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Archiram: << Dott. Sartorio .. Nell'ipotesi di creare un nuovo Museo a Milano quale funzione avrebbe la precedenza ?>> Dott. Sartorio: <<Se si dovesse creare un Museo a Milano,
o meglio se si potesse farlo, personalmente vedrei
2) Quali sono secondo lei i musei che avrebbero maggiore necessità di estensione a Milano ? <<Quasi tutti i musei a Milano necessiterebbero di ulteriori spazi, tenendo anche conto del fatto che il ruolo dell' istituzione museale si è in questi ultimi decenni arricchito di nuove funzioni e specificità che prima non gli appartenevano. A parte infatti la ovvia necessità di nuove sale per esporre le collezioni poste in archivio, ogni struttura museale dovrebbe poter disporre di spazi per conferenze, mostre, laboratori didattici e multimediali. Se si volesse fare una ipotetica classifica dei musei più sacrificati porrei tra i primi il nostro, oltre al Museo Archeologico di Corso Magenta.>> 3) Secondo lei il museo teatrale potrebbe avere una estensione funzionale e formale in futuro e quali vantaggi ci sarebbero per la comunità e per la cultura milanese ? <<I vantaggi che la collettività potrebbe trarre da una espansione delle sedi museali cittadine sono facilmente individuabili e non è il caso di soffermarsi troppo.>> 4) Se dovesse incaricare un architetto del recente passato (anni 50- 60- 70) di Milano per progettare un museo di qualunque genere, saprebbe dirci un nome su tutti ? <<Pur non essendo competente nel settore strettamente architettonico, essendo la mia formazione musicale, se dovessi scegliere un architetto milanese per progettare un museo a Milano, penserei al lavoro svolto dallo studio Mendini al museo di Groningen o a quello di Gae Aulenti della Gar d'Orsay.>> 5) Se dovesse invece incaricare un architetto del 400 500
milanese quale sarebbe il privilegiato ?
6) Se venisse incaricato di elaborare un bando di concorso
per progettare l’ estensione di Brera come organizzerebbe tutto e
soprattutto porterebbe il museo fuori Milano ? e dove ?
7) lo scopo dell’intervista è anche quello
di capire in che modo è organizzato il museo della scala ed in che
modo potrebbe conoscere un estensione sulla base delle reali necessità;
ma l’ obiettivo è sensibilizzare l’opinione pubblica digitale di
Milano su altre realtà ; Secondo lei quali sono le realtà
da migliorare a Milano, mantenendo il discorso sul piano delle funzioni
culturali cioè di aggregazione ?
8) Quanti sono i visitatori del museo del teatro alla
scala e lei è a conoscenza di cosa pensano del museo ?
9) Quale chiesa secondo lei si presta maggiormente alla esposizione di un opera di Mozart <<Molte chiese a Milano si prestano ad esecuzioni musicali,
ognuna ovviamente con le sue specificità: penso a
10) Quale architettura moderna per musica la ha colpita maggiormente a Milano ? <<Nonostante le ben note vicende, devo riconoscere che il Piccolo
Teatro mi è piaciuto e che con qualche
12) Quale architettura antica ritiene sia di importanza cruciale per la città di Milano ; insomma quale edificio di Milano è in assoluto il più importante dal punto di vista storico ? <<Quanto alla domanda su quale sia l'architettura antica più
importante dal punto di vista storico, penso
a cura di Archisyn Milano
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Legenda di testo:
Archiram Arslan Testo ricavato da un conversazione registrata con il consenso del Dott. Arslan, archeologo e direttore del museo archeologico e coordinatore dei musei del Castello di Milano Arslan
Archiram:
Dovremmo fare una comunicazione che verrà predisposta in termini coerenti; in realtà siamo oltre la predisposizione dei progetti; e arriveremo a comunicare al cittadino che cosa è successo e che cosa succederà; tutto questo in riguardo a cose che tutto considerato ci spettavano ; uno degli aspetti che ha fatto precipitare le cose nasce dal fatto che abbiamo constatato due fatti:
Certamente vedremo i problemi e faremo progetti che possano essere migliori di quelli realizzati a da realizzare e solo dopo avere fatto un progetto migliore potremmo dire che " forse era meglio lavorare in questo modo piuttosto che in quest'altro" anche se certamente i giochi ormai sono fatti e la saturazione dei progetti ha raggiunto il culmine. Ma l'obiettivo è relativo alla nostra passione ( il progetto ) alla cultura che è discussione su progetti anche diversi e lontani dalle possibilità di realizzazione, e fuori dal contesto universitario a cui comunque dobbiamo l'acquisizione degli strumenti di conoscenza. Questo dovrebbe fare parte del sistema democratico, nel senso che , se esistesse un sistema di concorsi funzionante e legato al potenziale di finanziamento l'insieme dei progetti sarebbe quello che produce cultura; ricordo in un seminario dell'università che si tenne qualche hanno fa al Politecnico, Giorgio Strelher affermo' delle cose estremamente vere; mi sono fatto un opinione su queste cose e credo di aver capito che la cultura non è leggere 300 libri e ripeterli a memoria in televisione; ma è leggere una citazione per caso su un libro caduto durante la pulizia della propria biblioteca e farne un idea di progetto propria mettendola subito in campo; naturalmente tutto nell'ambito scientifico di programma.
Le domande in realtà sono legate a necessità di una risposta individuale con lo scopo di conoscere una sua idea di come organizzare un progetto o alcuni progetti per Milano , che siano anche fuori dall'attuale gestione. Le domande sono semplici e banali e scontate ma a Milano occorre non dare nulla per scontato soprattutto adesso. Dott. Arslan: << Direi che ci si sta già pensando e direi che sono state individuate due funzioni:
Avremo un centro di arti visive che dovrebbe coagulare tutte le biblioteche d'arte della città ( 5000 mq ) è previsto un centro museale non tradizionale..... che è uno sviluppo della raccolta d'arte applicata della Bertarelli dove verranno proposti tutti gli aspetti culturali partendo dagli oggetti ed andando avanti, considerati come extraeuropei; si partirà dalle collezioni che sono provenienti dalle americhe agli oggetti precolombiani , e messicani anche se le guerre ci hanno danneggiato molto;
Dott. Arslan:<< Si è vero; la città ha certi doveri relativi a certi servizi ; la questione poi del museo d'arte contemporanea è ancora importante perché non possiamo mettere in un stanza il museo d'arte contemporanea, occorre usare una fabbrica, necessariamente ci sono delle realtà che dovrebbero o espandersi all'interno di situazioni già note già stabilizzate o assumere una dimensione autonoma, manca un reale museo delle città, manca un museo del costume >> Dott., Arslan:<< Certo perché no della moda ! del costume; ma a Milano manca un museo del design ; ci siamo fatti rubare tutti gli archivi di tutti gli studi di architettura degli ultimi cento anni, ed il problema è legato alla presenza o assenza di una politica culturale; una politica degli ultimi 50 anni ti tipo dissennato ! L'ultima iniziativa che andava nella direzione della risposta a questi doveri è stata forse quella del museo della scienza e della tecnica; Manca un museo etnografico vero sulla Lombardia; dove va un Milanese a vedere cosa è un aratro !?? come fa un milanese a vedere o a verificare quale era la cultura della progettazione architettonica a MIlano nel 1920 ! Non esiste a Milano nessun museo dove si possa avere conoscenza dei piani Regolatori. di MIlano dall'800 in poi. questo è ammissibile !? :( ... Archiram: <<Possono esserci delle responsabilità specifiche o interessi specifici perché questo non viene realizzato?>>
allontanato il progettista dal rapporto amichevole con l'utente; raramente chi ha progettato un edificio negli ultimi 50 60 ha pensato all'utente ed hai ai problemi pratici dell'utente; ha pensato ad un utente astratto, che era fatto come voleva lui , non come era nella realtà, poi credo che il problema non sia di trovare la persona buona per tutte le stagioni, io credo molto all'aspetto concorsuale ; credo nel fatto che si possano provocare forme di selezione naturale perché non è detto che un architetto che ha fatto delle buone cose possa continuare a farle ; il momento concorsuale permette anche di capire che cosa l'architetto ha capito del problema e quali sono le connessioni con l'interlocutore.
nei sotterranei con la Preistoria e l'Egitto; nello stesso mese sono passate circa 10 000 persone ; questo significa che si può arrivare nell'anno a 120000 visitatori e sommando quelli precedentemente citati si arriva ad una buona cifra . In questo Museo archeologico sono passate circa 7 - 8 mila persone che rappresenta una somma di 100 mila visitatori all'anno tenendo conto delle dimensioni assai ridotte e delle condizioni attuali di accesso, ritengo che non siano pochi.
Diciamo che ci sono due tendenze fra di noi: -una è quella di di considerare, non come fatto necessario la collocazione in quel punto al termine di un determinato percorso, perché era stata collocata ma perchè il museo è individuato come museo del territorio , collegato a dei fatti culturali precisamente localizzati nello spazio; il museo si è visto arrivare questo oggetto clamoroso che pero' non è del suo territorio..... è di un' altra cultura.
Arslan: <<si ma solo per quello, soprattuto pero' dei collegaementi al al Rinascimento italiano, ci sono certamente; pero' se il museo del castello fosse un museo universale con la presentazione di tutte le scuole di scultura dell'Italia o dell'Europa allora ci starebbe bene nel momento in cui noi abbiamo una specializzazione sulla scultura lombarda, arriva Michelangelo e le sue capacità sono talmente superiori che le altre sculture vengono schiacciate dal genio sarebbe comunque un errore togliere la chiusura,...... ci sarà un confronto di architetti ed intellettuali per aprire la scultura alla visibilità totale e per studiare un nuovo assetto nello stesso punto . Io personalmente non avrei grande paura a muovere la pietà di Michelangelo all'interno del castello. Se la cosa provenisse da un esame coerente delle problematiche, se trovasse delle giustificazioni precise e culturali, il castello dovrebbe diventare tutto un contenitore museale, quindi noi stiamo organizzando tutta al cacciata di tutte le funzioni non museali dal castello. La scuola d'arte la direzione delle biblioteche rionali la biblioteca d'arte, il Castello diventa un contenitore. Esistono progetti di recupero credo che i musei non devono essere chiusi nei confini che hanno avuto fino ad ora ; quindi anche se una scultura va dall'atra parte del cortile per me non è una tragedia. L'importante è che l'operazione sia fatta in termini di coerenza e di logica.
Jo Ponti lo sento molto piu'...... lo sento molto aperto agli aspetti della decorazione del disegno ; in fatti ha tutto il lato di decoratore e ceramista che diventa poi parte integrante dalla sua esperienza ; Io sono piu' sensibile a questioni di tessuto urbano che di singole realizzazioni e sono angosciato da problemi di conservazione del tessuto urbano; ho avuto lunga esperienza da quando sono esistiti i comitati regionali, per la creazione dei vincoli ; e quella fu un esperienza che mia ha segnato; assistere alla rovina di tutta la dimensione dell'edilizia industriale, di un intera regione; assistere ai guasti del piano regolatore Milanese che arretrava tutte le fronti stradali cancellando completamente una città; ricordo la questione negli anni 80 e ricordo di essere stato fra i primi ad imporre un assetto stradale precedente all'ultimo piano regolatore; cioè il recupero delle linee ottocentesche; ad esempio il tracciato di via Circo che ho voluto io .... proprio per ricostituire lo spazio, anche se ho cancellato un piccolo giardino ( alcuni piccoli giardini non centrano nulla con lo spazio ed andrebbero cancellati molto piu spesso e realizzati la dove mancano N.d.R. ) ...... nel momento in cui venivano rispettate le altezze e le linee stradali ed i colori .
TESTO IN AGGIORANMENTO a cura di ARCHILOGIS MILANO. U.A. 29/03/99 Pagina trascritta con software automatico da intervista registrata: potete segnalarci eventuali errori nel testo a archi.sky@iol.it |
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