Nirvana - I personaggi
 
Personaggi
 
La suddivisione del film in diverse aree (spaziali e temporali) tende a creare luoghi diversi per ogni personaggio, mettendone in luce così le peculiarità.

Jimi viene presentato nella sua casa-moglie, mentre sta apportando le ultime modifiche al programma Nirvana. Appare irrigidito, come bloccato dal ricordo di Lisa e dalla sua fuga. Cerca do portare a termine il lavoro con l'ausilio di stimolanti (la droga sintetica) e non ha troppe ragioni per restare legato alla vita che conduce. Per tutto il film nella recitazione di Christopher Lambert il personaggio appare singolarmente monocorde, come costretto a soffocare le proprie emozioni. L'amore per Lisa e il senso di nostalgia per la sua fuga potrebbe spiegare questo comportamento nella prima parte del film, ma quando l'azione prende il sopravvento questa scelta recitativa risulta un po' greve: il personaggio è troppo programmatico e manca dei guizzi che Lambert sa dare ai personaggi di altri film. Persino nei film più a formula, come ad esempio Mortal Kombat, la gamma delle espressioni di Lambert è più ricca che in Nirvana.

Al contrario di Jimi invece Solo è umorale e vivace, non esita a esprimere le proprie sensazioni secondo un registro che, per quanto abituale a Diego Abatantuono come attore, dà al personaggio vitalità e carattere che ne fanno un eroe di videogioco decisamente atipico. L'effetto è interessante perché offre una sensazione simile a quella che potrebbe dare un personaggio di telefilm se per una volta uscisse dalla prevedibilità del proprio ruolo e cominciasse ad affrontare la vicenda secondo schemi di azione più complessi. In effetti, nel personaggio di Solo è evidente una maggiore libertà rispetto a Jimi. E' paradossale che ciò accada, se si pensa che Solo è un "calcolo matematico" che si lamenta della situazione che sta vivendo. Ma quali che siano gli effetti del virus che ha contaminato il personaggio, i risultati sono positivi soprattutto per il film, che guadagna in freschezza dalle scene in cui è presente Abatantuono. L'immediatezza con cui comunica con Jimi e con gli altri personaggi, le sue reazioni alle differenti fasi del gioco, i suoi inutili tentativi per spostare il gioco dai binari che segue immutabilmente introducono nel film una componente umoristica che scioglie la serietà con cui vengono sviluppate le altre parti. Inoltre l'importanza di Abatantuono sta anche nel fatto che per guardare nel videotelefono per rivolgersi a Maria o a Jimi, guarda in macchina e incontra così lo sguardo dello spettatore. Questi interventi coinvolgono il pubblico perché trasformano la recitazione di Abatantuono in una performance recitata direttamente come un "a parte", indirizzandosi direttamente allo spettatore. 

I personaggi di Naima e di Lisa sono direttamente contrapposti. L'enigma di Lisa, motivo ispiratore del viaggio di Jimi, è reso stucchevole dall'esotico accento francese del personaggio, unito alla sua verbosità e agli aspetti adolescenziali del suo carattere. Lisa è un problema dal quale Jimi dovrebbe fuggire, ma costituisce invece un punto di attrazione che fatalmente lo conduce al Chelsea Hotel e alla situazione mostrata nel finale del film. In questo senso il percorso di Jimi è una spirale rovesciata, lungo la quale egli si muove dalla libertà iniziale fino al vicolo cieco del finale. Ma lungo il percorso egli incontra Naima, unico personaggio femminile positivo del cinema di Salvatores. Naima è una compagna d'azione, non un monumento sentimentale che ragiona per parabole e che comunica per massime; è un individuo concreto, immerso nel rapporto con altri individui. Naima si contrappone a Lisa perché può leggere il chip che contiene la sua memoria e può così, come vedremo meglio parlando della scena chiave del film, esprimere in maniera diretta ricordi di sensazioni e stati d'animo che Lisa non aveva rivelato a Jimi.

Il personaggio di Joystick (Sergio Rubini) introduce una sorta di archeologia dei comportamenti, perché ripropone ambientato nel 2010, il fricchettone della fine degli anni settanta. Lo ripropone nei modi di rapporto con gli altri, nel linguaggio e nel lessico, nelle abilità, nella cronica carenza di denaro. Dovendo cercare un modello che permettesse di contrapporre al radicamento di Jimi la mobilità e l'incertezza Salvatores "pesca" nel vissuto della sua generazione, ed ecco emergere una figura i cui contorni sono molto precisi. Joystick ha la funzione di guida nel viaggio intrapreso da Jimi. Sorta di Virgilio che accompagna il protagonista nei gironi danteschi delle periferie, Joystick possiede il know how, sa che cosa è necessario fare per tentare di violare le difese della Okosama Starr. Beneficiato dalla visita ai fondi neri della multinazionale potrà finalmente comprarsi un nuovo paio di telecamere, in sostituzione degli occhi, che si è venduto da tempo. Il motivo per cui egli si trova ai margini del contesto sociale è dovuto alla sua scelta di non collaborare con le multinazionali, anche se per un certo periodo è stato uno dei migliori hacker. Su questo aspetto torneremo accennando al sistema di valori costruito dal film.

Il personaggio di Maria infine, è interessante perché incarna il principio della denegazione, il tentativo di rimuovere gli aspetti negativi della realtà (virtuale o reale che sia) che la circonda. Propone in questo un personaggio chiuso, incapace di instaurare con Solo una relazione che non sia puramente commerciale. Ma per altro verso ci sembra possa far riferimento al comportamento sociale conformista che riporta alla fidanzata di Mario in Puerto Escondido: un secco messaggio lasciato sulla segreteria telefonica annuncia la fine della relazione, dato che il protagonista è stato vittima di una sparatoria ed è quindi tenuto sotto controllo dalla Polizia.

A proposito dei personaggi è interessante notare anche la presenza di figure minori che consentono agli attori-amici comparsi in altri film di Salvatores di apparire anche in Nirvana. Un private joke che coinvolge persone che hanno collaborato con il regista fin dalle messe in scena del Teatro dell'Elfo, e che diventa un vero e proprio omaggio al passato, in cui il sentimentalismo viene sostituito dall'ironia, cifra caratteristica fin dal Sogno di una notte d'estate, film d'esordio del regista milanese. 

Oltre ai ruoli sostenuti da Claudio Bisio (Corvo Rosso 610), Antonio Catania (venditore di paranoie), Gigio Alberti (dottorRauschenberg), appaiono nel film anche Paolo Rossi (il joker), Silvio Orlando (portiere afgano), Gianni Palladino (proprietario del furgone rubato), Luca Toracca (presidente della Italian Food), Renato Sarti (uomo in una stanza a Bombay City), Bebo Storti (uomo che medita).

 
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