foto, il particolare dei comandi sul bracciolo del water. - gli ALBERGHI: in Europa gli alberghi piu' o meno si equivalgono, in Giappone invece si puo' scegliere tra l'albergo in stile occidentale, quello in stile giapponese (con tatami, pareti in carta e materasso per terra da preparare prima di andare a letto e bagno/sauna in comune, foto) oppure i Capsule Hotels (un'esperienza assolutamente da fare). Le "capsule" consistono in loculi - con tanto di lumino che segnala se e' occupato o no - in cui la gente che all'ultimo minuto decide di passare la notte fuori (ad esempio per lavoro) puo' dormire. Le schiere di loculi sembrano dei forni a microonde (vedi foto), il bagaglio (se lo si ha) lo si lascia nei lockers e l'albergo provvede a darti pigiama, spazzolino, schiuma da barba, creme idratanti, ciabatte e 2 bei metri quadri con televisione tutti per te. Peccato che in un raggio di qualche metro ci siano decine di altre persone che vanno e vengono e che puntano la sveglia a qualsiasi ora! E poi i negozi di elettronica con i modelli piu' avanzati di computer e macchine digitali, le zuppe con dentro di tutto, i negozi di manga con i cartoni animati della mia infanzia e mille di piu', i tassisti in giacca e cravatta (ovviamente non abbiamo osato prendere un taxi), i giardini zen per noi incomprensibili, il gruppo di rockabilly giapponesi che ballano nel parco di Osaka, il monte Fuji... Il momento piu' intenso e' stato la visita al museo di Hiroshima. Concludendo (ho di nuovo scritto troppo), 10 gg di Giappone non saranno bastati a vedere tutto, ma mi hanno lasciato tanta ammirazione e simpatia. Inutile dire che il rientro a Shanghai, ma soprattuttoa Changzhou, e' stato una doccia fredda. Ma ci si riabitua in fretta. Alla prossima, Linda
Per altre foto del Giappone cliccare qui.
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